martedì 31 maggio 2016

Presentazione: Una storia comune di Ivan Gončarov

Buon pomeriggio cari lettori,
stamane ho ricevuto un romanzo che ai miei occhi si presenta carico di gran fascino: la vicenda di un giovane, aspirante poeta ambientata a San Pietroburgo; mi riferisco a Una storia comune di Ivan Gončarov, l'ultimo classico pubblicato, in ordine di tempo, da Fazi Editore, che ringrazio per la copia.
Da qualche giorno il libro è acquistabile in tutte le librerie e online. 
Ho il piacere di presentarvelo e di condividere con voi alcune bellissime citazioni.



«Ma non hai ancora rinunciato alla letteratura?»
(...) 
«Perché dovrei volontariamente e da ingrato respingere la vocazione alla quale mi sento chiamato? L'unica, luminosa speranza che ancora mi resta nella vita dovrei forse distruggerla con le mie mani? Se dovessi uccidere quel che in me è stato ispirato dall'alto, ucciderei me stesso...»



Trama:
Una storia comune racconta le vicende di Aleksandr Aduev, un giovane romantico e sognatore che si trasferisce dalla provincia, dove la madre lo ha sempre coccolato, a San Pietroburgo a casa dello zio Pjotr, un pragmatico capitalista sposato con Lizaveta Aleksandrovna, una bellissima donna molto più giovane. Aleksandr crede nell’amore eterno, nell’amicizia indissolubile e soprattutto si reputa un grande poeta. Lo zio, uno dei caratteri più indimenticabili della letteratura di sempre, cerca di orientarlo verso una visione più realistica della vita.


Il romanzo è una vicenda umoristica travolgente, una narrazione serrata intorno allo scontro di due mondi che sembrano in apparenza irriducibili. Il registro di Gončarov è la comicità: un’intelligenza che nasce da Puškin e continua in Gogol’ e negli altri grandi del suo tempo. Gončarov è il maestro di una verità che spesso dimentichiamo: la vita deve continuare a nutrirci con qualcosa di intangibile, qualcosa che soltanto il riso sa conservare nell’assurda idiozia delle nostre azioni. Scritto in prosa e versi e pubblicato nel 1847, è il primo libro di una trilogia (a cui seguono il celebre Oblomov e Il burrone). Dimenticato per oltre un secolo a causa della sua mancanza di impegno politico e sociale, il libro viene oggi riscoperto come un grande capolavoro della letteratura russa dell’Ottocento, al pari dei grandi Tolstoj, Dostoevskij, Leskov e Gogol’.






«La gloria si è stancata di tenere a balia i poeti: ci sono troppi aspiranti!»






«Solo con se stesso l’uomo si vede come in uno specchio: soltanto allora impara ad avere fede nella grandezza e nella dignità umana».

«Una delizia, leggetelo tutti».
Lev Tolstoj

Puoi acquistare il romanzo Qui

giovedì 26 maggio 2016

Una famiglia decaduta di Nikolaj Leskov

"Era il quadro vivente di questa storia e della sua morale: un nobile mezzo matto e tutto storto, tronfio nella sua sfarzosa uniforme presa a nolo, e accanto a lui una principessa di grande intelligenza ma un po' bisbetica, coi suoi due servitori a lei perdutamente fedeli e la sua amica arrivata da una parrocchia di campagna. Si era riunita così, in terra straniera, la vecchia cara Russia ormai sul punto di sparire, mentre di là dalle mura di quella casa trascorreva e risuonava un'altra vita, diversa, nuova, svincolata dalle tradizioni familiari. Erano altri uomini che il paese guardava come una gallina guarda sbalordita gli anatroccoli che ha covato."

Buon pomeriggio cari lettori,
oggi vi parlo di un classico dell’Ottocento russo che ho appena terminato di leggere: Una famiglia decaduta di Nikolaj Leskov, edito da Fazi Editore.

La protagonista di questa storia, a noi narrata dalla nipote Vera, è la principessa Varvara Nikanorovna, donna di sani principi, di bell’aspetto, saggia e in costante lotta contro ogni forma d’ingiustizia. 
La cronaca familiare di questa donna inizia nel 1812, quando rimasta vedova ancor prima di compiere trent’anni, Varvara decide di restare fedele alla memoria del marito morto in battaglia e di non risposarsi per potersi dedicare completamente ai tre figli e alle vaste proprietà della famiglia Protozanov, che ha ereditato. La principessa si prodiga, con ammirevole altruismo, per migliorare le condizioni di vita dei contadini presenti sulle sue terre, prendendo molto seriamente la questione della schiavitù. Vive in campagna, dov’è circondata da una serie di personaggi curiosi, pittoreschi e bislacchi, come la sua cameriera personale Ol’ga Fedotovna, l’amica Mar’ia Nikolaevna, il maggiordomo Patrikej Semenyc, un Don Chisciotte russo che risponde al nome di Rogozin e altri personaggi della sua corte dei quali Leskov ci narra le bizzarre vicende personali. 
La principessa Varvara di rado torna a San Pietroburgo, dove mal tollera gli sfarzi dell’aristocrazia che è ormai avviata verso un lento e inesorabile declino. Ritorna in città quando la figlia maggiore, Anastasija, termina gli studi e deve maritarla come si conviene. La sua bontà, però, sembra non essere mai ripagata come merita, perché proprio nei salotti dei nobili le è inferto il dolore del tradimento da parte di finti amici. 

Il romanzo è parte di una trilogia che comprende anche Gli ecclesiastici e Tempi antichi nel villaggio di Plodomasovo ma può considerarsi autoconclusivo. 
Leskov tratta di argomenti seriosi quali la decadenza dell’aristocrazia russa, la corruzione interna e la questione dei contadini, con spiccata ironia e un velo di umorismo. 
Di questo romanzo ho apprezzato maggiormente lo stile dell’autore: la prosa di Leskov è lineare e semplice; la definirei quasi fiabesca. 

Antonella Iuliano


Puoi acquistare il libro QUI

lunedì 23 maggio 2016

Presentazione: Il mio Michael di Alessandro Secchi

Salve cari lettori,
stasera forse vi stupirò presentandovi un libro diverso dal solito, di certo non in linea con il genere di cui mi occupo qui sul blog. Si tratta di un libro speciale al quale desideravo dare spazio. Speciale per chi, come me, è cresciuto guardando le gare di F1 la domenica e si è appassionato a un pilota, e soprattutto a un uomo, che ha saputo regalarci, grazie al suo immenso talento, indimenticabili emozioni e risultati insperati per i nostri colori: Michael Schumacher.

La scrittura e il mondo dei motori (che oggi seguo meno di un tempo), mi hanno portato a incrociare Alessandro Secchi, fondatore e collaboratore di Passionea300allora.it, sito interamente dedicato al motorsport che gestisce insieme a un gruppo di amici. Ho scoperto così che Alessandro stava lavorando a un libro sul nostro comune mito, un tributo a una leggenda che ha accompagnato i nostri ultimi vent'anni, e così ho seguito con interesse le ultime fasi della sua auto-pubblicazione. Fino a pochi giorni fa, quando finalmente il libro in questione IL MIO MICHAEL è arrivato su Amazon, e ovviamente io me lo sono procurato subito.


Questa non è la solita biografia su un personaggio celebre, no, queste pagine ripercorrono la carriera e la vita di Schumi attraverso gli occhi di un bambino che con lui, con le sue imprese, è diventato uomo. Quel bambino che oggi, divenuto adulto, ha scritto questo libro - che si presenta con una copertina dorata per rendere omaggio all'eccellenza di una carriera unica - siamo stati tutti noi che la domenica avevamo gli occhi puntati sull'asfalto per seguire quella macchina rossa (ma in seguito anche grigia e prima ancora azzurra) dove dentro sedeva il Kaiser.  

Noi che Schumi lo abbiamo amato; noi che Schumi non lo dimenticheremo mai; noi che Schumi è insostituibile; noi che Schumi lo aspetteremo sempre (perché la verità sulla reale condizione della sua salute non è nota che a pochi intimi), noi desideriamo riviverlo e, forse, solo un libro, un libro scritto da uno di noi, non una trovata commerciale a cura di giornalisti noti e non sempre professionali, può riuscire in questa impresa.

Antonella Iuliano


"Quando ti innamori sportivamente di qualcuno, lo porti con te per sempre" 


Da Ayrton a Fernando, dal cambio manuale al DRS, dal settimo posto in qualifica a Spa alla pole di Montecarlo a 43 anni. La carriera del pilota più vincente della storia della Formula 1 raccontata con gli occhi di chi, in questi venticinque anni, è cresciuto con le sue imprese, le sue sfide e anche le sue sconfitte. Perché non sono le vittorie ad insegnare a vivere veramente.


Alessandro Secchi nasce a Milano il 10 marzo 1983. Fin da piccolo matura le passioni per l'informatica e la Formula 1: entrambe lo accompagnano per anni fino ad unirsi a quella per la scrittura, tenuta nascosta a lungo, per fondare con la collaborazione di un gruppo di amici e appassionati di motori Passionea300allora.it, network interamente dedicato al motorsport. Dopo anni decide di rendere omaggio a Michael Schumacher, suo idolo sportivo, con un libro che testimonia quanto abbia rappresentato, a sua insaputa, un punto di riferimento indimenticabile nella vita di un bambino diventato uomo. Mentre lui correva, imprendibile, su una strada chiamata Leggenda.


Il libro è disponibile su Amazon sia in ebook che in cartaceo


La Parola ai libri: Recensione: “Come petali sulla neve” di Antonella Iuliano

Lettori e lettrici de La Parola ai Libri con la recensione di oggi voglio arrivare dritto al vostro cuore, perché questo è l’effetto che ha ottenuto su di me la lettura di Come petali sulla neve, edito da Genesis Publishing, di Antonella Iuliano, autrice straordinariamente sensibile alla scrittura e capace, come pochi, di far vibrare le giuste corde del nostro animo. Continuate a leggere l’articolo per scoprire di più!

http://laparolaailibri.altervista.org/come-petali-sulla-neve-antonella-iuliano/
"Come petali sulla neve è un cammino lungo e impervio, intriso di emozione e sentimento, che ci catapulta nella narrazione con delicatezza e totalità. La scrittura di Antonella Iuliano è scorrevole, mai artificiosa. Non vi è momento in cui noi non ci sentiamo parte di essa, non siamo degli estranei, ma protagonisti a nostra volta delle vicende, seguiamo con occhi velati dalla commozione i passi compiuti da Philip Shannon, che lasciano un segno indelebile nella nostra anima. Il legame che si crea con lui è immediato, anche perchè si rivolge sempre direttamente al lettore, come se ti stesse guardando negli occhi."

La recensione continua su La Parola ai Libri


lunedì 9 maggio 2016

Estremamente me di Patrizia Cannazza

“Fare salti nel passato senza paracadute a volte può essere pericoloso, ma io l’avevo con me per fortuna e almeno per quel giorno ero sicura che mi avrebbe salvato la vita.”

Buongiorno cari lettori,
oggi vi parlo di un libro uscito da pochissimo, Estremamente me, di Patrizia Cannazza, edito Casa Editrice Kimerik. L’autrice mi ha gentilmente invitato a leggere il suo racconto e l’ho fatto davvero in pochissimo tempo grazie allo stile lineare e curato. Nella prefazione la Cannazza spiega come la scrittura sia stata terapeutica per lei, perché questa storia è tratta da esperienze vere. 


Conosciamo Vittoria, una donna giovane, madre, moglie, la cui esistenza si scontra con un male purtroppo diffuso oggigiorno: il tumore al seno. Vittoria è tornata nel Salento, la terra delle sue origini, per affrontare i giorni prima dell’intervento. In questa manciata di capitoli traspare la grande forza d’animo della protagonista che affronta con coraggio le proprie paure perché la sua voglia di vivere è più forte della bestia che ha scoperto viverle dentro. Scopriamo la sua fragilità dinanzi ai ricordi del passato, quando i giorni erano felici e spensierati: Vittoria si reca nei posti della sua infanzia perché sente che il filo della propria esistenza è intaccato. Ma vuole vivere, correre, godere del mare e del sole della sua terra, e soprattutto vuole tornare dal marito e dal figlioletto dai quali è momentaneamente separata. Lo spirito di chi è affamato di vita e ha tanto amore da dare, è ciò che la sostiene e le fa vincere la paura.
Di questo libricino ho apprezzato molto il tono leggero, ironico quasi, con cui l’autrice racconta attimi di vita che improvvisamente diventano importantissimi per la protagonista. Non è un racconto pesante o angosciante sulla malattia, al contrario, è la storia di una donna che attraverso le sensazioni, senza entrare nel dettaglio della malattia e farci conoscere medici e paroloni specifici che mai vorremmo sentire nelle nostre vite, affronta e vince la sua personale sfida. 
Vittoria di nome e di fatto. 

Antonella Iuliano


Ringrazio Patrizia per la dedica. 

giovedì 5 maggio 2016

Penna D'oro: RECENSIONE | "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano

Penna D'oro: RECENSIONE | "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano:

Come petali sulla neve è una lettura che scalda il cuore perché trae forza dai sentimenti che un passato violato vorrebbe eliminare. Intrighi e verità sepolte creano un buon intreccio in cui i personaggi si muovono guidati dal talento della bravissima scrittrice. Ho molto apprezzato quella vena di malinconia, tristezza, incertezza che permea il racconto. Basta una foto ingiallita dal tempo per ridar vita a una verità sepolta. Una verità che spezzerà le catene della solitudine, della lontananza, della paura di lasciare il certo per l’incerto. Spesso la parola amore viene usata solo per nascondere i propri interessi e non si considera il male che si fa. Bravissima l’autrice nell’usare le parole per descrivere emozioni e sentimenti senza mai risultare eccessiva. Forte l’impatto immaginativo e l’empatia che si crea con il lettore. (Penna d'oro)

Leggi l'intera recensione di Penna d'oro - blog letterario: Qui