venerdì 11 ottobre 2013

Jane Eyre e Cime tempestose

Dalla rubrica LibriAmo su "Fuori dalla rete" (Febbraio 2013)

JANE EYRE
Pubblicato nel 1847 è considerato il capolavoro  di Charlotte Brontë, scrittrice inglese (1816-1855).

Charlotte Brontë
Jane è un’orfana la cui infanzia infelice trascorre a casa di una zia acquisita e poco amorevole che, per sbarazzarsi di lei, la manda a Lowood, una scuola di carità dove vigono l’austerità e il rigore morale. La disciplina e la solitudine sono le sue uniche compagne negli anni della crescita, se si esclude la prematura scomparsa di Helen Burns, la sola amica che incontra in tale luogo.
Quando ormai è quasi una donna, Jane, con il suo desiderio di conoscere il mondo e di essere indipendente, cerca, attraverso un annuncio, un lavoro da istitutrice fuori dalle mura della fredda scuola. Il destino la porta a Thornfield Hall. Qui è chiamata a prendersi cura dell’istruzione di Adèle, la figlia adottiva di Mr. Rochester.
Leggendario è l’incontro con il padrone di casa, uomo all’apparenza burbero e duro. Jane lo incontra per la prima volta lungo una scarpata, soccorrendolo dopo una caduta da cavallo.
A Thornfield Hall, con il passare del tempo, Jane per la prima volta si sente a casa e amata, ma la sua felicità è minata: in quel maniero si cela un segreto le cui grida provengono ogni notte dai meandri della soffitta; e proprio quando si scopre innamorata del suo padrone, le cose prendono una nuova e dolorosa piega, fino al giorno in cui, svelato il mistero, è costretta a fuggire, disperata, da Thornfield Hall.
Considerato uno dei capolavori letterari di sempre, Jane Eyre è un romanzo passionale, una storia che ha attraversato i decenni e conquistato cuori di lettrici in tutto il mondo per la forte carica innovativa. Jane è un’eroina diversa da ogni altra protagonista dei romanzi ottocenteschi, è una donna colta e sicura di sé, che possiede una volontà propria, uno spirito indomito, forza d’animo, carattere e dignità. Non è una bellezza bensì è dimessa e insignificante nell’aspetto, ma ama incondizionatamente ed è capace di perdonare. La sua indole sincera e la sua bontà sono ciò che conquistano tanto Mr. Rochester, un uomo apparentemente duro che grazie a lei sola mostra le sue debolezze e ritrova la speranza, quanto i lettori.
Tanti sono nel romanzo gli aspetti autobiografici che ogni conoscitore di Charlotte Brontë può riscontrare e tramite i quali apprezzare la bravura immensa dell’autrice nel romanzare aspetti della propria vita rendendoli immortali.
Jane Eyre è il classico che non può mancare in nessuna libreria.

“Non sono un uccello; e non c'è rete che possa intrappolarmi: ma sono una creatura umana libera, con una libera volontà che ora esercito lasciandovi.”(C.Brontë, Jane Eyre)



CIME TEMPESTOSE
Pubblicato nel 1847 è l’unico romanzo di Emily Brontë (1818-1848), sorella minore di Charlotte.

Emily Brontë
I narratori di questo romanzo che sa di dannazione - ma quella dannazione che nasce dal sentimento per eccellenza, l’amore - sono due: Mr Lockwood e Nelly Dean, la serva di Cime tempestose che ci riporta indietro di quarant’anni, a quando Heathcliff, zingaro, trovatello, sporco bambinetto abbandonato a se stesso, fu raccolto dalla strada da Mr. Hearnshaw e portato nella sua dimora a  Wuthering Heights (Cime tempestose), così chiamata a causa del forte vento che spazza la sommità delle terre sulle quali la dimora si trova.
Nella sua nuova casa il nostro protagonista conosce i due figli dell’uomo, Hindley e Catherine, con cui crescerà; ma se con Hindley la gelosia iniziale di quest’ultimo sfocia in odio tra i due, con Catherine al contrario nasce un amore esclusivo.
Alla morte di Mr. Hearnshaw il fragile equilibrio di Cime tempestose si frantuma. Il nuovo padrone adesso è Hindley, che si rivela un vero aguzzino verso Heathcliff, ripetutamente umiliato e sottomesso. Ad acuire le sofferenze del giovane, però, è proprio Catherine, capricciosa e viziata, quando conosce Linton, un gentiluomo della zona. La ragazza getta Heathcliff nella totale disperazione, quando decide di sposare proprio Linton, rendendo Heathcliff un uomo cinico e spietato. Ma la morte, forse vera protagonista di questo romanzo dai toni cupi e foschi, presto ritorna per prendersi sia Hindley che Catherine, e Heathcliff diventa così il solo padrone di Cime Tempestose. Ciò però non è sufficiente ad acquietare il suo cuore dilaniato dalla perdita della donna che nonostante tutto ama ancora.
Di mezzo ci sono i loro figli, gli altri protagonisti destinati a pagare le conseguenze dei rancori del passato: la giovane Cathy Linton, figlia di Catherine e Linton, e Hareton, figlio di Hindley sul quale Heathcliff esercita la propria vendetta.
Cime tempestose è la storia di un amore che distrugge, di un’ossessione, di un sentimento più forte della morte stessa.
Il romanzo è intriso delle leggende nordiche dell’Inghilterra che narrano di anime e di spiriti che non lasciano mai questa terra e tornano per chi è rimasto, per tormentarli perché non hanno pace.
Questo è ciò che accade a Heathcliff nella sua follia e nella sua disperazione.
Forte è l’urto tra odi e amori in queste pagine, e altrettanto presente è la cupa predestinazione dei protagonisti.
Forse è la più bella e violenta storia d’amore mai scritta, romantica e raggelante, passionale e disarmante, eternamente tragica, e certo sorprende sapere che la donna che la scrisse, nella sua breve esistenza, non conobbe mai l’amore.
Un classico che è una pietra miliare nella narrativa femminile di tutti i tempi. 

“Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce nascoste ed immutabili; dà poca gioia apparente ma è necessario. Nelly: io sono Heathcliff! Egli è stato sempre, sempre nel mio spirito.” (E.Brontë, Cime Tempestose)

 Antonella Iuliano

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