lunedì 22 giugno 2020

Presentazione: Lettere di Charlotte Brontë 1829 - 1847 (Vol.1)

Buon giorno lettori e buon inizio settimana,
oggi sono non solo felice ma anche orgogliosa di presentarvi un progetto di cui posso dire di far parte, per il quale presto volentieri il mio tempo come revisore e che riguarda la mia scrittrice del cuore, Charlotte Brontë (1816 - 1855). Dell'autrice di Jane Eyre ormai tutto è stato tradotto, ma riguardo alla sua fitta corrispondenza (scrisse più di 800 lettere), in italiano c'era ancora molto da fare: negli ultimi anni abbiamo visto pubblicate raccolte di lettere scelte succedersi ad altre raccolte di lettere scelte (quasi sempre le stesse). Io, come sono certa moltissime altre appassionate lettrici della scrittrice inglese, ho spesso desiderato di poter leggere l'intero epistolario nella nostra lingua. Il mio incontro con la traduttrice Alessandranna D'Auria, che di Charlotte Brontë ha già tradotto i quattro romanzi incompiuti (flower-ed), ha reso e sta tuttora rendendo questo desiderio realtà.  


Lo scorso marzo è uscito su Amazon il primo volume (di 3) delle 


in versione digitale e nel mese di aprile anche in cartaceo, grazie a Darcy Edizioni
Dopo una lunga attesa, dovuta principalmente al lockdown, finalmente, la scorsa settimana ho ricevuto la meravigliosa copia che vedete in foto, un terzo del lavoro che stiamo portando avanti: siamo oggi, infatti, alle prese con il volume due che speriamo di pubblicare al più presto. Le lettere di questo primo volume dell'epistolario completo, per la prima volta in italiano, sono di una Charlotte Brontë giovanissima, e sono per la maggior parte indirizzate all'amica di sempre, Ellen Nussey, che le conservò dopo la morte della scrittrice come il più prezioso dei lasciti, ed è in primis grazie a Ellen che, a distanza di secoli, possiamo leggerle. 
All'interno troverete anche un mio piccolo "tributo" a Charlotte Brontë nella biografia che ho avuto l'onore di scrivere e che accompagnerà l'intera, imperdibile opera. 

"Tu non immagini quanto duri, ribelli e inaccettabili siano tutti i miei sentimenti."


Quarta di copertina:
Scrisse della malattia, del pianto, della solitudine. E scrisse della volontà, della caparbietà, di segreti, di verità, di dubbi e forza interiore, di sicurezze e debolezza d’animo. Per quanto nei suoi romanzi Charlotte Brontë abbia riversato ogni cosa di sé, anche negandolo, è nelle lettere inviate alle persone che la circondavano, a dirci proprio tutto, tutte le sue verità, tutte le sue bugie. 
(Primo volume di 3)



"Se tu conoscessi i miei pensieri, il sogno che mi assorbe, e l'audace immaginazione che a volte mi divora e mi fa considerare la società maledettamente insipida, avresti pietà di me e oso dire mi disprezzeresti."

~ Charlotte Brontë, Lettere 1829-1847





GENERE: Epistolare
EDITORE: Darcy Edizioni
FORMATO: EbookCartaceo
DATA PUBBLICAZIONE: 31 marzo 2020
PAGINE: 530
N° EDIZIONE: 1


Puoi acquistare la tua copia QUI!

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venerdì 19 giugno 2020

Recensione: Lizzie Leigh di Elizabeth Gaskell

Buongiorno lettori,
concludo questa settimana un po' più piena del solito qui sul blog con una piccola recensione. La mia ultima lettura conclusa è stata un racconto, Lizzie Leigh di Elizabeth Gaskell, tradotto e curato da Massimo Ferraris ed edito Elliot Edizioni (2019).
Non amo particolarmente le storie brevi ma la penna in questione, che ho già avuto modo di apprezzare in passato, quanto a emozioni è una garanzia. 



"Io la perdono. Possa Dio perdonare me."


Lizzie Leigh è un racconto lungo, di quattro capitoli, apparso per la prima volta nel 1850 sulla rivista Household Words fondata da Charles Dickens
La novella inizia con la morte di Mr Leigh il giorno di Natale. L’uomo, prima di spirare, confida alla moglie Annie di aver perdonato la figlia, rea di essere rimasta incinta a diciassette anni mentre era a servizio presso una famiglia di Manchester, che l’ha poi cacciata. Un perdono inatteso che consola la vedova e la sprona a cercare la peccatrice bandita dalla famiglia. 
Annie parte per Manchester con i figli Will e Tom decisa a ritrovare la sua Lizzie. Percorre le strade della città in lungo e in largo senza risultato fino a quando, un giorno, suo figlio Will aiuta un vecchietto ubriaco a rientrare a casa e qui conosce una giovane, Susan Palmer, di cui s’innamora. Susan è buona come un angelo, gestisce una scuola e ha una nipotina di due anni che vive con lei. Will è tormentato, vorrebbe dichiararle il suo amore ma teme che, se scoperta, la vergogna con cui la sorella ha macchiato il loro cognome possa sfavorirlo. Annie allora decide di parlare a Susan per aiutare il figlio e appellarsi al buon cuore della ragazza. Ed è proprio da quest’incontro tra le due donne che l’intera vicenda prende una svolta inaspettata e tristemente drammatica. 

"Una donna non può nascondere i suoi segreti a un'altra donna."

Lizzie, figlia persa e ritrovata, è l'emblema al femminile della parabola evangelica del figliol prodigo alla quale Gaskell s’ispira attraverso i ripetuti richiami all’amore e al perdono cristiano. Una figlia ritrovata il cui peccato, oltre a trascinarsi il pregiudizio sociale, avrà fino all’ultimo uno scotto altissimo da pagare. Un racconto che si lascia leggere con trasporto, i cui personaggi sono ben caratterizzati, anche se avrei gradito qualche piccola descrizione del loro aspetto e magari conoscere meglio il passato della protagonista e del padre di sua figlia, una parentesi che l’autrice non apre mai. 


Il libricino comprende un altro racconto di due soli capitoli, Il pozzo di Pen Mortha, uscito anch’esso sulla rivista Household Words. Ambientato nella campagna gallese e affine per temi a Lizzie Leigh, con sfumature più cupe e un tono più fiabesco, narra la vicenda della giovane e vivace Nest Gwinn, la cui bellezza è un vanto che il fato ha deciso di portarle via in un doloroso incidente. Un destino stravolto che forse può ritrovare un senso solo attraverso l’amore per il prossimo.  

"Al pozzo trovò l'immortalità, invece della sua fragile, fugace gioventù."

mercoledì 17 giugno 2020

Segnalazione: Henry Dunbar di Mary Elizabeth Braddon

Buongiorno lettori,
rieccomi anche oggi con un altro classico da presentarvi brevemente: giugno è un mese ricco per la mia libreria e io come sempre ho il piacere di condividere con voi i nuovi arrivi su questo mio diario di bordo virtuale. Il romanzo in questione, di cui tornerò a parlarvi più avanti, è Henry Dunbar (1864) della scrittrice inglese Mary Elizabeth Braddon, curato e tradotto da Massimo Ferraris ed edito Elliot Edizioni (2020), che ringrazio per la copia.


Trama:
Per trentacinque anni il ricco rampollo Henry Dunbar ha vissuto un esilio dorato in India, allontanato dalla famiglia, in attesa che la natia Inghilterra dimenticasse una truffa commessa nella sua giovinezza libertina e dissipata. Ma alla morte del padre per lui è tempo di tornare a Londra, a reclamare il proprio posto nell’alta società e nella banca di famiglia, e a ritrovare la figlia, che non vede da quando era bambina. Ad accogliere Dunbar al suo arrivo c’è l’uomo che fu suo complice nella truffa, il servitore Joseph Wilmot, il quale al contrario di Henry non ha avuto il privilegio di una seconda possibilità, e ha perso tutto. Da questo incontro fatale si dispiegheranno, con uso sapiente della suspense, il mistero di un omicidio e le investigazioni di Scotland Yard, fino al capovolgimento finale. Pubblicato nel 1864, Henry Dunbar è uno dei capolavori di Mary Elizabeth Braddon, che precorre il giallo e il poliziesco e colora con le tinte della narrativa di genere una dura critica sociale, qui nella prima traduzione moderna in italiano.

Collana: Raggi
Anno edizione: 2020
Pagine: 448 p., Brossura
EAN: 9788869939198

Puoi acquistare il romanzo Qui

martedì 16 giugno 2020

Segnalazione: Ingénue di Alexandre Dumas

Buon dì cari lettori,
oggi vi presento uno degli ultimi classici arrivati nella mia libreria, Ingénue (1855) di Alexandre Dumas, il celebre romanziere francese padre del celeberrimo I tre Moschettieri (1844), di cui quest'anno ricorre il 150° anniversario della morte.
Ingénue è uscito pochi giorni fa in libreria, l'11 giugno 2020, per la prima volta integralmente in italiano, grazie alla Casa Editrice Robin Edizioni, che ringrazio di cuore per la fiducia.


Quarta di copertina:
Alexandre Dumas (1802-1870), uno dei più celebri romanzieri e drammaturghi dell’Ottocento, autore de “I tre moschettieri”, de “Il Conte di Montecristo”, de “La Regina Margot” e di tanti altri romanzi storici di grande successo, scrisse anche “Ingénue”, storia romanzata di un episodio della vita di Rétif de la Bretonne durante la Rivoluzione Francese.
Per la prima volta tradotto integralmente, il testo è corredato dal saggio introduttivo “A Parigi con Rétif e Marat”, firmato da Marco Catucci.

pagine: 450
euro 26,00
genere: Narrativa straniera
ISBN 9788872745687

“Parigi è magnifica da vedere in questo momento: niente è paragonabile all’orrore che ispira, e possiede la grandezza degli spettacoli che mostra.”

Puoi acquistare il libro QUI

lunedì 15 giugno 2020

Segnalazione: Un'intricata matassa di Lucy Maud Montgomery

Buon giorno lettori e buon inizio settimana,
oggi sono lieta di presentarvi l'ultimo classico in collaborazione arrivato sui miei scaffali la scorsa settimana, Un'intricata matassa (1931), della scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery, uscito a gennaio per Jo March Edizioni, che ringrazio per la copia. 
Per chi non lo conoscesse già, riporto tutti i dettagli, sperando di ritornare presto a parlarvi di questa meraviglia la cui cover possiede un incantevole tocco malinconicamente vintage. 


Trama:
«Una dozzina di storie è stata narrata sulla vecchia brocca dei Dark. Questa è quella vera…». Così inizia l’ingarbugliata vicenda delle famiglie Dark e Penhallow, un vero e proprio “clan”, costituitosi nel corso di tre generazioni e retto dalla temibile zia Becky. Proprio zia Becky, prossima alla morte, indice una riunione per dare lettura del proprio testamento. Gli eccentrici membri delle famiglie accorrono alla chiamata, per sapere cosa spetterà loro in eredità e soprattutto per conoscere il destino del cimelio più ambito, la vecchia brocca dei Dark, oggetto-simbolo del clan. Eppure la zia, che non ha mai perso occasione per essere mordace, ha in serbo un ultimo colpo di scena… le sue volontà sulla brocca resteranno sigillate in una busta che dovrà essere aperta soltanto dopo un anno: potrebbe aver già scritto il nome dell’erede, oppure potrebbe avere semplicemente indicato una serie di qualità imprescindibili per designare un degno legatario, da qui l’ammonimento a rivedere i propri comportamenti rivolto a tutti i presenti. Un ultimo acido capriccio? O, forse, la vecchia Becky ha usato la propria autorità, e la sua ultima possibilità, per dare una scossa ai membri del clan e indirizzare ciascuno verso la ricerca della felicità? Saranno in particolare quattro giovani donne, quattro eroine che non potrebbero essere più diverse fra loro, a raccogliere il monito: per raggiungere la felicità ognuna dovrà superare le proprie paure, sfidare le regole di una società ottusa, compiere delle scelte difficili. Lucy Maud Montgomery torna a stupirci e a farci ridere, e torna, soprattutto, a farci riflettere sul profondo significato delle nostre esistenze. 

Traduzione di Elisabetta Parri
A cura di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci
Titolo originale: A Tangled Web
Isbn: 9788894142877
Pagine: 332
Collana: Atlantide
15,00

Puoi acquistare il romanzo Qui, sui vari bookstores online e in libreria. 

mercoledì 10 giugno 2020

Tanti libri e troppi caffè: Recensione di “Come petali sulla neve” a cura de La libreria di Ale

Tanti libri e troppi caffè: Recensione di “Come petali sulla neve” a cura de La libreria di Ale:


Puoi leggere la recensione Qui

Recensione: Nella stanza chiusa di Frances Hodgson Burnett

Buongiorno lettori,
pochi giorni fa vi ho segnalato (Qui) l'ultimo classico ritrovato in casa Caravaggio Editore, Nella stanza Chiusa di Frances Hodgson Burnett (1849 - 1924), curato dal Prof. Enrico De Luca, dicendovi che sarei tornata prestissimo per dirvi cosa ne pensavo. 
Ebbene, sono felice di mantenere la parola tanto più che il suddetto testo mi è piaciuto molto sia per lo stile sia per quel tocco malinconico che a volte hanno le piccole storie.


 “C’era nella sua piccola anima un segreto di cui nessuno conosceva l’esistenza.”

Judith Foster è una graziosa bambina di sette anni e vive in un appartamento situato vicino alla Ferrovia Sopraelevata. I suoi genitori hanno poco tempo per badare a lei, sono due operai sempre impegnati con il lavoro, e una coppia felice e innamorata. 
Judy detesta il posto in cui vive a causa degli incessanti rumori dei treni. È una bambina timida, capace di tenersi compagnia da sola, diversa dai suoi coetanei. Ama sedersi nel suo angolino di stanza con il viso rivolto alla parete e fantasticare. L’immaginazione riesce a portarla via da quel luogo odioso e ogni volta le sembra come se si “ridestasse” nella “vera” realtà. La bambina è segretamente convinta che in sogno incontri una zia di cui ha solo sentito parlare ma che non ha mai conosciuto poiché morta inaspettatamente quando era ancora un’adolescente. 
L’estate torrida reca una novità: suo padre riceve un’offerta di lavoro come custode presso una grande casa lasciata in fretta dai proprietari. Possono trasferirsi subito e iniziare così una nuova vita in un posto più bello e salutare per la bambina. L’intera abitazione è a loro disposizione tranne una stanza, al quarto piano, chiusa a chiave. 

“Era come se si fosse entrati in un nuovo mondo… un mondo in cui esisteva qualcosa che non si manifestava nel suono e nelle cose che si potevano vedere.”

La famiglia decide di sistemarsi nel seminterrato ma la curiosità di Judith, il richiamo che la bambina avverte verso quell’unica porta chiusa, è più forte di lei. Che cosa nasconde? E perché i proprietari hanno abbandonato la magione? Solo la fine sensibilità della piccola protagonista può varcare la soglia chiusa che, come un confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, svelerà, attraverso un crescendo di suspense, un’altra storia.


Nella stanza chiusa, pubblicato per la prima volta nel 1904, è un romanzo breve della celebre penna de Il piccolo Lord (1886) e Il giardino segreto (1911), influenzato dal vuoto vissuto dall'autrice in seguito alla morte prematura del figlio primogenito, Lionel. 
Attraverso una prosa delicata e capace di trasmettere un profondo senso d’inquietudine e una serie di elementi che apparentemente la fanno sembrare una ghost - story, in realtà, il tema di questo bel racconto, che consiglio vivamente anche per l'edizione perfetta e illustrata, è proprio la sconcertante morte in tenera età. 

“La grande bambola sulla sedia sembrava attendere… persino ascoltare la sua voce che giungeva dalla stanza in cui si era recata.”


domenica 7 giugno 2020

Recensione: La libreria di Ale: Come petali sulla neve di Antonella Iuliano

Recensione: La libreria di Ale: Come petali sulla neve di Antonella Iuliano

“Come petali sulla neve” è un libro che subito mi è entrato nel cuore. Per il carico di emozioni che strabordano da ogni parola. (...) Nella freschezza dello stile, entrare in sintonia con i personaggi è molto semplice, sentire addosso la storia di Philip diventa inevitabile.


Leggi la recensione completa su 

giovedì 4 giugno 2020

Segnalazione: Nella stanza chiusa di Frances Hodgson Burnett

Buongiorno lettori,
oggi sono lieta di mostrarvi l'ultimo classico ritrovato in casa Caravaggio Editore, Nella stanza chiusa un romanzo breve di Frances Hodgson Burnett, curato dal Prof. Enrico De Luca, di cui vi dirò cosa ne penso a giro stretto perché l'ho già iniziato. Nel frattempo vi lascio i dettagli di questa meraviglia.


A Natale del 1904 uscì, riccamente illustrato con otto tavole di Jessie Willcox Smith, alla maniera e con la foggia ricercata di un libro dono, Nella stanza chiusa (In the Closed Room) che sul «The Dial» venne definito “una storia dal significato spirituale e mistico, di autentico valore letterario.” Concepito in soli quattro giorni nell’estate del 1903, questo romanzo breve ha solo l’apparenza di essere un testo per bambini, dal momento che affronta un tema molto doloroso per l’autrice, mai trattato fino ad allora in altre sue opere.
La presente edizione curata da Enrico De Luca offre per la prima volta in Italia un testo integrale, annotato e illustrato a colori di questo gioiello editoriale dei primi anni del XX secolo.

«Voleva così tanto entrare in quella stanza. Senza comprendere affatto la sensazione, ne era piuttosto scossa. Sembrava come se la chiusura di tutte le altre stanze sarebbe stata poca cosa in confronto alla chiusura di quella. C’era dentro qualcosa che voleva vedere… c’era qualcosa… in qualche modo c’era qualcosa che voleva vedere lei.»

PRIMA EDIZIONE INTEGRALE, ANNOTATA E ILLUSTRATA

La copertina riprende la grafica della prima edizione del 1904.

Puoi acquistare il libro Qui


mercoledì 3 giugno 2020

Recensione: Il nido delle cornacchie: Doppio Stradivari di Antonella Iuliano


"Avvalendosi di uno stile sobrio e descrittivo, e di una manciata d'ingredienti semplici ma efficaci, Antonella ci conduce per mano tra i sentieri di una trama godibilissima e coinvolgente, che si dipana tra misteri, delitti, ricongiungimenti familiari e un tocco d'immancabile romanticismo; un racconto dove atmosfere gotiche ed elementi tipicamente fiabeschi si compenetrano, mentre la passione totalizzante per la musica - autentica nota dominante della narrazione - riallaccia i fili del passato, assurgendo ad emblema stesso dell'amore e di una speranza da troppo tempo sepolta."

Il nido delle Cornacchie


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