giovedì 30 giugno 2016

I fratellastri di Elizabeth Gaskell

"Tu non puoi ricordarlo, ragazzo, quando giacemmo allo stesso modo accanto alla mamma poco prima che morisse. Mise la tua manina nella mia - mi piace pensare che ci stia vedendo in questo momento, e che presto ci uniremo a lei."

Buon pomeriggio lettori,
Oggi vi parlo di un bellissimo racconto che ho terminato da poche ore, I fratellastri di Elizabeth Gaskell, racconto apparso per la prima volta su “Round the Sofa” nel 1858, e oggi per la prima volta tradotto ed edito in italiano da Edizioni Croce, che ringrazio per avermi inviato la preziosa copia. 

Quest’edizione che definirei di pregio si compone di una lunga e interessantissima prefazione a cura di Michela Marroni, che illustra nel dettaglio i temi e la morale dell’opera gaskelliana.
Verso la metà del libricino troviamo il racconto di una scorrevolezza e una fluidità rare: si legge davvero in pochissimo tempo e cattura l’attenzione del lettore come se l’Io narrante fosse lì, accanto a noi, a raccontarci le vicende della sua famiglia. 
Seguono due brevi frammenti e in conclusione, una postfazione di un’altra grande studiosa gaskelliana, Mara Barbuni, che espone il rapporto dell’autrice con la natura e il romanticismo. 

Helen è una giovane donna rimasta vedova a soli vent’anni. Poco prima della nascita del suo secondo figlio, Gregory, perde la figlia primogenita a causa della scarlattina, e la sorella – la chiacchierona zia Fanny – si trasferisce da lei, nel Cumberland, per aiutarla nelle mansioni della fattoria. Le due donne vivono di stenti e non hanno prospettive future rosee fino a quando alla loro porta si presenta William Preston, un vicino benestante. L’uomo vorrebbe sposare Helen e le promette che in cambio crescerà il piccolo Gregory come se fosse figlio suo. La giovane donna è incerta su tale passo ma per il bene del figlio decide di accettare la proposta di William. I due si sposano ma presto affiora una nuova difficoltà: la gelosia di William nei confronti del bambino. Preston vorrebbe che Helen lo amasse di più, che lo guardasse non con riconoscenza ma con amore, che gli rivolgesse gli sguardi carezzevoli che lei indirizza esclusivamente a Gregory. L’uomo inizia a provare astio verso il figliastro e dunque a sgridarlo ripetutamente. Ed è proprio durante uno di questi rimproveri che Helen avverte le doglie premature che portano alla nascita del suo secondo figlio maschio, il narratore della storia. La donna non si riprende dal parto e muore lasciando i due figli alle cure del marito e della sorella. 


"...era una di quelle brughiere desolate e paludose in cui la solitudine appariva dolorosa, intensa, come se mai passo d'uomo vi fosse stato a rompere il silenzio."

Da questo punto in poi comincia la seconda parte del racconto, in cui i due fratellastri crescono in una disparità di condizioni, infatti, Gregory, silenzioso e remissivo come la madre, è tacciato di stupidità e allontanato: diventa un umile e solitario pastore; mentre il fratello minore, cresce amato e vezzeggiato dalla zia Fanny e dal padre che vede in lui il proprio legittimo erede. Un giorno d’inverno il vecchio Preston incarica il sedicenne figlio di svolgere una commissione in città a suo nome. Al ritorno, a causa del buio e di un’improvvisa nevicata, il giovane smarrisce la strada e, nella desolazione della brughiera e nella disperazione totale, grida affinché qualcuno possa soccorrerlo. È il disprezzato fratellastro, con il fedele cane, l’ombra che riesce a distinguere nella foschia, l’uomo che forse gli salverà la vita? 
Sta a voi scoprirlo, io non posso e non voglio svelarvi di più. Posso solo dirvi che il finale mi ha davvero, ma davvero toccato il cuore. 

Nel racconto sono presenti elementi tipici della fiaba, ma più di tutto emerge la morale cristiana del sacrificio e della conversione, temi sicuramente molto cari all'abile autrice che non a caso sceglie eroi umili e semplici, spesso disadattati, appartenenti a classi inferiori e che meglio incarnano l’insegnamento evangelico. 
Consiglio questo racconto a chiunque voglia immergersi in una storia tenera, toccante, intensa.

Antonella Iuliano

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mercoledì 29 giugno 2016

Bruges la morta di Georges Rodenbach

"Aveva scelto Bruges da cui il mare si era ritirato, portando via con sé un’antica felicità."

Buongiorno cari lettori,
con un po’ di ritardo dovuto a problemi legati alla tecnologia, stamane finalmente posso parlarvi della mia ultima lettura, Bruges la morta di Georges Rodenbach, pubblicato per la prima volta nel 1892 e oggi riedito da Fazi Editore, che ringrazio per la copia inviatami. 
Questo piccolo romanzo mi ha attirato fin dal primo sguardo, forse per la copertina gotica e spettrale, forse per il titolo, per me nuovo, che mi ha  subito fatto presagire una certa affinità, poiché in genere amo le opere di stampo decadente. 
L’impressione è stata confermata sin dalle prime pagine, nelle quali attraverso uno stile affascinante, poetico, evocativo, Rodenbach, con pennellate dai toni cupi, dipinge per il lettore un dolore insuperabile che si rispecchia nelle acque calme dei canali e percorre le stradine tortuose di Bruges. 

"Un'equazione misteriosa si era creata: alla sposa morta doveva corrispondere una città morta."

Hugues Viane è un uomo che ha perso l’amata moglie da cinque anni e da allora vive chiuso nel suo dolore, ossessionato dal vuoto che la donna, Ofelia, ha lasciato in lui. Divenuto vedovo, si è rifugiato a Bruges, città fiamminga che rispecchia la desolazione della sua anima e, soprattutto, vera protagonista del romanzo. A Bruges Hugues ha portato con sé tutti i ricordi della defunta moglie, compresa la treccia dei suoi capelli dorati che custodisce come una reliquia sotto una campana di vetro. Nelle stanze ove conserva questi oggetti, nessuno vi può entrare senza il suo consenso, nemmeno la domestica. Inoltre Hugues non esce mai da casa, se non la sera, quando il resto del mondo abbandona le strade e lui può inoltrarsi come un'ombra nelle torbide vie che percorrono quella tomba a cielo aperto che egli stesso ha scelto: scenario adeguato al suo lutto. 
Questo fino a quando, una sera, s’imbatte in una donna, Jane Scott, del tutto identica alla morta nell’aspetto. Per lui tale somiglianza si rivela sconvolgente e nella fragile illusione di poter rivivere e recuperare parte della felicità vissuta un tempo, Hugues avvicina la sconosciuta e intreccia con lei una relazione. Presto, però, la somiglianza fisica si dilegua nei capricci e nelle frivolezze di Jane, rivelandone una donna totalmente diversa dalla tranquilla e dolce Ofelia. L’epilogo non può che scaturire in una tragedia che sprofonda il protagonista in una solitudine ancor maggiore, perché Hugues capisce che a causa di un inganno del destino ha sporcato la propria devozione verso la donna che un tempo l’ha reso felice. 

"...quelle campane continue di Bruges; diffondevano il disgusto per la vita, il chiaro sentimento della vanità di tutto."

"Bruges la morta" fu il primo romanzo
con delle fotografie al suo interno.
Come ho detto la vera protagonista è Bruges. La città con il suo aspetto cupo, con i suoi suoni, come quello delle campane, partecipa al lutto fedele di Hugues, e costituisce uno sfondo essenziale e in sintonia con un’anima che vaga, persa, solitaria, in attesa della propria morte. Il suicidio è contemplabile ma non attuabile per Hugues, cristianamente convinto che tale gesto possa togliergli l’ultima possibilità di ricongiungersi con Ofelia. La sua pena è una vita vissuta nella morte. 
Bruges ha una personalità, uno spirito. Bruges è la sua coscienza. Bruges è la bara che si è scelto. Se Jane riflette il volto di Ofelia, Bruges rispecchia l'anima di Hugues. 

"Le somiglianze appartengono sempre e soltanto alle linee o all'insieme. Se si studiano i dettagli, tutto diverge."

La purezza del ricordo della moglie che il protagonista cerca di perpetuare e il senso di colpa successivo all’incontro (e scontro) con Jane, sono descritti con considerazioni profonde e uno stile davvero ispirato. 
Il libro è attraversato dalla morte, in relazione con la vita, la realtà e la disillusione. Lo definirei un romanzo prezioso, un gioiellino appartenente alla letteratura decadente e simbolista, caratterizzato da intensi spunti di riflessione sul non senso dell’esistenza.
Forse l’unico difetto è la brevità, il passaggio veloce del tempo e quindi delle descrizioni degli eventi, ma d'altro canto ciò concentra la carica poetica di queste pagine. 

Antonella Iuliano

"Ma il volto di una città è soprattutto quello di una Credente. Da lei, dai muri dei suoi ospizi e dei conventi, come dalle tante chiese inginocchiate nelle loro tuniche di pietra, emanano consigli di fede e di rinunzia."

Puoi acquistare il libro Qui

martedì 28 giugno 2016

L'antico Calamaio: Recensione "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano

Può l'amore fraterno venire macchiato da interessi superiori? E possono questi ultimi cambiare radicalmente la vita di ignari protagonisti, marchiandone inesorabilmente l'anima? E' su questo filo che si dipana il romanzo di Antonella Iuliano, "Come petali sulla neve".

Leggi la recensione su: L'antico Calamaio


"Come petali sulla neve" è un romanzo che ci ricorda che esiste anche l'amore fraterno, il quale, nonostante tutto, è sempre più forte di qualsiasi tempesta che lo voglia distruggere.

giovedì 23 giugno 2016

Presentazione: La gente per bene della Marchesa Colombi

Carissimi, 
oggi vi presento una novità targata flower-ed: La gente per bene della Marchesa Colombi.
Il libro -  la mia prossima collaborazione con questa splendida Casa Editrice digitale che ringrazio per la fiducia - è un trattato interessante non solo per conoscere le regole delle buone maniere, ma anche per capire le dinamiche delle relazioni in famiglia e in società nell’Ottocento. Intelligente e ironico, è rivolto principalmente a un pubblico femminile. Una lettura istruttiva insomma, dalla quale sento ricaverò molto. 
Antonella Iuliano


La Marchesa Colombi si presenta come una vecchia signora che elargisce consigli sulle buone maniere da adottare in ogni circostanza, in famiglia e in società, nei diversi momenti della vita di una persona, da quando nasce a quando diventa vecchia. La gente per bene fu pubblicato la prima volta nel 1877. Questi gli argomenti trattati: 

- Il bimbo 
- I fanciulli (Coi parenti – Festa in famiglia – Colle sorelline – Colle persone di servizio – A pranzo – Visite – Inviti – Essendo ospiti in casa altrui – In iscuola – In serata – In chiesa) 
- La signorina (In casa – Visite – Pranzi – Balli – Ospiti in casa altrui – Ai bagni ed in villa – Corrispondenza) 
- La signorina matura 
- La zitellona (Coraggio della sua situazione – Toletta – Divertimenti) 
- La fidanzata (Domanda di matrimonio – Contegno coi parenti – Colle amiche – Col fidanzato) 
- La sposa (Annuncio delle promesse – Visite – Corredo – Doni nuziali – La sera del contratto – Circolari ed inviti – Al municipio – Colazione – In chiesa – Viaggio di nozze) 
- La signora (Ritorno dal viaggio – In famiglia – Visite – Pranzi in casa propria – Pranzi d’invito – Ricevimenti – Balli – Teatri – Ai balli – In campagna – Corrispondenza) 
- La madre (Annuncio della nascita d’un bimbo – Battesimo – Ricevimento – Ai pranzi – Presentazione dei bimbi ai conoscenti – Presentazioni delle figliole in società – Civiltà verso i maestri dei figli –Verso i loro amici – Lutto – Casi riservati) 
- La vecchia (Invecchiare – Toletta – Suocera – Divertimenti – Ospitalità) 
- Gli uomini 

La marchesa Colombi alias Maria Antonietta Torriani nacque a Novara nel 1840 e morì a Milano nel 1920. Autrice di traduzioni, articoli, romanzi e racconti, fu collaboratrice di Anna Maria Mozzoni, giornalista, pioniera del femminismo in Italia e sostenitrice dei diritti civili delle donne. L’autrice stessa si impegnò nel movimento femminile lombardo, interessandosi in particolare alle condizioni di lavoro delle donne. Marchesa Colombi è il suo pseudonimo letterario, desunto da una commedia di Paolo Ferrari, con cui firmò numerose opere, tra cui "La gente per bene".

Il libro è disponibile in ebook sul sito dell'Editore QUI e su Amazon

mercoledì 22 giugno 2016

Presentazione: I fratellastri di Elizabeth Gaskell

Cari lettori, buon pomeriggio!
Oggi ho il piacere d'introdurre su questo blog la mia prima collaborazione con Edizioni Croce, casa editrice che recentemente ha riportato in libreria il primo romanzo di Elizabeth Gaskell, Mary Barton e da pochi giorni anche un inedito (in italiano) racconto dell'autrice inglese, I fratellastri.
Presto tornerò per parlarvi proprio di quest'ultimo: una piccola chicca preziosa da affiancare ai grandi romanzi classici che Gaskell ci ha lasciato, intanto ve lo presento in tutta la sua serena bellezza. 

Antonella Iuliano


Trama:
La morte del marito costringe Helen – una donna sola e con due bambini a carico – a lavorare in fattoria. Con la morte della figlia entra in depressione, e nemmeno l’arrivo di sua sorella Fanny riesce a consolarla. La grave indigenza, unita al crollo finanziario, in una terra desolata come quella del Cumberland, sembra inevitabile, finché un giorno William Preston, «uno degli agricoltori più ricchi del luogo», bussa alla loro porta e chiede a Helen di sposarlo, promettendole di prendersi cura anche di Gregory – il bimbo avuto dal precedente matrimonio. Ma sarà la gelosia che s’insinua nella mente dell’uomo a causa dell'amore oblativo della madre nei confronti del figlio a mandare in cortocircuito l’idillio instaurato tra i due coniugi. Ed è a questo punto che Gregory diventa un ostacolo per il figlio nato dalla coppia, fino a quando…


Ma è tra le pieghe del non-detto, all’interno dei silenzi, che si celano le grandi verità. In seguito alle scorie velenose lasciate da zia Fanny nella testa del protagonista, occorrerà rifuggire dalla nostalgia mortifera dei propri cari per comprendere il senso della vita. La Gaskell riscrive l’episodio di Giacobbe e Esaù, guidandoci con disperata Sehnsucht, in un labirinto della mente, in cui albergano i fantasmi di un passato ancora troppo presente. Solo il perdono saprà ripristinare l’armonia e ricompattare tutti i personaggi. Qui la scrittrice è riuscita a condensare i temi più caldi della narrativa vittoriana: la rivalità, l’ipocrisia, la vendetta, e la storia assume una carica emozionale potentissima, che raggiunge la sua acme all’interno delle Fells, le aspre colline inglesi – metafora romantica in cui l’umanità si trasforma in sopravvivenza arcaica.



Apparso per la prima volta nel 1858 su «Round the Sofa», I fratellastri è forse l’opera in cui la Gaskell si avvicina maggiormente alla Natura, recuperando importanti temi virgiliani, quali la genuinità e la ferinità della campagna.


Introduzione e cura di Michela Marroni
Postfazione di Mara Barbuni
Traduzione di Salvatore Asaro


Ringrazio l'Editore per la copia.

mercoledì 15 giugno 2016

Presentazione: Bruges la morta di Georges Rodenbach

Buon Pomeriggio lettori,
stamane ho ricevuto un vero gioiellino direttamente dal lontano Decadentismo e dagli uffici di Fazi Editore, che ringrazio infinitamente.
Sono pagine che mi attirano molto quelle di Bruges la morta di Georges Rodenbach, romanzo simbolista e decadente pubblicato per la prima volta nel 1892. 
Si dice che siano i libri a scegliere i lettori e non viceversa, ebbene oggi mi sento scelta: più guardo questo piccolo ma prezioso gioiello, che si presenta con una cover romantica e favolosa, più il desiderio di addentrarmi in esso aumenta. Prima di cedergli e di tornare, in un secondo momento, a parlarvene più dettagliatamente, ve lo mostro e presento.
Antonella Iuliano


«Le rotture amorose sono anch'esse una piccola morte, con le loro partenze senza addii»

Trama:
Incapace di superare il lutto per la morte della giovane e bellissima moglie Ofelia, Hugues Viane si trasferisce, insieme ai cimeli della defunta, a Bruges, dove vive nel ricordo e nella nostalgia della donna perduta. Esce di casa soltanto quando si fa buio e passeggia tra le stradine malinconiche della città, che alimentano ulteriormente la sua tenace, invincibile tristezza. Una sera, per caso, incontra una donna, Jane Scott, che sembra la copia esatta della moglie. Con il passare del tempo, però, si rivela molto diversa da lei: capricciosa, irrequieta, futile, amante del lusso e della ricchezza, Jane ha assai poco da spartire con l’anima, la grazia, la dolcezza di Ofelia. E l’insana relazione fra i due, nutrita soltanto di false illusioni, prenderà presto una piega del tutto inaspettata. 

«Malinconia di quel grigio delle strade di Bruges, dove ogni giorno somiglia a Ognissanti...» 

Bestseller internazionale nell’Europa simbolista e decadente, Bruges la morta fu pubblicato per la prima volta nel 1892. A oltre un secolo di distanza, questa storia tragica e avvincente mantiene intatta la sua fortissima capacità di suggestione, rivelandosi una lettura indimenticabile. Un libro che sembra sostare a un crocevia, condensando l’immaginazione di un’intera epoca e nello stesso tempo lanciando verso il futuro la sua provocazione fantastica.
«La morte stessa, qui, cancellava la morte»


«Rodenbach è uno degli artisti più assoluti e più preziosi che abbiamo».
Stéphane Mallarmé

«Il libro appartiene all’indistruttibile tribù dei grandi classici».
Marco Lodoli

«Classico stupendo».
«Il Sole 24 Ore»


Puoi acquistare il romanzo QUI

martedì 14 giugno 2016

FrasiCelebri.it: sul sito le mie citazioni più belle.

Cari lettori e care lettrici,
ho il piacere di annunciarvi il mio debutto sul seguitissimo sito dedicato alle citazioni e agli aforismi più famosi del mondo della letteratura, del cinema e dell'arte in genere: FrasiCelebri.it.
Per me si tratta di una collaborazione molto bella e di cui sono entusiasta perché darà modo a chi non conosce ancora i miei scritti, di farsi un'idea attraverso significative frasi che ne fanno parte. 


A questo link troverete le mie citazioni: 

V'invito a votare le citazioni e, se sono di vostro gradimento, a condividerle sui vostri social.

Nella siderbar del blog, a destra dello schermo, inoltre, troverete il logo di FrasiCelebri.it: cliccandoci sopra approderete direttamente al sito e alle mie frasi.

Ringrazio la redazione di FrasiCelebri.it per la stima e la fiducia.

Antonella Iuliano

Premio Letterario De Leo-Brontë 2016: l'antologia


Cari lettori,
sono lieta di annunciarvi che la mia lettera a Charlotte Brontë, scritta in occasione del Premio Letterario De Leo-Brontë 2016, è stata inclusa nell'antologia Brontëana V, disponibile presso l'ideatrice, Prof.ssa Maddalena De Leo.



Antonella Iuliano

lunedì 6 giugno 2016

.Chicchi di pensieri: Recensione: COME PETALI SULLA NEVE di Antonella Iuliano

.Chicchi di pensieri: Recensione: COME PETALI SULLA NEVE di Antonella Iuliano:
Un romanzo ricco di sentimenti, in cui al centro vi è un orfano, con la sua storia e la sua ricerca della verità sul proprio passato; una verità dolorosa ma necessaria da conoscere per poter guardare al futuro con fiducia, finalmente accanto alla persona più importante della propria vita.


Fotografie nascoste negli impolverati archivi di un orfanotrofio e poi rubate, diari segreti chiusi in cassetti mai più aperti, storie di vite spezzate tragicamente, di amori sbagliati, di gelosie, di egoismi che, andando a ritroso di quasi 24 anni, apriranno il velo su una serie di verità che sconvolgeranno i due fratelli, costretti a fare i conti con fatti che li riguardano da vicino e che finora alcune persone a loro note avevano tenuti nascosti.


Uno stile narrativo che ricorda i classici dell’Ottocento.

Leggi la recensione su Chicchi di Pensieri: Qui

venerdì 3 giugno 2016

Liebster Award 2016

Anche quest'anno il blog riceve una nomination per il Liebster Award, premio virtuale ideato per dare visibilità ai blogs.
Ringrazio Libri nella Brughiera per la nomination.