lunedì 30 settembre 2019

Settimo anniversario del blog!

E sono sette! 
Un altro anno è passato. 
Un anno di letture, recensioni, soddisfazioni tra le pagine.
Il 30 settembre di sette anni fa, aprivo questo mio piccolo spazio letterario e oggi, come ogni anno, ringrazio di cuore voi che siete passati di qui almeno una volta, voi che siete assidui visitatori e voi che incrociando il mio nome quest'oggi, mossi da un pizzico di curiosità, v'intratterrete anche soltanto un po' in mia compagnia.
Grazie!


Antonella Iuliano

venerdì 27 settembre 2019

Presentazione: V.V. Trappole e tradimenti di Louisa May Alcott

Cari lettori, 
nell'augurarvi un lieto fine settimana, vi presento l'ultimo dei miei arrivi settembrini, Trappole e Tradimenti, un racconto dell'autrice americana Louisa May Alcott, la mamma delle Piccole donne. Si tratta di un breve thriller, dove l'eroina è un personaggio molto diverso delle famosissime sorelle March. Trappole e tradimenti fu pubblicato dalla Alcott (insieme ad altri racconti dello stesso genere), sotto lo pseudonimo di A. M. Barnard e scoperto, durante la seconda guerra mondiale, da alcuni biografi dell'autrice.
Robin Edizioni, che ringrazio per la copia, ha pubblicato questo e gli altri scritti ritrovati per la prima volta in lingua italiana. 


Trama:
Virginie, ballerina nemmeno diciottenne, vuole approfittare della propria bellezza per conquistare un buon partito e trasformarsi in una rispettabile dama dell’alta società. Commette tuttavia un errore fatale quando si promette in matrimonio a due pretendenti: uno di loro, infatti, decide di sbarazzarsi del rivale. Costretta a fuggire e cambiar vita, la ragazza deve sommare menzogne a menzogne per proteggere i propri segreti e ottenere ciò che vuole. Quello che non ha previsto è che il passato la aspetta al varco e la vendetta di tutti quelli che ha ingannato si annuncia feroce, perché la scaltra fanciulla non è l’unica a elaborare diaboliche macchinazioni…


Tradotto per la prima volta in italiano, questo thriller a orologeria conferma il talento della Alcott nel delineare dark lady spietate e complesse, contrappasso letterario per una società che pretendeva di chiudere le scrittrici dell’epoca entro i troppo angusti recinti del perbenismo.




“A distanza di oltre mezzo secolo dalla morte della celebre autrice della saga di Piccole donne, si è scoperto che Louisa May Alcott scrisse e pubblicò numerosi thriller e romanzi noir utilizzando uno pseudonimo, A. M. Barnard. In queste storie, protetto dall’anonimato, emerge senza più freni il profondo femminismo della scrittrice, che delinea il carattere di donne forti, calcolatrici e pressoché invincibili, che manipolano gli uomini al loro fianco…”
Paperback.it



pagine 144
euro 12,00
genere: Classici | Thriller
pubblicato: 2010
ISBN 978-88-7371-568-9

Puoi acquistare il libro Qui


lunedì 23 settembre 2019

Anteprima: Estremi rimedi di Thomas Hardy

Buon giorno e buon lunedì cari lettori,
questa settimana sono felice di mostrarvi in anteprima Estremi rimedi, il primo romanzo dello scrittore inglese Thomas Hardy, che ritorna in libreria questo giovedì, 26 settembre 2019, per Fazi Editore
Io l'ho già iniziato e vi assicuro che le premesse sono quelle di un classico della letteratura imperdibile.

"Esiste in noi la speranza inestinguibile che, nei momenti più cupi, continua a farci pensare che poiché è di noi che si tratta, deve esserci in serbo un futuro speciale, anche se la natura e gli antecedenti, fino al particolare più remoto, sono comuni a migliaia di persone."


Trama:
Estremi rimedi è il romanzo d’esordio di Thomas Hardy, in cui già si dispiegano tutti gli elementi che faranno la fortuna del suo autore: l’ispirazione gotica, un intreccio impeccabile, la magistrale caratterizzazione dei personaggi. Protagonista di questa storia è la giovane Cytherea Graye: rimasta orfana, la ragazza decide di trasferirsi con il fratello Owen in un’altra città, per trovare una casa e un lavoro e ripartire da zero. Qui, i due conoscono Edward Springrove, un collega di Owen, di cui Cytherea si innamora. Dopo vari tentativi andati a vuoto, la ricerca di un lavoro va a buon fine, e la protagonista viene assunta come dama di compagnia presso una ricca signora, Miss Adclyffe, il cui passato, si scoprirà poi, è legato romanticamente a quello della famiglia Graye. Tra le due donne si stabilisce un rapporto a metà strada fra l’affetto, la protezione, la devozione e la gratitudine reciproca. Proprio durante il soggiorno in casa della signora, Cytherea viene a sapere che non lontano da lì vive la famiglia del suo amato Edward, che però è già promesso a un’altra donna. Delusa e sconcertata, la protagonista decide di dimenticarlo: è a questo punto che entra in scena Manston, personaggio misterioso inspiegabilmente protetto e spalleggiato da Miss Adclyffe, il quale intraprende nei confronti della ragazza un lungo e bizzarro corteggiamento.


L’intreccio narrativo, finora concentrato sul ritratto dei personaggi, si fa da qui in poi vivace e ricco di colpi di scena: incendi, fughe nella notte, inganni, suspense, persino un omicidio, fino alla conclusione, degna della migliore tradizione dei “sensation novels”, cui Hardy si ispirò per costruire questo suo primo romanzo, affermandosi subito come una delle voci più brillanti della narrativa inglese.



«È innegabile l’abilità di Hardy – l’abilità del vero romanziere – di farci credere che i suoi personaggi siano persone come noi, guidate dalle proprie passioni e idiosincrasie; al contempo – e questo è il dono del poeta – in loro vi è un qualcosa di simbolico che ci accomuna tutti».
Virginia Woolf




«Hardy eguaglia scrittori come Shakespeare, Sofocle e Tolstoj per la capacità di inserire i piccoli gesti dei suoi protagonisti all’interno del grande disegno della natura».
D.H. Lawrence


Autore:Thomas Hardy
Titolo:Estremi rimedi
Collana:Le strade
Numero Collana:405
Pagine:542
Codice isbn:9788893254472
Prezzo in libreria:€ 18
Data Pubblicazione:26-09-2019

Puoi acquistare il romanzo Qui


Ringrazio Fazi Editore per la copia.

giovedì 19 settembre 2019

Presentazione: Charles Baudelaire intimo: il poeta vergine di Nadar

Buon giorno cari lettori,
oggi vi mostro uno degli ultimi arrivi sui miei scaffali giuntomi direttamente dagli uffici della Robin Edizioni, che ringrazio. Si tratta di un saggio del fotografo e scrittore NadarCharles Baudelaire intimo: il poeta vergine, che ripercorre, attraverso una serie di documenti sparsi, la vita del poeta francese, di cui fu amico. Una testimonianza preziosa che per il momento vi mostro con alcuni scatti e lasciandovi i vari dettagli, ma presto ritornerò per dirvi la mia perché è una lettura che non intendo far aspettare...


Nadar e Baudelaire sono amici fin dalla gioventù, con differenze di carattere e di vedute che insinuano nel loro rapporto una costante, velata schermaglia. Verso la fine di una vita molto lunga, quando l’editore Crépet fa uscire le opere complete di Baudelaire (1906), inserendovi una raccolta di aneddoti raccolti da Asselineau, Nadar si convince a mettere ordine nei ricordi e a ricopiare le lettere dell’amico, scrivendo una sorta di anomala biografia, affettuosa e irriverente. Pescando lettere, biglietti e fogli sparsi da una grande cesta, rievoca la propria gioventù, il primo incontro con Baudelaire: tutto un mondo di artisti, editori, scrittori, giornalisti e attori, le ascensioni in pallone, la fotografia aerea, episodi e testi poco noti.
Oltre alle carrellate sui gruppi artistici e letterari dell’epoca, dipinti con humour e gusto della caricatura, il libro di Nadar ha il pregio di presentare l’unico testo teatrale che Baudelaire ha lasciato e una lunga lista di poesie progettate e mai scritte di cui i soli titoli bastano a scatenare l’immaginazione.

“…il volumetto è una testimonianza preziosa: non soltanto raccoglie diversi documenti allora inediti su Baudelaire, ma propone un affresco affettuoso della vita letteraria parigina della metà dell’Ottocento.”
Studi francesi


“…Il Baudelaire di Nadar restituisce l’atmosfera di una Parigi perduta”
L’Indice dei Libri del Mese



PRIMA EDIZIONE ITALIANA

pagine 96
euro 15,00
genere: Biografie
pubblicato: 2017
ISBN 9788872740217


Puoi acquistare il saggio Qui 

lunedì 16 settembre 2019

Presentazione: Foglie cadute di Wilkie Collins

Buon dì cari lettori e felice settimana,
ormai manca poco all'arrivo ufficiale dell'autunno ed io sono lieta di presentarvi un titolo che si presta molto alla stagione: Foglie cadute di Wilkie Collins, ritornato in libreria lo scorso 29 agosto e da un paio di giorni giunto anche sui miei scaffali ad impreziosire la mia collezione di classici inglesi targati Fazi Editore.


Trama:
Amelius Goldenheart viene esiliato dalla Comunità Cristiana di Tadmor, nell’Illinois, a causa della relazione illecita con una donna più matura. Una volta giunto a Londra, al ricordo del mondo ideale dove Amelius è cresciuto e ha coltivato i suoi valori si contrappone una realtà fatta di persone senza scrupoli, fra cui spicca John Farnaby, ricchissimo e disonesto uomo d’affari. Farnaby ha preso in adozione una nipote nel tentativo di consolare la moglie, affranta per la scomparsa di sua figlia, smarrita tra le strade di Londra sedici anni prima. All’ingenuo Goldenheart basterà un solo sguardo per innamorarsi perdutamente della ragazza, anche se il loro amore verrà ostacolato dalla famiglia, che cercherà a ogni costo di tenere lontani i due giovani. Intanto Amelius, fedele a una promessa fatta alla triste signora Farnaby, si impegna a ritrovare la fanciulla smarrita della coppia. La ricerca della giovane porterà quest’uomo dall’animo candido, compassionevole per natura e capace di ispirare grande fiducia nelle donne, a perdersi per le vie della città spingendosi fin nei bassifondi. Il romanzo si snoda così in un’avvincente trama fitta di eventi e colpi di scena, che Collins dipana con l’impareggiabile abilità di sempre, rappresentando con accuratezza, e non senza una buona dose di humour, la società vittoriana del tempo.


Un romanzo dall’architettura perfetta, in cui i punti di vista dei protagonisti si alternano in maniera esemplare grazie all’abilità dello scrittore, considerato ormai un grande classico della narrativa inglese.

«È impossibile smettere di leggere Wilkie Collins, uno dei padri, se non il padre, del romanzo poliziesco… Un maestro, niente da dire».
Alessandro Baricco

«I romanzi di Wilkie Collins sono viaggi irresistibili: agganciano subito il lettore, che quando parte non riesce più a fermarsi».
Leonetta Bentivoglio

«Le risorse di Wilkie Collins sono inesauribili».
T.S. Eliot

«Wilkie Collins è famoso, nei manuali di letteratura, per avere scritto nel 1868 il primo giallo. Ma non eccelle solo nella suspense. È anche uno scrittore di sentimenti. Ed eccelle nella pittura dei personaggi».
Antonio D’Orrico


Autore: Wilkie Collins
Titolo: Foglie cadute
Collana: Le strade
Numero Collana: 400
Pagine: 480
Codice isbn: 9788893255936
Prezzo in libreria: € 18,00
Codice isbn Epub: 9788876256653
Prezzo E-Book: € 9.99
Data Pubblicazione: 29-08-2019

Puoi acquistare il romanzo Qui

Ringrazio Fazi Editore per la copia

domenica 8 settembre 2019

Novità: Il cartaceo non è più solo su Amazon!

Carissimi lettori, 
sono felicissima di annunciarvi che da quest'estate il mio primo romanzo, Come petali sulla neve, non è più in vendita, nel suo formato cartaceo, solo ed esclusivamente su Amazon. Adesso è, infatti, possibile acquistarlo anche su siti come IBS.it, La Feltrinelli, Mondadori Store, Giunti al punto e molti altri importati stores di libri online. Inoltre sarà presto ordinabile e acquistabile anche in 

4.500 
Librerie Fisiche

in Italia, grazie all'accordo stipulato dal mio editore, Genesis Publishing, con la piattaforma YouCanPrint.


Allo stesso modo presto saranno disponibili anche le altre mie due opere: Charlotte, La storia della piccola Brontë e Doppio Stradivari.

L'ELENCO DELLE LIBRERIE DOVE REPERIRE I CARTACEI: 
CLICCA SULLA TUA REGIONE QUI!

lunedì 2 settembre 2019

Recensione: Jalna di Mazo De La Roche

Buon giorno lettori, buon lunedì e soprattutto buon settembre.
Oggi vi parlo di “Jalna” di Mazo De La Roche, romanzo apripista di una lunga saga familiare (ben sedici volumi. Qui la presentazione) che mi ha tenuto compagnia in questa torrida estate.
Mazo De La Roche è stata una prolifica scrittrice canadese del primo Novecento, che con Le Cronache dei Whiteoak (The Whiteoak Chronicles) raggiunse il successo mondiale conquistando milioni di lettori.
Il romanzo, arrivato in libreria lo scorso luglio grazie a Fazi Editore, è stato per me una vera scoperta che non vedo l'ora di proseguire.

“E quanto sapeva essere silenziosa Jalna! La tranquillità a volte era un incantesimo che durava ore.”

I Whiteoak - famiglia di origine inglese trapiantata in Ontario, Canada - vivono a Jalna, maestosa tenuta in mattoni rossi costruita dal capitano Philip Whiteoak e da sua moglie Adeline Court e così battezzata in onore della città indiana omonima, dove da giovani si erano conosciuti. Adeline, ormai vedova, ha raggiunto la veneranda età di 99 anni ed è una matriarca con un caratterino di tutto rispetto: viziata e tirannica, è un’eccentrica signora che indossa buffe cuffie dai nastri colorati e tiene sotto scacco la sua numerosa famiglia. Figli e nipoti, però, non sono da meno e riescono ognuno a ritagliarsi uno spazio nella mente del lettore. Nicholas ed Ernest, suoi figli, sono due attempati e altrettanto bizzarri zii che nutrono ciascuno segretamente la speranza di ereditare la magione. Poi ci sono i sei figli del loro defunto fratello minore, Philip: Meg, l’unica donna, zitella dal cuore ferito; Renny, considerato il capofamiglia, bello e tenebroso, passionale e inflessibile; Eden, poeta riservato; Pears, contadino sventato tutto d’un pezzo; Finch, adolescente incompreso con un forte senso d’inferiorità e infine il più piccolo del clan, Wakefield (il mio preferito), nove anni di furbizia, birbanteria e birichinate. 
    
 “Chi ama una sorella non può amare la figlia dell’uomo che l’ha tradita.”

Relazioni complesse iniziano a sorgere tra i membri della famiglia quando due donne molto diverse tra loro entrano a farne parte: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino che fugge con Pears portando a galla rimpianti lunghi vent'anni, e Alayne, donna forte e indipendente che lascia New York e il suo lavoro per seguire Eden in Canada, ritrovarsi disillusa dal giovane poeta e innamorata di un altro Whiteoak. 
Il romanzo, oltre a imbastire una trama scoppiettante per le dinamiche che innesca, riesce, proprio servendosi delle due estranee, a porsi come uno strumento di critica verso la condizione delle donne dell’epoca.

“E i nostri sogni?”
“I sogni non contano. È la realtà la vera tortura per le donne.”

Jalna coinvolge per l’atmosfera che la famiglia, quasi si muovesse come un’unica entità, crea, ma anche per le descrizioni di una natura bellissima e selvaggia che l’autrice dipinge con maestria attraverso il cambio delle stagioni. Il fitto di una pineta odorosa, una radura tra le betulle, un viale alberato, grandi frutteti, fronde odorose, cavalli al pascolo, lo specchio di un lago, tutto ciò delinea il perimetro di Jalna, entro cui si muovono i suoi abitanti con le loro passioni, odi e amori lunghi cent’anni, perché i Whiteoak sono affettuosi, una famiglia in cui baci non mancano mai, ma sono anche arroganti, irascibili e spesso egocentrici. 

"I Whiteoak avevano una grande propensione al bacio. (...) Bastava un nonnulla e partivano i baci."

L’autrice esplora i loro caratteri, le loro interazioni e gli effetti delle loro scelte sull'intera famiglia. 


In questo primo volume gli abitanti di Jalna ci aprono le porte del loro salotto o, se è una giornata soleggiata, ci invitano a prendere il tè con loro, seduti sul prato verde davanti alla tenuta, per potersi presentare al lettore e mostrare sin da subito la loro brama di vivere. 

"I Whiteoak pensavano, sentivano e agivano con un'intensità vittoriana; (...) Non si mettevano a filosofeggiare sulla vita, e non c'era emozione che fosse troppo logora o antiquata da non poterla esprimere e vivere con intensità e abbandono."

In Jalna troviamo una penna colorata come un’estate indiana, che profuma di foglie secche e scuderie, mele e tabacco, e che dà vita a una prosa frizzante, leggera e velatamente ironica. Ho trovato, soprattutto nella seconda metà, un po’ affrettati alcuni passaggi riguardo agli innamoramenti dei protagonisti, che mi sono sembrati improvvisamente descritti senza grandissimo trasporto, ma Jalna è, per l’appunto, un biglietto da visita, un benvenuto in famiglia, una premessa, una soglia che lascia intravedere attraverso il vetro frastagliato sviluppi molto accattivanti


"Pensò al momento di beatitudine che aveva provato quando si erano guardati negli occhi e avevano visto l'amore che sbocciava come un fiore, come le corolle sui rami dei ciliegi nel prato. L'avrebbe amato per sempre; per sempre la notte lui si sarebbe rannicchiato contro la sua spalla."