mercoledì 30 marzo 2016

Lizzie Siddal - Autori Vari

Buongiorno lettori,
forse qualcuno di voi ricorderà che, circa un paio di settimane fa, quando ho annunciato la collaborazione con la Casa Editrice L'ArgoLibro, in occasione dell'uscita della raccolta Storie di geni e di fate di Charlotte Brontë, ho accennato a un altro libro che l'Editore mi ha gentilmente spedito. Ebbene, come promesso, ve lo mostro e presento: si tratta di un'opera che racchiude tra le proprie pagine poesie, saggi e dipinti della donna simbolo dell'arte preraffaellita, Lizzie Siddal

Antonella Iuliano


Questo interessante progetto editoriale - realizzato dalla casa editrice L’ArgoLibro e dall’Associazione Gli Occhi di Argo - è dedicato all'affascinante figura di Elizabeth Siddal, detta Lizzie. Modella, poetessa e pittrice inglese, nota soprattutto per essere stata la moglie di Dante Gabriel Rossetti. Questo prezioso libro vuole farla conoscere e apprezzare come artista a tutto tondo e “indipendente”, riportando le sue poesie, analizzando i suoi dipinti, la propria vita ed il suo tragico profilo psicologico che la porterà al suicidio. L’opera contiene le relazioni, scritte appositamente per la pubblicazione, della dottoressa Antonella Nigro, critico d’arte, e del dottor Giuseppe Salzano, neuropsichiatra, nonché le traduzioni di tutte le poesie  – con testo a fronte – di Giovanna Della Porta e Gabriella Borrelli. Curatrice del progetto è Milena Esposito. Un’opera imperdibile in italiano e in inglese per chi desidera conoscere approfonditamente un’artista che, tra l’altro, è stata la modella della più conosciuta Ofelia (quella di John Everett Millais).


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martedì 29 marzo 2016

Storie di geni e di fate di Charlotte Brontë

In uno di quei tristi momenti, una volta prese in mano un pacchettino e, aprendolo, vide due riccioli luminosi come oro. Li guardò per un po' e ripensò alle parole di coloro che glieli avevano dati: "Prendili, così potrai ricordarti di noi quando dovrai affrontare le bestie selvagge del deserto o la grande aquila della montagna." (da La ricerca della felicità)

Cari lettori, diversi giorni fa vi ho presentato una raccolta di tre racconti inediti in Italia, Storie di geni e di fate, scritti da una giovanissima Charlotte Brontë, curati e tradotti dalla Professoressa Maddalena De Leo, rappresentante della  Sezione italiana della Brontë Society. Come anticipato, il volumetto di cui vi parlo oggi è il primo di diverse pubblicazioni che vedranno la luce in quest’anno del bicentenario della nascita della famosa scrittrice inglese.
Ringrazio la Casa Editrice L’ArgoLibro per avermi gentilmente inviato una copia.


Le tre fiabe presenti in questa piccola raccolta sono state scritte da Charlotte Brontë tra il 1829 e il 1830. Appena tredicenne, Charlotte creò in collaborazione con il fratello Branwell, e l’apporto delle sorelle Emily e Anne, un mondo immaginario in cui i protagonisti erano gli Young Men, i dodici soldatini che qualche anno prima il padre dei piccoli Brontë, Patrick, di ritorno da un viaggio, aveva portato in dono a Branwell. Nella fantasia dei ragazzi i dodici soldati ben presto si configurarono con i reali soldati del Duca di Wellington, eroe di Charlotte e vincitore su Napoleone. Lo scenario che scelsero come sfondo delle loro storie fu la costa dell’Africa occidentale, dove fondarono il fantastico regno di Angria e dove sono ambientati anche gli altri juvenilia, quali Henry Hastings, Il segreto e All’hotel Stancliffe e altri racconti giovanili (per citarne alcuni tradotti in italiano). 
Storie di geni e di fate si può dunque considerare come il principio del fantastico regno nel quale si svolgeranno le avventure successive scaturite dalle penne di Charlotte e di Branwell.
La giovanissima Charlotte era molto affascinata dal mondo della magia e questi suoi primissimi racconti ovviamente ne sono intrisi: geni e fate guidano e abbandonano i protagonisti nei loro pellegrinaggi decidendone il destino.


I racconti sono Un’avventura, in cui assistiamo all'approdo dei dodici soldati nel paese dei geni; La ricerca della felicità, dove uno dei giovani uomini intraprende un viaggio per poi scoprire che la vera felicità è dove sono i propri affetti; Le avventure di Ernest Alembert, un racconto molto descrittivo e piuttosto stravagante. 
In tutte e tre le storie compare un palazzo sfarzoso, tempestato di ogni sorta di gemma e ricoperto dei materiali più sontuosi: la dimora dei geni e delle fate.
Segue i racconti un breve saggio intitolato I Brontë. Una famiglia di scrittori, di M. De Leo

Personalmente ho gradito le prime due storie perché in esse mi è sembrato di cogliere un pizzico dell’incanto delle fiabe orientali. Il terzo racconto l’ho trovato privo di una trama capace di catturare e un po' esasperante: le descrizioni di ambienti, palazzi e paesaggi che repentinamente si susseguono, sono talmente piene di meraviglie che creano una specie di sovraccarico nella mente del lettore, e il protagonista sembra non avere una volontà propria. 

In conclusione consiglio questa raccolta a tutti gli appassionati brontëani che da buoni “collezionisti” non possono non avere questi germogli di scrittura in libreria. 

L’edizione presenta il testo originale (inglese) a fronte.

Antonella Iuliano

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domenica 27 marzo 2016

giovedì 24 marzo 2016

Blog Expres: Recensione Come petali sulla neve di Antonella Iuliano

Blog Expres: Recensione Come petali sulla neve di Antonella Iuliano:


"Come petali sulla neve" è un romanzo intrigante che parte lentamente e poi all'improvviso il lettore si ritrova immerso in una storia coinvolgente dalla quale è impossibile staccarsi fin quando ogni mistero non viene svelato.
Antonella Iuliano possiede uno stile narrativo scorrevole, ma anche molto curato e pieno di riferimenti al mondo della letteratura.

Leggi la nuova recensione a 

giovedì 17 marzo 2016

Chicchi di pensieri: Segnalazione: COME PETALI SULLA NEVE di Antonella Iuliano.

Chicchi di pensieri: Segnalazione: COME PETALI SULLA NEVE di Antonella Iulinao: Cari amici, continuiamo con le segnalazioni, e questa volta si tratta del romanzo d'esordio della scrittrice Antonella Iuliano: travagliata di due gemelli separati alla nascita.
Per la segnalazione completa: QUI

mercoledì 16 marzo 2016

Storie di geni e di fate di Charlotte Brontë

Buonasera lettori!
Rieccomi per presentarvi una bellissima novità che ho ricevuto stamane e che non vedevo l'ora di condividere con le lettrici appassionate delle sorelle Brontë: "Storie di geni e di fate" di Charlotte Brontë, interamente curato e tradotto dalla stimata Prof.ssa. Maddalena De Leo, rappresentante della sezione italiana della Brontë Society. 
Grazie a questa recentissima pubblicazione, ho il piacere di annoverare tra le collaborazioni del blog la Casa Editrice L'ArgoLibro, mia corregionale.
Tra qualche tempo vi mostrerò e parlerò anche di un'altra pubblicazione di cui l'Editore mi ha fatto omaggio insieme all'inedito brontëano che vi mostro in questi scatti. 



Sfogliando questo libro, ci immergiamo nell’appassionante mondo “costruito” dalla fantasia di Charlotte, Emily, Anne e il fratello Branwell, con protagonisti gli Young Men, cioè i dodici soldatini regalati qualche anno prima dal padre. È sicuramente stupefacente, come sottolinea la stessa curatrice, che la mente di una quattordicenne abbia potuto immaginare avventure così complesse e ricche di particolari. Il secondo dei tre racconti ci porta, insieme al protagonista, a ricercare e definire il concetto di felicità, qualcosa di semplice e a portata di mano che invece spesso andiamo a cercare lontano, mentre il terzo racconto ci fa partire per un viaggio coinvolgente che ci porta fra i geni e le fate proiettandoci in un mondo da sogno. 
Eccone l'incipit:

“Tanti anni fa viveva in un villaggio un giovane di nome Ernest Alembert. Veniva da una razza nobile e antica ma uno dei suoi antenati era stato decapitato perché sospettato di alto tradimento, per cui la famiglia da quel momento era decaduta a poco a poco sino a che, a lungo andare, l’unico suo discendente era rimasto il giovanotto di cui sto per scrivere."


 Una grandissima iniziativa editoriale, quella di L’ArgoLibro, che presenta – per la prima volta tradotti in Italia – i racconti Un’avventura, La ricerca della felicità e Le avventure di Ernest Alembert di una Charlotte Brontë adolescente.
La traduttrice, la Professoressa Maddalena De Leo, ha curato ogni particolare della pubblicazione, che si presenta testo a fronte e quindi particolarmente adatta anche per tutti coloro che desiderano raffrontare il testo originale e la traduzione.

Siamo all'inizio di un quinquennio particolare per la famiglia Brontë, per varie ricorrenze, tra le quali nel 2016 spicca proprio il bicentenario della nascita di Charlotte, nata il 21 aprile 1816 a Thornton, ma vissuta a Haworth nello Yorkshire.  Maddalena De Leo è studiosa particolarmente indicata, per la cura di questa pubblicazione. Socia della Brontë Society sin dal 1975, è la rappresentante della Sezione Italiana della Brontë Society oltre che consulente editoriale per l’Italia della rivista letteraria Brontë Studies.


Si tratta dunque della prima di diverse novità per celebrare il bicentenario della nascita della famosa scrittrice inglese. Io ho intenzione di leggerlo subito. Tra non molto tempo conoscerete il mio modesto parere; intanto, se non volete attendere oltre e immergervi anche voi in queste pagine, trovate il link per l'acquisto:
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Antonella Iuliano

martedì 15 marzo 2016

Blog Expres: CHI BEN COMINCIA #82 Come petali sulla neve di Antonella Iuliano

Blog Expres: CHI BEN COMINCIA #82 Come petali sulla neve di Antonella Iuliano:

Buon giorno amici!
Se il buon giorno si vede dal mattino, allora l'incipit di Antonella Iuliano promette una lettura emozionante e misteriosa, proprio il genere di libro che amo leggere. Mi sono innamorata fin da subito della sua copertina romantica e delicata: non è meravigliosa?
Non vedo l'ora di terminare la lettura per potervene parlare meglio! Per ora posso solo dirvi che è disponibile sia in ebook che in edizione cartacea! Vi lascio l'incipit e vi auguro buona lettura!

Leggi l'incipit di Come petali sulla neve QUI!

lunedì 14 marzo 2016

Shirley di Charlotte Brontë

"Sono Shirley Keeldar, Signore di Fieldhead! Signore, badate bene! Questo è il mio titolo! Mi hanno dato un nome maschile, occupo una posizione maschile, e quando mi vedo davanti quel signore mezzo inglese e mezzo belga che, tutto serio, mi parla d'affari... ebbene mi sento un po' "gentiluomo" anch'io!"

Cari lettori del blog, il mio 2016 di letture è iniziato sotto i migliori auspici e con grande soddisfazione, infatti, oggi mi appresto a recensire “Shirley”, il terzo romanzo di Charlotte Brontë. Come di certo saprete, lo scorso novembre, Fazi Editore ha riportato in libreria questo classico che mancava da troppo tempo in Italia. In quei giorni grande è stata la soddisfazione di tante appassionate, me compresa, perché finalmente potevamo gustare la gioia di perderci nel romanzo meno noto (e reperibile) dell’amata autrice inglese.

Considerato come il romanzo sociale di Charlotte Brontë, Shirley è ambientato agli inizi dell’Ottocento, nello Yorkshire. In questo periodo tutta l’Inghilterra risente dei contraccolpi delle guerre napoleoniche e delle lotte della classe operaia.
L’inizio può sembrare un po’ lento perché è in questo contesto che conosciamo i primi protagonisti, mentre Shirley non compare subito. Il lettore, per diversi capitoli, deve ambientarsi, affrontare l’aspra situazione in cui versano operai e datori di lavoro, tra cui l’affascinante Robert Moore, proprietario di una filanda, sostenitore del progresso, mezzo inglese e mezzo belga e deciso a salvare dal fallimento il buon nome della sua famiglia, di cui restano soltanto una sorella e un fratello, Louis, che di mestiere fa il precettore. Robert si trova a fronteggiare una situazione difficile ma è determinato a salvare la propria azienda anche a costo di spezzare il cuore della bella e dolce Caroline Helstone, da cui è attratto ma che non può sposare a causa della sua condizione. Ma è l’ingresso di Miss Shirley Keeldar a dare il vero avvio alla vicenda e più scorrevolezza al testo. Shirley è una figura femminile atipica nello scenario delle eroine brontëane. È una giovane donna piena di spirito, intelligente, decisa e acuta, che si scontra con il ruolo convenzionale affidato al sesso debole nell'epoca vittoriana: essere una brava moglie e un’ottima madre. Shirley invece è una ricca, indipendente e altruista ereditiera, e ciò la rende preda di numerosi corteggiatori non proprio interessati alla sua bella e piacevole persona, ma al suo denaro. Al contrario, Caroline è di umili origini, è orfana ed è stata cresciuta dal rettore suo zio. La sua vicenda, personale e sentimentale, s'intreccia con la storia di Shiley lungo l’intero romanzo e costituisce l’elemento davvero romantico. Pur essendo come il giorno e la notte, tra le due protagoniste femminili nasce sin da subito una sincera e profonda amicizia. L’evolversi degli eventi potrebbe mettere a dura prova il loro legame proprio a causa dell’amore e la scaltra penna della Brontë ci farà capire soltanto nell’ultimo quarto del romanzo per chi batte davvero il cuore dell’affascinante ereditiera.
I personaggi che ruotano intorno a questa storia sono numerosi, tutti molto ben caratterizzati e con le loro peculiarità, anche se non tutti sono determinanti, come ad esempio i curati con cui il romanzo inizia ma che poi hanno scarso rilievo in tutta la narrazione. 
Anche in questo romanzo sociale è bello notare come l’autrice non rinunci alla formula con la quale è solita, in tutte le sue opere, rivolgersi a chi legge: “Caro lettore”, così da ravvivare ogni volta quella sensazione di essere afferrati per mano e guidati da lei lungo i sentieri che magistralmente descrive. 
Sentieri, quelli che coprono le distanze della maestosa e aspra brughiera, che l’autrice ben conosceva e che ancora una volta descrive con indicibile incanto nei suoi colori, attraverso il suono del vento, nei profumi. Accurate e particolarmente vivide sono, infatti, le descrizioni dei luoghi e dei paesaggi. 

Talvolta ci si aspetta che un romanzo davvero bello debba per forza essere letto con ardore e con quella fame insaziabile di chi vuole sapere subito cosa accadrà; Shirley, per me, non è stato così pur essendo stata la lettura stimolante e appagante insieme. È quasi superfluo dire che non siamo di fronte a un altro appassionato Jane Eyre e nemmeno a un più personale e sentito Villette, ma nonostante ciò, anche in Shirley è facile imbattersi in aspetti della vita di Charlotte. 
Shirley è il romanzo “differente” di Charltotte Brontë, ma non meno accattivante o meno piacevole da leggere, anzi, è riprova del suo talento in un genere che non è quello che l'ha resa celebre. È un romanzo che, a mio parere, va gustato e apprezzato in ogni sua parte, sia quelle in cui prevalgono la ragione, la storia e lo studio, sia quelle in cui sono il cuore e i sentimenti a riempire e a far vibrare le pagine. 

Antonella Iuliano

Edito da Fazi EditoreQui per l'acquisto

Shirley Keeldar e Caroline Helstone


sabato 12 marzo 2016

La seconda edizione di "Charlotte"

Cari lettori del blog, ben ritrovati! 
Sono felice di annunciarvi che anche il mio secondo romanzo Charlotte sarà pubblicato da Genesis Publishing nel corso del 2016. 
La seconda edizione s'intitolerà Charlotte. La storia della piccola Brontë.