lunedì 30 dicembre 2019

Recensione: V.V. Trappole e tradimenti di Louisa May Alcott

Buon giorno lettori e buon lunedì,
il 2019 è ormai agli sgoccioli e io mi sono tenuta per ultima una lettura breve, un racconto di cui oggi vi posto la recensione. Si tratta di uno dei thriller sconosciuti di Louisa May Alcott, V.V. Trappole e tradimenti, edito Robin Edizioni (2016) e che fa parte della Biblioteca del Vascello.

"Si mise a letto pensando che, se tutti gli spettri sono così amabili, il destino di chi vede i fantasmi non è poi tanto malvagio."

Oltre mezzo secolo dopo la morte di Louisa May Alcott, avvenuta nel 1888, furono rinvenuti vari thriller e racconti di cronaca nera che l’autrice di Piccole donne scrisse con lo pseudonimo di A. M. Barnard. In queste storie, protette dallo pseudonimo, emerge non soltanto la versatilità della penna ma anche il lato oscuro e insieme il femminismo sfrenato di Alcott, che in questo modo poteva trattare più liberamente temi come la violenza e la vendetta.
V.V. Trappole e tradimenti è uno di questi racconti.

La protagonista, Virginie Varens, è una donna calcolatrice, capace di manovrare gli uomini a suo piacimento, cosa che in un’epoca come quella vittoriana sovvertiva le regole e i tabù. Virginie non ha ancora compiuto diciotto anni, è una ballerina attaccata alla vita e ai suoi piaceri; ha un protettore, Victor, innamorato di lei e geloso a tal punto che non esita a uccidere a sangue freddo l’uomo che la ragazza, nel giro di una notte, sposa. Tale tragedia non basta a domare l’indole egoista della giovane né a scuotere il suo cuore frivolo. È armata di grazia e femminilità che, insieme alle bugie che dispensa per proteggersi, utilizza per farsi strada nel mondo. È una donna bellissima, un’incantatrice capace di tessere la sua tela adoperando i travestimenti e i trucchi dell’arte istrionica, quindi un personaggio ben distante dalle eroine alcottiane più note, come le sorelle March. Omicidi, fughe e vendette sono al centro di questo racconto insolito che conta dieci capitoli, nei quali spesso, come richiesto dal genere, i tempi sembrano improvvisamente affrettati. Momenti di suspense si alternano a dialoghi sapientemente dosati e non manca quel tocco gotico che porta il lettore a chiedersi se le cose stiano davvero come pensa. 


Personalmente ho faticato in alcuni punti perché non ho amato molto la protagonista, ma la curiosa di scoprire se alla fine, una tale donna, fosse messa con le spalle al muro, ha comunque prevalso. 

2 commenti:

  1. Capisco la difficoltà in alcuni punti, anche perché non è la protagonista che ci si aspetta dalla classica Alcott, però condivido anche altrettanta curiosità... infatti vorrei leggerlo, se non altro per scoprire il lato oscuro di questa scrittrice!

    RispondiElimina