mercoledì 30 dicembre 2020

Recensione: Caro Nemico di Jean Webster

Buon giorno, cari lettori. 
Oggi condivido con voi la mia ultimissima recensione del 2020, Caro Nemico (1915), l'ultimo romanzo dell’americana Jean Webster, autrice del più celebre Papà Gambalunga (1912) - (Qui la mia recensione), di cui Caro Nemico è considerato lo spin-off. 
Tradotto integralmente da Miriam Chiaromonte, curato dal Prof. Enrico De Luca per la collana I classici ritrovati, è stato pubblicato da Caravaggio Editore proprio quest'anno.

"Non oso pensare cosa abbiano visto o vissuto alcuni di questi bambini. Ci vorrebbero anni di luce solare e allegria e amore per sradicare i tremendi ricordi che hanno immagazzinato negli angoli bui dei loro piccoli cervelli. E ci sono così tanti bambini e così pochi di noi che possano abbracciarli a sufficienza; semplicemente non abbiamo braccia o grembi per tutti."

Protagonista di queste pagine è Sallie McBride, amica ed ex compagna di stanza al college di Judy Abbot (eroina di Papà Gambalunga), incaricata proprio da quest’ultima e da suo marito Jervis Pendleton di diventare la direttrice dell’Istituto John Grier, dove Judy è cresciuta. 
Sallie, a differenza della sua amica, proviene da una famiglia ricca e agiata, dunque non sarà per niente facile per lei ritrovarsi ad affrontare la vita in un tetro e austero orfanotrofio, ma, sebbene in un primo momento voglia defilarsi e considerare il suo incarico solo temporaneo, pian piano, con forza, coraggio e determinazione, prende in mano la situazione per rinnovare completamente l’istituto di carità per orfanelli. Dalla dieta di quelli che inizia a chiamare i suoi cuccioli al guardaroba, dalle adozioni all’istruzione, tutto passa al suo vaglio attraverso i contributi dei benefattori, tra cui gli stessi Pendleton, e tra disavventure e grane, pian piano introduce migliorie atte a elevare la qualità di vita dei piccoli ospiti. 
Il "Caro Nemico" cui Sallie scrive è il protagonista maschile della vicenda, il Dottor Robin McRae, un uomo burbero ma dal cuore grande che nasconde un passato doloroso, che diventa il braccio destro della giovane direttrice nella cura degli orfani. Sallie conia questo soprannome per lui poiché all’inizio i due non si sopportano, ma ovviamente, come da romanzo che si rispetti, le cose sono destinate a cambiare. 


"É un tale piacere vedere questi bambini tutt'altro che spaventati e apatici, che sto dispensando premi per il chiasso..."

Scritto con un’ironia che fa sorridere, ma che più spesso porta a riflettere, l’ultimo romanzo di Webster, tra disastri e monelli ai quali in qualche misura rischiamo di affezionarci, espone quelle che sono le difficoltà nella gestione pratica di un orfanotrofio e introduce questioni come l’eugenetica, l’ereditarietà e i temi cari all’autrice, che fu impegnata in prima linea nel sociale. 
Epistolare e illustrato (in maniera infantile) dalla stessa autrice esattamente come Papà Gambalunga, considero Caro Nemico il romanzo più maturo di Jean Webster che abbia letto finora.

"L'ottimismo è l'unico abito per un operatore sociale."

venerdì 25 dicembre 2020

Auguri di buon Natale e felice anno nuovo

Cari lettori,
in quest'anno così difficile per tutti, vi raggiunga il mio più sincero augurio di un buon Natale e di un 2021 che restituisca a tutti noi gioia, conforto e serenità. 
Io sono pronta a donarvi nuove pagine e nuove emozioni. Presto! ;)


Auguri!

giovedì 24 dicembre 2020

Recensione: La cena di Natale e altri racconti di AA.VV.

Salve lettori e buona vigilia di Natale.
È la prima volta che recensisco un libro in tale giorno ma davvero mi è stato impossibile farlo prima. Poco male, perché è di una lettura natalizia che vi parlo oggi, una coinvolgente raccolta intitolata La cena di Natale e altri racconti che racchiude le penne di quattro scrittori di spicco vissuti nel 1800 e pubblicata nel 2019 da Elliot Edizioni

I racconti che v’invito a leggere in questi giorni di festa sono La calza di Natale di Whistling Dick di O. Henry, Un Natale in campagna di Louisa May Alcott, La cena di Natale, che dà il titolo al volumetto, di Nathaniel Hawthorne e Il venditore ambulante del grande Charles Dickens.


"Ma è noto che non possiamo vivere di torte speziate e charlotte di panna, e sono convinta che i libri sarebbero più corroboranti se fossero pieni di persone e cose di tutti i giorni, come del buon pane e burro. Le storie che mi piacciono sono quelle che arrivano al cuore e non si dimenticano facilmente. I libri di Miss Terry, ad esempio, quelli di Miss Stowe e i racconti di Natale di Dickens."
Louisa May Alcott, Un Natale in campagna

Il primo racconto, che inaugura la raccolta, è stato quello meno nelle mie corde. Narra la vicenda di un vagabondo, Whistling Dick, che girovagando nelle piantagioni del sud degli Stati Uniti, compie una buona azione il giorno di Natale guadagnandosi la stima di un ricco possidente che decide di ospitarlo e trattarlo come un suo pari. La sua libertà, però, sembra non avere prezzo. 

La seconda storia, decisamente più di mio gusto sia per rappresentazione che per scorrevolezza, in perfetto stile Alcott, narra il Natale in campagna di Sophie, una ragazza molto ammirata che invita i suoi amici di città, Emily e Randal, scrittore di professione, a trascorre appunto il Natale in campagna da sua zia Plumy, una saggia donnina, e i suoi figli, Ruth e Saul, eroe di guerra. Qui, tra storie narrate davanti al caminetto mentre la neve cade oltre la finestra, scopriamo il valore dell’amore e del matrimonio in un’atmosfera che richiama le celebri Piccole donne.


Ne La cena di Natale, i protagonisti leggono la storia di un uomo eccentrico che nel suo testamento aveva disposto che ogni 25 dicembre fosse allestito un banchetto per dieci persone infelici, miserabili, angustiate, non per un intento caritatevole ma per dimostrare, attraverso tinte oscure e macabre, ma anche profonde, che non vi è alcuna speranza per il dolore del mondo e le afflizioni degli uomini, nemmeno a Natale.

L’ultimo racconto, Il venditore ambulante dell’imprescindibile Charles Dickens, narra la vicenda del Dottor Marigold che trascorre la vita vendendo merci in giro per l'Inghilterra e dopo aver perso la sua famiglia e vagato per anni, incontra e adotta una ragazza sordomuta per insegnarle a comunicare con il mondo. In perfetto stile dickensiano, per spirito e atmosfera, è una storia toccante e commovente da leggere sotto l’albero.

"In cucina me la cavavo abbastanza bene; perciò voglio dirvi cosa mi preparai per la cena di Natale: un pasticcio di vitello con due rognoni, una dozzina di ostriche e una coppia di funghi. É un pasticcio che concilierebbe un uomo con tutto quanto esiste, tranne che con i due ultimi bottoni del suo panciotto."
Charles Dickens, Il venditore ambulante

Un’antologia natalizia che spazia tra candore, umorismo e sentimento. Lo stile di questi autori, pur differenziandosi, ha in comune una certa eleganza. I loro racconti, ambientati tra povertà e agiatezza, mettono in risalto i valori genuini che caratterizzano il Natale nella sua essenza. Una raccolta, insomma, che ho apprezzato e che consiglio a tutti gli amanti dei classici

lunedì 21 dicembre 2020

Recensione: Storie di Natale - Racconti inediti di Louisa May Alcott

Buongiorno lettori e buon lunedì.
Oggi vi parlo di una lettura adatta ai più piccoli di un’autrice che, nel periodo natalizio, sembra essere la più amata: Storie di Natale – racconti inediti di Louisa May Alcott, edita lo scorso 24 novembre da Edizioni Clichy.

“Non smettere mai di credere alle care, vecchie storie, anche quando arriverai a capire che sono soltanto la piacevole ombra di un’amabile verità.”


Questa piccola perla letteraria racchiude una raccolta di dodici racconti molto teneri che Alcott era solita raccontare alla nipotina, Lulu, e che in occasione di un Natale, trascrisse per farne una raccolta da donare. In realtà, la storia natalizia è soltanto una e forse complice il periodo, è stata la mia preferita, proprio per lo spirito da cui è pervasa. I restanti undici titoli, hanno come protagoniste bambine o ragazzini che vivono piccole o grandi avventure dalle quali è sempre possibile ricavare un insegnamento e quindi una morale. In essi c’è fantasia, coraggio, intraprendenza e spesso anche i toni e le caratteristiche della favola, attraverso animali parlanti, fate e scatole magiche, e tutti toccano temi sociali come la povertà, i maltrattamenti, ecc… affidando le storie a personaggi amabili e capricciosi, disobbedienti e coraggiosi.
 
Un libricino che consiglio vivamente di regalare ai vostri cuccioli alle prese con le prove dell’infanzia, che potrete leggere loro prima di andare a letto o lasciare che lo leggano da sé, perché il linguaggio suscita immagini vivide e colorate, e lo stile scorrevole, sensibile e pieno di tatto dell’autrice di Piccole donne, allieterà grandi e piccini.

giovedì 10 dicembre 2020

Recensione: La gatta della regina di Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa

Buongiorno lettori,
questa settimana si è concluso il mio viaggio nella Spagna del Nuovo Mondo iniziato con la lettura del romanzo storico La mantella rossa (qui la mia recensione) di Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa, perché ho terminato La gatta della regina, sequel ideale, ambientato circa vent’anni dopo la summenzionata opera. Entrambi i romanzi, scritti a quattro mani da padre e figlia, sono editi da La Lepre Edizioni

“Forse la patria di un uomo, si disse, non è solo quella in cui si nasce, ma anche quella che ognuno liberamente si sceglie.”

Siamo agli inizi del Cinquecento e Diego e Clara, i protagonisti de La mantella rossa, stabilitisi da circa vent’anni a Tenerife, hanno coronato il loro sogno d’amore mettendo al mondo tre figli, Alvaro, Inès e Juan. I tre ragazzi, diversi tra loro per carattere e passioni, si trovano ad affrontare le sfide di un mondo che cambia molto velocemente. Alvaro, il maggiore, sente di dover lasciare l’isola per diventare un importante uomo d’affari; Inès, la ragazza ribelle, vorrebbe essere libera di vivere la propria vita senza dover accettare un matrimonio come unico fine; Juan, il più giovane, sogna di raggiungere il nuovo continente per la sua attività di ricercatore e studioso di botanica. 
Tutti e tre destinati a lasciare la piccola e sicura Tenerife, e Clara, rimasta sola dopo l’improvvisa scomparsa in mare di Diego, vivranno le loro avventure e la loro maturazione. Alvaro lo farà attraverso importanti incarichi e l’amore di Camilla, una nobildonna genovese. Inès ritrovandosi in un primo momento nelle vesti di dama di compagnia della regina Giovanna la pazza che vive isolata dalla complessa scena politica dominata dal figlio, l’imperatore Carlo V, e in seguito come ribelle al fianco del popolo in rivolta. Juan diventerà un uomo imbarcandosi per scoprire la flora del Nuovo Mondo a scopo curativo e, suo malgrado, diventando testimone della febbre dell’oro e della ferocia dei Conquistadores nei confronti degli indigeni. 

 “Tutto era cambiato, i confini del mondo e dei desideri erano stati ridisegnati.”


Personalmente ho fatto un po’ fatica ad appassionarmi alle vicende dei tre fratelli de Mesa; per me è stato inevitabile paragonare questo romanzo al precedente, che mi ha catturato molto di più. Se ne La mantella rossa, la storia d’amore di Diego e Clara bilancia benissimo la parte romanzesca agli eventi storici descritti senza nessuna pesantezza e tenendo alto l’interesse del lettore, ne La gatta della regina non ho avuto lo stesso riscontro: spesso le vicende sono descritte come un riassunto e velocemente si passa avanti, senza grandi dialoghi. Non sono riuscita a provare una reale simpatia per qualcuno dei protagonisti o un’emozione un po’ più accentuata. La vicenda di Inès era quella più nelle mie corde, ma fino a un certo punto, fino a Giovanna la pazza e alla sua gatta. Il personaggio è interessante perché Inès è fuori dagli schemi, è indomita e curiosa, ha l’indole di un maschio, ma, in maniera non so quanto credibile, diventa una sorta di eroina travestita da uomo per via di un amore saffico che viene annunciato, descritto, ma che non ho percepito minimamente. 
Tutto scorre molto velocemente, vi sono alcune descrizioni ben riuscite soprattutto dei luoghi e gli eventi che fanno da cornice sono descritti sapientemente perché la parte storica denota una conoscenza profonda del periodo narrato da parte dei due autori, mentre quella sentimentale e romanzesca, mi è sembrata priva della freschezza e del pathos trasportante e spesso incisivo, che invece permea l’opera prima di de Mesa padre e figlia, dandole quel di più. 


      

venerdì 27 novembre 2020

Presentazione: Storie di Natale - Racconti inediti di Louisa May Alcott

Buongiorno lettori,
oggi sono lieta di inaugurare una nuova collaborazione presentandovi un libricino davvero delizioso e curatissimo uscito questo martedì, 24 novembre 2020, in libreria: Storie di Natale - Racconti inediti di Louisa May Alcott, la mamma delle Piccole Donne, tradotto da Giovanni Maria Rossi e Francesca De Luca ed edito da Edizioni Clichy, che ringrazio sentitamente per la copia omaggio. 


Quarta di copertina:
Dodici racconti, quasi tutti finora inediti in Italia, tratti dalla raccolta Lulu’s Library, una serie di storie per bambini scritte da Louisa May Alcott, l’autrice di Piccole donne, nel 1885. Nate come favole della buonanotte per la nipotina, queste storie ebbero poi così tanto successo tra la bambina e i suoi amici che l’autrice decise di farne un libro: «Non avendo nient’altro da regalare quest’anno, le ho raccolte in un solo volume come dono di Natale». Ne emerge, come nella sua saga più celebre, un insieme di semplicità e di ricchezza di temi, un precorrere i tempi, anche politicamente, una capacità straordinaria di narrare e di trasmettere valori che al suo tempo erano assolutamente rivoluzionari. Un libro per bambini ma anche per genitori, e per chiunque voglia esplorare il mondo straordinario di una scrittrice che ancora oggi, dopo quasi due secoli, non cessa di stupirci e affascinarci.



Dall’autrice di Piccole donne, amata da generazioni di lettrici e di lettori, considerata come una delle più originali e rivoluzionarie scrittrici di sempre.





Una rarissima perla letteraria, una scoperta assolutamente straordinaria.




Un dolce regalo sotto l'albero per i più piccoli ma anche per chi è grandicello e ama gli autori classici, poiché trattasi di una chicca natalizia imperdibile per gli appassionati di Alcott, che in questo periodo dell'anno ispira sempre tantissimo. Io lo inizierò molto presto...

Puoi acquistare la tua copia Qui
e in tutte le librerie.

martedì 24 novembre 2020

Recensione: La stanza rossa e altre storie di fantasmi di Lucy Maud Montgomery

Buongiorno lettori,
pochi giorni fa ho terminato una delle mie ultime letture veloci di questo 2020, la raccolta di racconti La stanza rossa e altre storie di fantasmi di Lucy Maud Montgomery, edita nel 2019 da Caravaggio Editore nella collana I classici ritrovati curata dal Prof. Enrico de Luca, traduttore del summenzionato testo. Oggi condivido brevemente con voi le mie impressioni. 

“La stanza era bassa e scura, tappezzata di damasco rosso e con finestre squadrate in alto sotto la grondaia con uno scuro rivestimento in legno tutt’intorno. E lì mi piaceva sedere tranquillamente sul divano rosso e leggere le mie fiabe.”
da La stanza rossa


Lucy Maud Montgomery, autrice canadese famosa per essere la penna che ha inventato Anne di Tetti Verdi (Anna dai capelli rossi), scrisse numerose storie di fantasmi che pubblicò su diverse riviste. 
La presente raccolta comprende sei dei suoi racconti che presentano ovviamente gli elementi tipici delle ghost stories: tinte gotiche, presenze soprannaturali, amori capaci di sfidare la morte e misteri da svelare. 
Non sono storie che fanno paura, nessun vero brivido attraverserà la vostra schiena, ma tutte, tranne l’ultima, Il fantasma di Brixley, incentrata sul tema del bullismo, spingono il lettore a interrogarsi su fenomeni inspiegabili con la sola ragione. Esistono i fantasmi? E i contatti con l’aldilà? 
Nella loro varietà i sei racconti presentano, oltre all’elemento soprannaturale, punti in comune come morti precoci e protagoniste femminili particolarmente belle. 

“Ma ora vedete quanto è forte e meraviglioso l’amore fedele… forte abbastanza da vincere la morte."
da La ragazza al cancello

Il volumetto è godibilissimo oltre che per lo stile scorrevole di Montgomery, anche per come si presenta, per la grafica intrigante e per le bellissime tavole disegnate da Michela Pollutri
Sei piccole chicche, dunque, che si leggono velocemente, che come biscotti allo zenzero ci regalano sei brevi intervalli di piacere e che non a caso sono ideali da gustare nel periodo di Halloween o in un freddo e nebbioso pomeriggio autunnale. 

Pur non rientrando nel mio genere solito, io ho apprezzato tre racconti su sei; nello specifico: La ragazza al cancello, L’amante di Miriam e Festa privata a Smoky Island

giovedì 12 novembre 2020

Recensione: Papà Gambalunga di Jean Webster

Buongiorno, cari lettori,
oggi vi parlo del romanzo più celebre della scrittrice americana Jean Webster, Papà Gambalunga, che i più ricorderanno per l’adattamento in versione anime degli anni 90 con il quale molti di noi sono cresciuti. 
Papà Gambalunga, generalmente considerato un libro per ragazzi, fa parte della collana "I classici ritrovati" curata dal Prof. Enrico de Luca
Scritto sotto forma epistolare, è stato tradotto per la prima volta integralmente in italiano da Miriam Chiaromonte e da Enrico de Luca, è uscito nel 2019 per Caravaggio Editore

“Penso che chiunque, non importa quanti problemi possa avere quando crescerà, debba avere un’infanzia felice verso la quale guardare.”


Jerusha Abbott, detta Judy, è un’orfana che per diciassette anni ha vissuto all’istituto di carità John Grier. Diventata ormai grande, la direttrice è solita servirsi di lei come aiutante per i trovatelli e la sua vita sembra così destinata a rimanere tra quelle mura, fino a quando un misterioso membro del consiglio e benefattore dell’orfanotrofio, colpito da un suo scritto, decide di mandarla al college affinché possa studiare e magari diventare una famosa scrittrice. Judy non sa chi sia quest’uomo che ha deciso di rimanere anonimo, riesce solo a scorgerne la lunga ombra proiettata dai fari della sua automobile sulla parete del corridoio appena prima che vada via. Da qui il nome Papà Gambalunga coniato dalla sua fantasia. Judy ha una sola condizione da rispettare, scrivere al suo tutore almeno una volta al mese comunicandogli i suoi progressi scolastici. 

“Non manca ciò che non si è mai posseduto.”

Inizia così la corrispondenza a senso unico della protagonista, dal suo primo anno di college fino alla maturità, e sono spesso lettere simpatiche, in cui racconta la sua nuova condizione, il suo stupore per cose che non avrebbe mai creduto possibili le accadessero, il suo disagio con le compagne di stanza, che, al contrario di lei, hanno avuto un’infanzia normale, i suoi progressi nello studio, la sua crescita di rapporti umani. Epistole condite di buonumore ma che contengono anche riflessioni e sprazzi di malinconia si susseguono per un periodo di quattro anni, vacanze in campagna comprese. Anni che condurranno Judy al diploma e una nuova e forse ancor più felice svolta nella sua vita. Tutto indirizzato al misterioso benefattore che vorrebbe tanto conoscere e considerare come la famiglia che non ha mai avuto. 

Una protagonista determinata, gioviale, alla quale piace leggere, molti sono, infatti, i riferimenti letterari che incontriamo, che arriva a rendersi indipendente e che cerca sempre il lato positivo. Attraverso questa ragazza spontanea e al tempo stesso profonda ed empatica, un finale dal leggerissimo tocco romantico e uno stile frizzante, Jean Webster ci racconta una storia di formazione e di buoni sentimenti, piacevole e a tratti divertente. 

“Con un panorama bellissimo tutt’intorno, e molto da mangiare e un confortevole letto a baldacchino e una risma di carta bianca e una bottiglia intera d’inchiostro… cosa si può mai desiderare di più al mondo?”


lunedì 9 novembre 2020

Recensione: La Mantella Rossa di Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa

Buon lunedì, cari lettori. 
Oggi vi parlo de La mantella rossa, un romanzo storico che mi ha tenuto ottima compagnia nell’ultimo mese, scritto a quattro mani da Domitilla Calamai e Marco Calamai de Mesa, padre e figlia, ed edito da La Lepre Edizioni (2017). 
Una storia che nasce dalle origini, per metà spagnole, dei due autori e dalla scoperta di un loro antenato, Diego de Mesa, capitano dei cavalieri e conquistador di Tenerife, l’ultima isola delle Canarie sottomessa al regno di Castiglia. 

“Incapaci di fondersi al pari di Tenerife e Jerez, dei guanche e dei castigliani, le due anime di Diego, separate dal mare, restavano distanti l’una dall’altra.”

Lo scenario è l’ultimo decennio del 1500, Cristoforo Colombo ha ormai scoperto l’America, l’Islam ha abbandonato la Penisola iberica dopo la sconfitta di Granada e gli ebrei sono costretti all’esilio perché i Re Cattolici, Isabella e Ferdinando, che hanno unito i loro regni, vogliono un’unica religione, il Cristianesimo.
Diego de Mesa, giovane hidalgos della nobiltà spagnola è il primogenito di una delle più antiche casate di Spagna. È un cristiano viejo e, come tutti i maschi della sua famiglia, aspira a distinguersi in battaglia. Bello, forte e coraggioso, è stato addestrato per essere un cavaliere valoroso e, come ogni eroe da romanzo, s’innamora di una dolce e bella fanciulla, Clara Fonseca, la giovanissima figlia di un medico. Clara e la sua famiglia, però, sono cristianos nuevos, dei conversi, cioè ebrei convertitisi al cristianesimo, che nella Spagna di fine Cinquecento erano mal visti tanto e più degli ebrei che il cristianesimo lo rifiutavano fuggendo o morendo per mano della terribile Inquisizione. La passione tra i due giovani, costretti a vedersi di nascosto, è però forte. Pur sapendo di fallire, Diego decide di parlare apertamente dei propri sentimenti alla sua famiglia andando incontro a un netto rifiuto. Comprende così che l’unico modo che ha per sposare Clara è lasciare Jerez, partire e conquistare la propria indipendenza economica nell’imminente missione che lo attende. S’imbarca così per la conquista di Tenerife, isola delle Canarie, abitata dai guanche, indigeni destinati alla schiavitù e allo sterminio.

“Si domandava però se sogni e fantasmi non fossero l’anima della realtà, più veri in fondo di tanti eventi vissuti e di tante persone incontrate. 
Non era forse stato un sogno a guidarlo da anni nelle sue scelte?”

Diego mantiene alto il nome e l’onore dei Mesa in battaglia, costruisce la sua posizione ma non sa che Clara, il motivo di tutto ciò, è stata costretta alla fuga con la sua famiglia, a causa dell’Inquisizione, e che ha trovato rifugio nella fastosa, accogliente, ma anche pericolosa Roma dei Borgia. 
Il tempo e la distanza muteranno i loro sentimenti? I due giovani si ritroveranno mai? Questo, ovviamente, dovrete scoprirlo da voi.


Quel che posso aggiungere è che La mantella rossa è un romanzo interessante e storicamente irreprensibile, che alterna la tensione degli eventi storici all’amore contrastato dei protagonisti. I due autori dimostrano di conoscere a fondo i luoghi e il periodo, infatti, molti sono gli aspetti e le vicende che espongono con dovizia di particolari, frutto di ricerche, viaggi e studio, il tutto attraverso una narrazione scorrevole e avvincente. Sicuramente più appassionante dei noiosi libri di storia che il più delle volte lasciano solo qualche nozione, questo romanzo penso sia ideale per approfondire un periodo storico che personalmente conoscevo poco. Attraverso questa lettura ho potuto imparare, ad esempio, molto sulla storia di Tenerife e dei guanche. 
Il linguaggio, le descrizioni, gli usi sono sempre appropriati e realistici. Quel che, secondo me, un po’ manca qua e là è quel tocco in più del romanziere, non dello storico, che sa far battere davvero il cuore nelle scene clou tra i protagonisti, con l’inserimento dei dialoghi in maniera più coinvolgente.   

giovedì 22 ottobre 2020

Segnalazione: Papà Gambalunga e Caro Nemico di Jean Webster

Buongiorno lettori,
rieccomi oggi con la doppia segnalazione di due classici per ragazzi che mi sono arrivati la scorsa settimana dagli uffici di Caravaggio Editore, che ringrazio sentitamente. 
Dopo aver pubblicato nel luglio del 2019 Papà Gambalunga di Jean Webster, per la prima volta in traduzione italiana integrale e annotata, grazie a Miriam Chiaromonte e alla cura del Prof. Enrico De Luca, lo scorse 3 settembre lo stesso team ha tradotto e pubblicato anche Caro Nemico, romanzo considerato lo spin-off di Papà Gambalunga, sempre per la prima volta in edizione integrale e annota.   

Papà Gambalunga


Trama:
Jerusha Abbott (Judy) è un’orfana dell’Istituto John Grier, una ragazza sola e senza speranze. Un “deprimente”  mercoledì, la sua vita cambia radicalmente e in modo inaspettato: grazie alle sue ottime potenzialità, in particolare nella scrittura, un misterioso benefattore decide di pagarle gli studi presso un prestigioso college, in modo da permetterle di conquistare istruzione e indipendenza; ciò a due condizioni: Judy dovrà scrivere regolarmente all’ignoto filantropo, che ribattezzerà Papà Gambalunga (avendone visto solo la lunga ombra proiettata su un muro), per aggiornarlo sui suoi progressi, e il benefattore stesso dovrà restare sempre nell’anonimato. Inizierà così questo splendido romanzo epistolare “a senso unico”, ma capace – grazie alla simpatia, al senso dell’umorismo e alla sfrontatezza di Judy – di coinvolgere fino all’imprevedibile finale.

In copertina elementi grafici della prima edizione (1912). 

All’interno tutte le illustrazioni originali dell’autrice.

Caro nemico


Trama:
Scritto sull’onda del considerevole successo che riscosse Papà Gambalunga (1912), Caro Nemico (Dear Enemy) fu pubblicato nell’ottobre del 1915. Ultimo lavoro di Jean Webster, riprende la fortunata struttura del romanzo precedente, riproponendone sia lo stile epistolare che i disegni di propria mano. In questo caso, però, la scrivente non è più Judy, ma la sua compagna di college, Sallie McBride, e i destinatari diventano quattro: Judy stessa e Jervis, il dottor MacRae (alias Caro Nemico) e Gordon Hallock. La giovane McBride, designata responsabile dell’Istituto John Grier dai coniugi Pendleton, dovrà fare i conti con la non facile realtà dell’orfanotrofio, e fra momenti di scoramento e di esaltazione tenterà di renderla migliore, affrontando problematiche complesse (dalle condizioni di vita e di istruzione degli orfani all’ereditarietà e all’insanità mentale, ecc.) che sottolineano e confermano l’attivismo dell’autrice in campo sociale. 

In copertina elementi grafici della prima edizione (1915).

All’interno tutte le illustrazioni originali dell’autrice. 


Puoi acquistare 

Papà Gambalunga QUI 

e Caro Nemico QUI



lunedì 19 ottobre 2020

Anteprima: Dietro la maschera ovvero Il potere di una donna di Louisa May Alcott

Buongiorno cari lettori e buon inizio settimana!
Esce oggi in libreria un romanzo breve e giovanile di Louisa May AlcottDietro la maschera ovvero Il potere di una donna, volumetto che va ad aggiungersi alla bellissima collana dei Classici Ritrovati di Caravaggio Editore, che ringrazio di cuore per la copia che ho il piacere di mostrarvi in anteprima.


Dietro la maschera ovvero Il potere di una donna (Behind a Mask, or a woman power) svela una Alcott diversa da quella che siamo abituati a conoscere. È la Alcott degli esordi, che mette al centro della narrazione la donna, cosciente della propria autonomia, orgogliosa della propria femminilità e forte della propria determinazione, trascinando il lettore in un vortice di passioni, sotterfugi e colpi di scena. Protagonista della storia è Jean Muir, una donna apparentemente senza scrupoli che lotta con tutta sé stessa per raggiungere i propri obiettivi ricorrendo a qualsiasi tipo di stratagemma e che, consapevole della propria condizione, la utilizza a proprio vantaggio, indossando scientemente la maschera che rispecchia la personalità che la società si aspetta che abbia. Non si tratta solo di una storia avvincente narrata in modo eccezionale, ma di un racconto dal ritmo incalzante attraverso il quale, capitolo dopo capitolo, si scoprono elementi non solo della vita della protagonista, ma anche del passato della scrittrice.


«Sono una strega, e un giorno la mia maschera cadrà e mi vedrete per quella che sono, vecchia, brutta, cattiva e dannata. Fate attenzione a me finché siete in tempo. Vi ho avvertito. Adesso amatemi a vostro rischio e pericolo.»

EDIZIONE INTEGRALE E ANNOTATA

ISBN 9788831456296
Autore: Louisa May Alcott
Curato da: Rosangela Amato
Genere: Narrativa (classici della letteratura americana)
Pagine: 200
12,90€

Puoi acquistare il romanzo QUI

venerdì 9 ottobre 2020

Recensione: “Charlotte: La storia della piccola Brontë” di Antonella Iuliano

Recensione: “Charlotte: La storia della piccola Brontë” di Antonella Iuliano

"Quello che ho apprezzato di più in questo libro è sicuramente la penna d’altri tempi dell’autrice ed anche e soprattutto l’omaggio a tutti quei grandi classici che tutti almeno una volta nella vita dovremmo leggere; un omaggio sempre rispettoso, sempre educato."

Puoi leggere la recensione di 

Charlotte: La storia della piccola Brontë 

su 

La bottega dei libri

che ringrazio.


giovedì 8 ottobre 2020

Recensione: Molto rumore per Peter di Jean Webster

Buongiorno lettori,
oggi sono lieta di presentarvi la mia prima recensione d’autunno che riguarda il primo classico edito da Vintage Editore, Molto rumore per Peter (QUI la mia presentazione) di Jean Webster, scrittrice americana nota per essere l’autrice del celebre Papà Gambalunga
Pubblicato per la prima volta nel 1909, Molto rumore per Peter (Much Ado About Peter) inaugura la collana Old Vintage grazie alla traduzione di Maria Elena Salvatore

“Quando sbirciava nel cestino dell’avena, dentro ci vedeva Annie, che gli sorrideva di rimando, anche dalle fiancate lucide del carro della posta e dal fondo di ogni secchio d’acqua. (…) Il povero Peter adesso capiva cosa provasse una trota di ruscello nelle mani di un pescatore che avvolge il mulinello.”

Peter Malone è un giovane stalliere di origine irlandese alle dipendenze di una famiglia americana facoltosa, i Carter di Willowbrook. Stimato da tutti, è un fidato servitore da diversi anni, quasi parte integrante della famiglia. Molto diligente nel suo lavoro, Peter sa stare al suo posto ma all’occorrenza non ha peli sulla lingua, ha un carattere allegro ma è anche brontolone, sa essere dolce ma anche dispettoso, ha un debole per le ragazze ma nutre anche pregiudizi verso gli estranei. Con questa miscela di vizi e virtù, a ogni capitolo Peter è alle prese con una nuova avventura o disavventura. Senza contare che sin dai primi capitoli emerge il suo spirito di competizione con l’altro stalliere, Billy, per conquistare il cuore della bella Annie, la nuova cameriera che sembra ricambiare le sue attenzioni. 

“Era lì solo da quattro settimane ma Willowbrook 
non sarebbe mai più stata Willowbrook senza di lei.”

Siamo dunque dinanzi a un classico per ragazzi ambientato nei primi anni dello scorso secolo in America, in un ambiente rurale, che profuma di fieno, mele e quotidianità. La narrazione di Webster è semplice, pulita, senza grandi riflessioni ma comunque con una morale e incentrata su una prospettiva rara in letteratura: quella di un membro maschile della servitù. Si tratta di una storia sottilmente ironica perché basata principalmente sui rapporti gerarchici tra padroni e servitù, ma anche permeata da un’immediata genuinità che spesso fa sorridere il lettore e certamente cela qualche buon insegnamento. Lo stile è scorrevole, chiaro e abbastanza avvincente ma poche sono le descrizioni paesaggistiche, rare quelle dell’aspetto dei protagonisti e del tutto assenti quelle dei personaggi secondari, che vengono nominati come comparse funzionali dove serve lasciando il resto all’immaginazione di chi legge.   


mercoledì 7 ottobre 2020

giovedì 1 ottobre 2020

♣ Blogtour “Charlotte – La storia della piccola Brontë”. Presentazione + 5 motivi per leggere il libro ♣

♣ Blogtour “Charlotte – La storia della piccola Brontë”. Presentazione + 5 motivi per leggere il libro ♣

"Con delle fondamenta così travolgenti da irretire pure i cuori meno sensibili, le vicissitudini della piccola Stevens sono capaci di ghermire il lettore sin dal loro prologo."


PRIMA TAPPA!

Grazie di cuore a La nicchia letteraria!

Charlotte, La storia della piccola Brontë: Il Blog Tour!

Carissimi lettori, sono felice di annunciarvi che inizia oggi e durerà fino al 7 ottobre 2020 il primo 

Blog Tour 

dedicato al mio romanzo 

Charlotte, La storia della piccola Brontë. 

Queste le tappe! 


Ringrazio di cuore le blogger interessate

 e il mio Editore, 

Genesis Publishing.

Vi aspettiamo numerosi!




giovedì 20 agosto 2020

Presentazione: Molto rumore per Peter di Jean Webster

Buongiorno lettori,                                                                                                                                
oggi sono lieta di presentarvi il primo classico della Vintage Editore e di inaugurare così la mia nuova collaborazione con questa nuova, promettente Casa Editrice. Il romanzo in questione è Molto rumore per Peter di Jean Webster, scrittrice americana nota per essere l'autrice di Papà Gambalunga
Molto rumore per Peter sarà una mia lettura settembrina quindi conto di tornare a parlarvene presto, intanto vi lascio le specifiche. 

Trama:

America dei primi ‘900. Nella tenuta di Willowbrook, Peter Malone è lo stalliere irlandese tuttofare della ricca famiglia Carter. Lavora lì da più di dieci anni e con loro ha un rapporto che va al di là del semplice “servizio”. Peter, per la famiglia, rappresenta un punto di riferimento e un valido alleato anche se, di tanto in tanto, il suo carattere eccentrico ed esuberante, costringe i signori Carter a tirargli le orecchie. In particolare, Peter ha un debole per il piccolo della famiglia, Bobby, per cui nutre un grande senso di protezione e un dolcissimo sentimento paterno. Lo scenario quotidiano viene stravolto dall’arrivo di Annie, la nuova cameriera irlandese, da cui Peter rimane subito affascinato. Il lavoro dei domestici in una ricca tenuta, le loro dinamiche, le gerarchie da rispettare, i capricci dei padroni da assecondare. Peter ci condurrà con sé in un viaggio alla scoperta di quei valori che vanno ben oltre la diligenza, dando prova di grande assertività. Perché dietro quella corazza strafottente e brontolona, Peter nasconde un cuore grande, tutto da scoprire... 

Traduttore: Maria Elena Salvatore

Editore: Vintage Editore

Collana: Old Vintage 

Anno edizione: 2020

Pagine: 240, Brossura

Lingua: Italiano

ISBN-13: 978-8894521252

PREZZO:  € 15,00 

Puoi acquistare il romanzo QUI 

e presto sui migliori Bookstore!

mercoledì 8 luglio 2020

Segnalazione: Ballata di una fiamma che non muore di Giulia Giacomini

Buongiorno, carissimi lettori!
Oggi vi presento un romanzo inatteso, una gradita sorpresa che ho ricevuto dagli uffici de La Lepre Edizioni, Ballata di una fiamma che non muore di Giulia Giacomini, uscito nel 2019. Un'opera molto interessante e dal titolo poetico che spero di leggere e apprezzare presto. Nel frattempo condivido con voi la bellezza della copertina e i dettagli che, spero, vi incuriosiscano.


Trama:
Guidata da un misterioso fruscio che avverte nei timpani, Eva, la suora addetta al fuoco di uno sperduto convento su un arido un altopiano della Nuova Spagna, in una fredda mattina del 1641, quasi guidata da una forza oscura, s’inerpica fino alla sommità di una rupe.
A partire da questo momento, l’Autrice compone le tessere di un mosaico, tessendo un grande affresco su un momento storico funestato dai tribunali dell’Inquisizione e da intolleranza e persecuzioni, una notte dell’anima da cui i protagonisti vorrebbero sottrarsi, motivati dal desiderio di vivere la fede in Dio come fuoco e luce mistica, senza piegarsi alla violenza e alle forzature del Tribunale dell’Inquisizione.
È così che uno sperduto convento diventa un baluardo estremo di libertà e di coraggio, dove è lecito affermare che il peccato non esiste e dove l’amore per il divino si manifesta anche attraverso l’amore umano.

Pagine: 336
Data di pubblicazione: 12 Luglio 2019
ISBN: 978-88-99389-56-7
€ 20,00 Cartaceo
€ 9,99 eBook

Puoi acquistare il romanzo QUI!

lunedì 6 luglio 2020

Segnalazioni: La mantella rossa e La gatta della regina di Domitilla Calamai e Marco Calamai De Mesa

Buon giorno e buon inizio settimana, cari lettori.
Oggi vi presento due letture che mi terranno compagnia in questa seconda parte dell'anno, due romanzi storici scritti a quattro mani da Domitilla Calamai e Marco Calamai De Mesa, padre e figlia: La mantella rossa (2017) e La gatta della regina (2020), editi entrambi da La Lepre edizioniche ringrazio di cuore per le copie.


La mantella rossa

Trama:
Il romanzo, scritto a quattro mani da padre e figlia, è ambientato alla fine del XV secolo. I Re Cattolici, Isabella e Ferdinando, hanno conquistato il Regno di Granada ponendo fine a otto secoli di presenza araba nella Penisola iberica. Poche settimane dopo gli ebrei sono obbligati per decreto reale a scegliere tra convertirsi al cristianesimo o lasciare per sempre il paese.
L’Inquisizione condanna migliaia di presunti eretici. Nell’ottobre dello stesso anno Cristoforo Colombo scopre l’America. In quel clima teso ed euforico in Andalusia ha inizio la storia d’amore tra i giovanissimi Clara Fonseca, figlia di un noto medico converso di origine ebraica, e Diego de Mesa, di nobile e antica famiglia cristiana. Pochi mesi dopo Diego diventa capitano di cavalleria nella conquista di Tenerife, l’ultima delle Canarie ancora nelle mani degli indigeni.
Da quel momento le vite di Clara e Diego entrano con forza nella Storia, tra la fuga verso la Roma dei Borgia e la conquista di un mondo sconosciuto. Una narrazione avvincente, che alterna l’amore contrastato tra i protagonisti con la tensione epica degli eventi storici narrati.


Pagine: 310

Data di pubblicazione: 14 Aprile 2017

ISBN: 978-88-9938-918-5

€ 22,00 cartaceo

€ 9,99 ebook




La gatta della regina

Trama:
All’inizio del Cinquecento si ampliano i confini di un mondo in rapida trasformazione. Tra Tenerife, Europa e Americhe tre fratelli si confrontano con una realtà in continuo divenire, alla ricerca di se stessi. Àlvaro s’immerge negli affari tra l’Andalusia, le Canarie e Genova, dove l’ammiraglio Andrea Doria gli propone una missione diplomatica presso l’imperatore Carlo V; ad accompagnarlo sarà un’affascinante nobildonna, Camilla Parodi. Inés diviene dama di compagnia dalla regina Giovanna La Pazza, madre dell’imperatore, e a Toledo s’innamora di Maria Pacheco, la donna che guida la rivolta dei Comuneros; la scoperta della sua vera identità sessuale sarà per lei anche il movente di scelte estreme. Juan s’imbarca per le Indias per studiare la flora del Nuovo Mondo e in Amazzonia toccherà con mano la violenza della conquista. Attraverso le audaci vicende dei tre protagonisti, raccontate con attento rigore storico, il romanzo ci porta nel cuore di un’epoca di sconvolgente mutamento.


Pagine: 211

Data di pubblicazione: 27 Febbraio 2020

ISBN: 978-88-99389-65-9

€ 20,00 cartaceo

€ 9,99 ebook




Puoi acquistare La mantella rossa QUI e La gatta della regina Qui!


lunedì 22 giugno 2020

Presentazione: Lettere di Charlotte Brontë 1829 - 1847 (Vol.1)

Buon giorno lettori e buon inizio settimana,
oggi sono non solo felice ma anche orgogliosa di presentarvi un progetto di cui posso dire di far parte, per il quale presto volentieri il mio tempo come revisore e che riguarda la mia scrittrice del cuore, Charlotte Brontë (1816 - 1855). Dell'autrice di Jane Eyre ormai tutto è stato tradotto, ma riguardo alla sua fitta corrispondenza (scrisse più di 800 lettere), in italiano c'era ancora molto da fare: negli ultimi anni abbiamo visto pubblicate raccolte di lettere scelte succedersi ad altre raccolte di lettere scelte (quasi sempre le stesse). Io, come sono certa moltissime altre appassionate lettrici della scrittrice inglese, ho spesso desiderato di poter leggere l'intero epistolario nella nostra lingua. Il mio incontro con la traduttrice Alessandranna D'Auria, che di Charlotte Brontë ha già tradotto i quattro romanzi incompiuti (flower-ed), ha reso e sta tuttora rendendo questo desiderio realtà.  


Lo scorso marzo è uscito su Amazon il primo volume (di 3) delle 


in versione digitale e nel mese di aprile anche in cartaceo, grazie a Darcy Edizioni
Dopo una lunga attesa, dovuta principalmente al lockdown, finalmente, la scorsa settimana ho ricevuto la meravigliosa copia che vedete in foto, un terzo del lavoro che stiamo portando avanti: siamo oggi, infatti, alle prese con il volume due che speriamo di pubblicare al più presto. Le lettere di questo primo volume dell'epistolario completo, per la prima volta in italiano, sono di una Charlotte Brontë giovanissima, e sono per la maggior parte indirizzate all'amica di sempre, Ellen Nussey, che le conservò dopo la morte della scrittrice come il più prezioso dei lasciti, ed è in primis grazie a Ellen che, a distanza di secoli, possiamo leggerle. 
All'interno troverete anche un mio piccolo "tributo" a Charlotte Brontë nella biografia che ho avuto l'onore di scrivere e che accompagnerà l'intera, imperdibile opera. 

"Tu non immagini quanto duri, ribelli e inaccettabili siano tutti i miei sentimenti."


Quarta di copertina:
Scrisse della malattia, del pianto, della solitudine. E scrisse della volontà, della caparbietà, di segreti, di verità, di dubbi e forza interiore, di sicurezze e debolezza d’animo. Per quanto nei suoi romanzi Charlotte Brontë abbia riversato ogni cosa di sé, anche negandolo, è nelle lettere inviate alle persone che la circondavano, a dirci proprio tutto, tutte le sue verità, tutte le sue bugie. 
(Primo volume di 3)



"Se tu conoscessi i miei pensieri, il sogno che mi assorbe, e l'audace immaginazione che a volte mi divora e mi fa considerare la società maledettamente insipida, avresti pietà di me e oso dire mi disprezzeresti."

~ Charlotte Brontë, Lettere 1829-1847





GENERE: Epistolare
EDITORE: Darcy Edizioni
FORMATO: EbookCartaceo
DATA PUBBLICAZIONE: 31 marzo 2020
PAGINE: 530
N° EDIZIONE: 1


Puoi acquistare la tua copia QUI!

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venerdì 19 giugno 2020

Recensione: Lizzie Leigh di Elizabeth Gaskell

Buongiorno lettori,
concludo questa settimana un po' più piena del solito qui sul blog con una piccola recensione. La mia ultima lettura conclusa è stata un racconto, Lizzie Leigh di Elizabeth Gaskell, tradotto e curato da Massimo Ferraris ed edito Elliot Edizioni (2019).
Non amo particolarmente le storie brevi ma la penna in questione, che ho già avuto modo di apprezzare in passato, quanto a emozioni è una garanzia. 



"Io la perdono. Possa Dio perdonare me."


Lizzie Leigh è un racconto lungo, di quattro capitoli, apparso per la prima volta nel 1850 sulla rivista Household Words fondata da Charles Dickens
La novella inizia con la morte di Mr Leigh il giorno di Natale. L’uomo, prima di spirare, confida alla moglie Annie di aver perdonato la figlia, rea di essere rimasta incinta a diciassette anni mentre era a servizio presso una famiglia di Manchester, che l’ha poi cacciata. Un perdono inatteso che consola la vedova e la sprona a cercare la peccatrice bandita dalla famiglia. 
Annie parte per Manchester con i figli Will e Tom decisa a ritrovare la sua Lizzie. Percorre le strade della città in lungo e in largo senza risultato fino a quando, un giorno, suo figlio Will aiuta un vecchietto ubriaco a rientrare a casa e qui conosce una giovane, Susan Palmer, di cui s’innamora. Susan è buona come un angelo, gestisce una scuola e ha una nipotina di due anni che vive con lei. Will è tormentato, vorrebbe dichiararle il suo amore ma teme che, se scoperta, la vergogna con cui la sorella ha macchiato il loro cognome possa sfavorirlo. Annie allora decide di parlare a Susan per aiutare il figlio e appellarsi al buon cuore della ragazza. Ed è proprio da quest’incontro tra le due donne che l’intera vicenda prende una svolta inaspettata e tristemente drammatica. 

"Una donna non può nascondere i suoi segreti a un'altra donna."

Lizzie, figlia persa e ritrovata, è l'emblema al femminile della parabola evangelica del figliol prodigo alla quale Gaskell s’ispira attraverso i ripetuti richiami all’amore e al perdono cristiano. Una figlia ritrovata il cui peccato, oltre a trascinarsi il pregiudizio sociale, avrà fino all’ultimo uno scotto altissimo da pagare. Un racconto che si lascia leggere con trasporto, i cui personaggi sono ben caratterizzati, anche se avrei gradito qualche piccola descrizione del loro aspetto e magari conoscere meglio il passato della protagonista e del padre di sua figlia, una parentesi che l’autrice non apre mai. 


Il libricino comprende un altro racconto di due soli capitoli, Il pozzo di Pen Mortha, uscito anch’esso sulla rivista Household Words. Ambientato nella campagna gallese e affine per temi a Lizzie Leigh, con sfumature più cupe e un tono più fiabesco, narra la vicenda della giovane e vivace Nest Gwinn, la cui bellezza è un vanto che il fato ha deciso di portarle via in un doloroso incidente. Un destino stravolto che forse può ritrovare un senso solo attraverso l’amore per il prossimo.  

"Al pozzo trovò l'immortalità, invece della sua fragile, fugace gioventù."