sabato 31 dicembre 2016

martedì 27 dicembre 2016

Presentazione fotografica: Charlotte - La storia della piccola Brontë il CARTACEO!

Carissimi lettori, 
oggi vi mostro finalmente la nuova edizione di Charlotte - La storia della piccola Brontë in versione cartacea
Questi scatti arrivano direttamente dalla mia libreria e dalla stanza dove il romanzo è stato concepito. 

Potete acquistare la vostra copia solo su Amazon (Qui), mentre l'ebook è disponibile su tutti i maggiori stores online
Attendo le vostre recensioni e se vi va di condividerle con me anche le foto delle vostre copie, digitali o cartacee che siano. 




“Un romanzo delicato e coinvolgente. Charlotte - La storia della piccola Brontë rappresenta un manifesto alla passione per la Lettura, che sfocia inesorabilmente nella Scrittura. L’Autrice, con il suo stile senza artefici ma capace di far affiorare sensazioni antiche, conduce la protagonista Charlotte in un nuovo mondo, là dove è possibile realizzare i propri sogni. Durante l’intreccio, incontriamo un personaggio emblematico, quale quello della Signora Cloe, che diventerà una sorta di mentore per Charlotte, di certo una guida tra le insidie del primo amore e della vita della ‘piccola Brontë’.
Consigliato agli amanti della narrativa emozionale, di quei romanzi che lasciano il segno attraverso atmosfere e sentimenti intramontabili.”
[L'Editore]



Charlotte. La storia della piccola Brontë su Libro Cafè





domenica 25 dicembre 2016

venerdì 16 dicembre 2016

Blog Expres: Preview: Charlotte - La storia della piccola Bronte

Blog Expres: Preview: Charlotte - La storia della piccola Bronte:

La presentazione su Blog Expres - Literary Tea Room

L'essenziale è invisibile agli occhi: Anteprima: Charlotte La storia della piccola Bronte

L'essenziale è invisibile agli occhi: Anteprima: Charlotte La storia della piccola Bronte: TITOLO : Charlotte La storia della piccola Brontë AUTORE : Antonella Iuliano EDIZIONE : Genesis Publishing COLLANA : Narrativa

La presentazione su L'essenziale è invisibile agli occhi

Un Cofanetto Regalo "Narrativa" per Natale!

Cari lettori, se non avete ancora letto il mio primo romanzo, Come petali sulla neve, sono lieta di annunciarvi che fa parte di un cofanetto regalo ideato da Genesis Publishing per questo Natale. 
Si tratta di una selezione di titoli scelti per regalarvi un Natale emozionante a un costo piccolissimo: il cofanetto contiene ben
tre ebook al prezzo di uno
e potete scaricarlo con un click su Amazon  (Qui)


“Un Cofanetto Regalo adatto a tutte le occasioni! Una selezione accurata della nostra Collana Narrativa, per dare vita a una Raccolta emozionante, che lascia il segno. La Cioce, con il suo talento delicato; la Iuliano, con la sua penna sognante; la Maira con il suo tocco malinconico vi terranno una dolcissima compagnia. Non perdete questa occasione!”
[L'Editore]


mercoledì 14 dicembre 2016

Charlotte - La storia della piccola Brontë: il CARTACEO!

Carissimi lettori, dopo l'uscita dell'ebook soltanto pochi giorni fa, sono felice di annunciarvi che il mio secondo romanzo Charlotte La storia della piccola Brontë è disponibile anche in versione CARTACEA su Amazon  (qui)!  


In anteprima vi mostro la nuova edizione.




Sinossi: Sono trascorsi pochi anni dalla fine della guerra nella quale Charlotte Stevens ha perso suo padre. Adesso vive con la madre e l’anziana nonna in un paesino nell’entroterra del Suffolk, in Inghilterra, ma nulla sembra soddisfare il suo animo irrequieto, nessuna vera aspirazione è in grado di farle sognare il domani. I suoi giorni di sedicenne si trascinano monotoni fino a quando, in un tedioso pomeriggio, s’imbatte in un libro, un romanzo destinato a cambiarle la vita per sempre: Cime tempestose di Emily Brontё. L’incontro travolgente con le pagine dell’autrice vissuta un secolo prima accende in lei il desiderio smanioso di emozionarsi ancora e ancora, semplicemente leggendo. Sulle tracce di chi ha scritto la romantica a tetra storia di Heathcliff e Catherine, Charlotte conosce una donna che nel suo elegante salotto custodisce tesori preziosi, i grandi classici della letteratura. Qui fa la “conoscenza” di Charlotte Brontё quando la signora Chloe le affida una copia di Jane Eyre. È l’inizio di un grande amore letterario, di un viaggio senza ritorno, di pomeriggi d’incontri e di letture accompagnate da fumanti tazze di tè che pian piano dissipano le nubi all’orizzonte e portano la ragazza a scoprire la propria vocazione: la scrittura. Ma mentre la donna e la ragazza vivono immerse nella dolce fantasia letteraria, la vita ha già scritto per loro la sua trama.


venerdì 9 dicembre 2016

PROMOTIONAL VIDEO: "Charlotte - La storia della piccola Brontë"

E' uscito Charlotte. La storia della piccola Brontë

Da oggi puoi scaricare l'ebook di Charlotte. La storia della piccola Brontë dai maggiori siti di libri online!

Presto anche in versione cartacea su Amazon! 


Sono trascorsi pochi anni dalla fine della guerra nella quale Charlotte Stevens ha perso suo padre. Adesso vive con la madre e l’anziana nonna in un paesino nell’entroterra del Suffolk, in Inghilterra, ma nulla sembra soddisfare il suo animo irrequieto, nessuna vera aspirazione è in grado di farle sognare il domani. I suoi giorni di sedicenne si trascinano monotoni fino a quando, in un tedioso pomeriggio, s’imbatte in un libro, un romanzo destinato a cambiarle la vita per sempre: Cime tempestose di Emily Brontё. L’incontro travolgente con le pagine dell’autrice vissuta un secolo prima accende in lei il desiderio smanioso di emozionarsi ancora e ancora, semplicemente leggendo. Sulle tracce di chi ha scritto la romantica a tetra storia di Heathcliff e Catherine, Charlotte conosce una donna che nel suo elegante salotto custodisce tesori preziosi, i grandi classici della letteratura. Qui fa la “conoscenza” di Charlotte Brontё quando la signora Chloe le affida una copia di Jane Eyre. È l’inizio di un grande amore letterario, di un viaggio senza ritorno, di pomeriggi d’incontri e di letture accompagnate da fumanti tazze di tè che pian piano dissipano le nubi all’orizzonte e portano la ragazza a scoprire la propria vocazione: la scrittura. Ma mentre la donna e la ragazza vivono immerse nella dolce fantasia letteraria, la vita ha già scritto per loro la sua trama.

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martedì 6 dicembre 2016

Charlotte. La storia della piccola Brontë è tornata!!

IN PUBBLICAZIONE IL 9 DICEMBRE 2016 


COLLANA: Narrativa
GENERE: Storico, Emozionale
PREZZO: € 3,99
PREZZO Cartaceo: € 11,60
PAGINE: 325
ANNO: 2016, 9 Dicembre

Sono trascorsi pochi anni dalla fine della guerra nella quale Charlotte Stevens ha perso suo padre. Adesso vive con la madre e l’anziana nonna in un paesino nell’entroterra del Suffolk, in Inghilterra, ma nulla sembra soddisfare il suo animo irrequieto, nessuna vera aspirazione è in grado di farle sognare il domani. I suoi giorni di sedicenne si trascinano monotoni fino a quando, in un tedioso pomeriggio, s’imbatte in un libro, un romanzo destinato a cambiarle la vita per sempre: Cime tempestose di Emily Brontё. L’incontro travolgente con le pagine dell’autrice vissuta un secolo prima accende in lei il desiderio smanioso di emozionarsi ancora e ancora, semplicemente leggendo. Sulle tracce di chi ha scritto la romantica a tetra storia di Heathcliff e Catherine, Charlotte conosce una donna che nel suo elegante salotto custodisce tesori preziosi, i grandi classici della letteratura. Qui fa la “conoscenza” di Charlotte Brontё quando la signora Chloe le affida una copia di Jane Eyre. È l’inizio di un grande amore letterario, di un viaggio senza ritorno, di pomeriggi d’incontri e di letture accompagnate da fumanti tazze di tè che pian piano dissipano le nubi all’orizzonte e portano la ragazza a scoprire la propria vocazione: la scrittura. Ma mentre la donna e la ragazza vivono immerse nella dolce fantasia letteraria, la vita ha già scritto per loro la sua trama.


“Un romanzo delicato e coinvolgente. Charlotte - La storia della piccola Brontë rappresenta un manifesto alla passione per la Lettura, che sfocia inesorabilmente nella Scrittura. L’Autrice, con il suo stile senza artefici ma capace di far affiorare sensazioni antiche, conduce la protagonista Charlotte in un nuovo mondo, là dove è possibile realizzare i propri sogni. Durante l’intreccio, incontriamo un personaggio emblematico, quale quello della Signora Chloe, che diventerà una sorta di mentore per Charlotte, di certo una guida tra le insidie del primo amore e della vita della ‘piccola Brontë’.
Consigliato agli amanti della narrativa emozionale, di quei romanzi che lasciano il segno attraverso atmosfere e sentimenti intramontabili.” 
- L'Editore


giovedì 24 novembre 2016

Una storia comune di Ivan Gončarov

"Il cuore ama finché le forze lo sorreggono. Vive una vita propria: come l'uomo, ha la sua gioventù e la sua vecchiaia."

Cari lettori,
Oggi vi parlo dell’ultimo classico da me letto in questo ricco 2016: Una storia comune di Ivan Gončarov
In Italia Gončarov è conosciuto soprattutto per il suo romanzo Oblomov (che mi auguro Fazi Editore ripubblicherà l’anno prossimo). L'opera che mi appresto a recensire, almeno per me, è stata una vera scoperta: non avevo mai avuto il piacere di leggere quest’autore… e che piacere! Una lettura graditissima e appagante come non mi capitava da diverso tempo perché in questa storia c’è tutto: umorismo, ironia, profondità di pensiero, sogno, disillusione, vita. 


Il romanzo è ambientato nella vecchia Pietroburgo del XIX secolo. Il protagonista, il giovane Aleksandr Audev, decide di lasciare la casa paterna e il villaggio di Grači, dove è cresciuto vezzeggiato dalla madre, per inseguire le proprie aspirazioni e realizzare i propri sogni nell’allora capitale russa. Ad accoglierlo a Pietroburgo, non molto entusiasta del suo arrivo, c’é lo zio Pjotr Ivanyc, che si rivela subito un personaggio esilarante specie nei dialoghi che intesse con il nipote. 
Aleksandr è un sognatore, un romantico che crede fortemente nell’amore eterno e nell’amicizia; un ragazzo pieno di gioia di vivere e dai modi fin troppo cordiali per i gusti dell’austero zio che sin da subito stabilisce dei limiti affinché l’irruenza del nuovo arrivato, pregno dei modi bonari della campagna, non influisca troppo sulla sua personale esistenza fatta di affari, incontri in società e nessuna smanceria. Lo zietto, come Aleksandr affettuosamente lo chiama, è un uomo freddo e pragmatico che tenta d'indirizzare il nipote sulla strada che ritiene più giusta distogliendolo dai propri ideali, dalla poesia, dal sentimento perché il giovane non sospetta minimamente quanto essi possano rivelarsi fragili a contatto con la vita reale. Pjotr Ivanyc vorrebbe che il giovane si dedicasse di più al lavoro e che facesse carriera: il solo mezzo che ritiene capace di realizzare l'uomo affinché costruisca qualcosa di solido e duraturo. 

"La gloria si è stancata di tenere a balia i poeti: ci sono troppi aspiranti. Una volta la gloria, come una donna, faceva la corte un po' a tutti: ma ora chi la nota?" 


Nel suo soggiorno a Pietroburgo Aleksandr deve così fronteggiare una realtà che si presenta assai diversa da come sognava dalla sua stanzetta di campagna: le sue vicissitudini amorose e lavorative gli rivelano ben presto quanta ragione può avere un uomo come suo zio che continuamente gli consiglia di abbandonare le sciocchezze come l’amore e le aspirazioni letterarie. Il giovane resiste a tutto ciò fino a quando la disillusione, che è madre di quel processo di maturazione che fa di lui un uomo comune, s’impone. Davvero una storia comune dunque se si pensa a quante aspirazioni e a quanti sogni, gli uomini, crescendo, abbandonano dietro di sé; i più devono trovare se stessi nel dolore. Il dolore che eleva. Ma è davvero una disfatta per il sentimento? 

"Uscite per un momento dall'angusto orizzonte in cui siete rinchiusa, gettate lo sguardo sulla vita, sul mondo: cosa vedete? Ciò che ieri era grande oggi è miserabile; quello che volevamo ieri oggi non lo vogliamo più; l'amico di ieri è il nemico di oggi."


Un romanzo che ho amato moltissimo, che ho sentito particolarmente, nel quale l'ideale si scontra con il reale, il sentimento con la ragione, la teoria con la pratica. Tale dualismo avviene attraverso pagine scritte in modo magistrale e addirittura divertente: Pjotr Ivanyc (e questo è detto da una sognatrice quale spesso mi reputo), potrebbe apparire antipatico per il suo cinismo e invece è un vero portento, un personaggio che a ogni pagina non vedevo l’ora di ritrovare. Le sue risposte argute e senza fronzoli, i suoi modi di fare diretti e bruschi, mi hanno spesso fatto sorridere. Aleksandr, al contrario, suscita una grande tenerezza per l'ingenuità che lo contraddistingue e certamente incarna tutti noi sognatori, ma credo che a catturare davvero nella narrazione sia la sapiente lungimiranza da uomo di mondo dello zio che diffida del mondo ideale e più venalmente si tiene ancorato alla realtà.

Una storia comune si può definire un romanzo umoristico ma in realtà presenta una doppia faccia, come una medaglia: un romanzo spassoso nella forma ma profondo nei contenuti, reale, vicino all’uomo che eternamente aspira e umanamente combatte. 
Antonella Iuliano


Puoi acquistare il romanzo Qui

venerdì 4 novembre 2016

Anteprima: Via dalla pazza folla di Thomas Hardy

Buon pomeriggio cari lettori,
Oggi torno a scrivervi per presentarvi la nuova, bellissima edizione di Via dalla pazza folla di Thomas Hardy, autore del famoso Tess dei D'Urberville e di Nel Bosco.
Da ieri, 3 novembre 2016, questo classico dell'ottocento inglese è disponibile in tutte le librerie con una copertina davvero romantica, l'ennesima con cui Fazi Editore delizia i nostri occhi e ci fa sognare.
La traduzione del romanzo è nuova di zecca, a cura di Enrico Mistretta.
Ringrazio ancora una volta Fazi per la copia omaggio e vi lascio ammirare questo splendore di romanzo di cui vi parlerò senz'altro nei primi mesi del nuovo anno.


Trama:
Via dalla pazza folla narra le appassionanti vicende di Gabriel Oak, un giovane la cui vita viene sconvolta dall’inatteso arrivo dell’affascinante Bathsheba, bellezza orgogliosa e nullatenente di cui s’innamora. Quando le chiede di sposarlo lei lo rifiuta, ma i loro destini tornano a incrociarsi: mentre lei eredita una fattoria dallo zio, lui perde tutti i suoi averi in una notte di tempesta. Si ritrova così costretto a lavorare per Bathsheba e a contendersi le sue attenzioni con altri due uomini.


Se un romanzo può essere completamente intriso d’amore, ebbene questo lo è. Un amore per tutto, e non solo per le cose vive: per le melodie polifoniche del vento e per il linguaggio delle stelle, per le piante e per i colori, per il tempo che passa da un sorriso a una minaccia, per la fragilità della vita o per l’incanto di un gioco di luci. E, soprattutto, per la misteriosa algebra dei sentimenti umani. In questo scenario in cui tutto ha un’anima, o sembra proprio averla, si muovono i personaggi di un ambiente rurale, quello tanto amato da Hardy; e ci accorgiamo che proprio in quell’ambiente è forse possibile scoprire meglio il vero funzionamento, quello più riposto, della condizione umana. Perché è nella natura, dentro la natura e, appunto, via dalla pazza folla, che l’essere umano riesce a mettere a nudo la sua vera anima. 


I personaggi possono essere contadini o mercanti, ricchi agricoltori o servente, ubriaconi o bigotti, donnine impaurite o tipacci arroganti, amanti folli o fedeli innamorati, ma fra tutti emerge maestosa l’eroina del romanzo: donna sensibile, bella, intelligente, ma pur sempre donna, con tutte le contraddizioni della sua gelosia e dei suoi pudori, della vanità e dei capricci, degli scrupoli, della passione, e quindi infine del suo amore: è una donna di cui non si può fare a meno di innamorarsi candidamente, per non dimenticarla mai più.


«A scarnirlo dalla meravigliosa tessitura in cui è intrecciato, il romanzo presenta la struttura semplice, quasi elementare, delle ballate popolari. O del melodramma, verrebbe voglia di aggiungere: non manca neppure il basso continuo del coro villereccio, con voci soliste che di tanto in tanto se ne escono fuori in effetti, per lo più comici, irresistibili. Ma come si fa a scarnirlo, se si è continuamente presi nell’incantagione della sua musica e dei suoi colori, nel suo tempo lento, bradicardico, con appena qualche accelerata convulsa nei momenti tragici?».
Attilio Bertolucci


Puoi acquistare il romanzo Qui




venerdì 7 ottobre 2016

Anteprima: La legge e la signora di Wilkie Collins

Buongiorno cari lettori,
Oggi sono lieta di tornare a parlarvi dell'autore considerato il padre del genere poliziesco, Wilkie Collins
Dopo la recente riedizione de La pietra di Luna e precedentemente di Armadale, Senza Nome e La donna in bianco, da ieri Fazi Editore ha riportato in libreria un altro affascinante volume: La legge e la signora, il primo romanzo poliziesco in cui l'investigatore è una donna!
Curiosa d'immergermi (spero presto) in queste promettenti pagine, la cui copertina è ancora una volta un tributo all'arte e all'eleganza, passo a presentarvelo. 
Ringrazio Fazi Editore per la bellissima copia omaggio.  


Trama:
La Legge e la Signora, opera della maturità di Wilkie Collins, oltre a presentare diversi elementi della moderna letteratura di genere, è il primo esempio di romanzo poliziesco che ha per protagonista un investigatore donna. La vita matrimoniale di Valeria ed Eustace Woodville inizia sotto cattivi auspici. Un piccolo incidente durante la celebrazione del rito sembra confermare il clima di diffidenza e sospetto che lo ha accompagnato e che cresce ulteriormente quando, durante la luna di miele a Ramsgate, la donna viene a sapere che il vero cognome del marito è Macallan. Tornata a Londra, decisa ad andare fino in fondo, scopre che anni addietro Eustace è stato accusato di aver avvelenato la prima moglie ed è stato assolto per insufficienza di prove. Per salvaguardare il suo matrimonio, Valeria s’improvvisa detective: è convinta dell’innocenza del marito e determinata a ristabilire la verità. Si troverà così ad affrontare problemi ritenuti “inadatti a una donna”, riuscendo a venirne a capo e dimostrando la fondatezza delle proprie azioni, che tutti stigmatizzavano come folli e avventate.


Strepitoso ritratto di una donna che non esita a opporsi ai modelli e alle regole della società vittoriana, La Legge e la Signora è una narrazione coinvolgente e di grande fascino da leggere – come ogni romanzo di Collins – tutto d’un fiato.


«I romanzoni di Wilkie Collins sono viaggi irresistibili: agganciano subito il lettore, che quando parte non riesce più a fermarsi»
Leonetta Bentivoglio

«Wilkie Collins è famoso, nei manuali di letteratura, per avere scritto nel 1868 il primo giallo. Ma non eccelle solo nella suspense. È anche uno scrittore di sentimenti. Ed eccelle nella pittura dei personaggi».
Antonio D’Orrico


Puoi acquistare il romanzo QUI

venerdì 30 settembre 2016

4o anniversario del Blog!

Il mio blog oggi compie 4 anni di attività!! 


Un grazie di cuore a chi mi segue dall'inizio di questa mia avventura, a chi si è aggiunto strada facendo e a chi lo farà da questo momento. 

Antonella Iuliano

giovedì 29 settembre 2016

Presentazione: Classici da (ri)scoprire: Flaubert

Cari lettori,
Ben ritrovati! Oggi torno a parlarvi del progetto Classici da (ri)scoprire ideato da La bottega dei traduttori. Progetto che ha come obiettivo quello di arricchire le nostre librerie di piccole e grandi perle della letteratura mai tradotte in italiano. 
Dopo la prima pubblicazione di tre racconti di Voltaire, scopriamo ancora un autore francese: Gustave Flaubert, considerato l'iniziatore del naturalismo nonché autore del celebre romanzo Madame Bovary. L'opera che vi presento oggi, Un profumo da annusare o I Saltimbanchi, fa parte dei suoi scritti giovanili ed è stata tradotta e curata per la prima volta in italiano da Ramona Loperfido


Titolo:Un profumo da annusare o I Saltimbanchi
Autore: Gustave Flaubert
Traduttore: Ramona Loperfido
Editore: "La bottega dei traduttori" (Youcanprint)
Pagine: 47
Formato: e-book e presto anche in versione cartacea
Prezzo e-book: 1,99 euro
Disponibile su: Amazon e tutti gli store digitali

Sinossi:
“Un profumo da annusare o I Saltimbanchi” fa parte degli scritti giovanili di Gustave Flaubert. Si tratta di un racconto che l'autore stesso definisce “filosofico, morale, immorale, ad libitum” e che contiene un messaggio “triste, amaro, oscuro e scettico”: sarà compito del lettore ricercarlo nel testo e identificarlo. Composta nel 1836, quando Flaubert non aveva ancora compiuto quindici anni, l'opera narra la storia di una famiglia di saltimbanchi sventurati che si ritrova a dover fare i conti con la fame e la povertà. Marguerite, la protagonista, è una donna brutta, invecchiata precocemente a causa delle pene che la vita le ha inflitto. Derisa e disprezzata da una società che non si cura di chi è meno fortunato, la "Rossa Laida" sarà costretta a subire il tradimento del marito Pedrillo con la saltimbanca Isabellada, una ventenne “bella, incoronata di fiori, di profumi e d'amore”. La gelosia e la rabbia prenderanno così il sopravvento e Marguerite, tanto risoluta quanto disperata, compirà un gesto estremo che sancirà il punto di non ritorno della storia, l'epilogo "bizzarro e amaro" già preannunciato dall'autore stesso nella sua introduzione al racconto. La scelta di inserire “Un profumo da annusare o I Saltimbanchi” all'interno della collana "Classici da (ri)scoprire" nasce dall'idea di rendere fruibile al lettore italiano un testo quasi del tutto sconosciuto nel nostro panorama letterario e che, al contrario, meriterebbe una grande attenzione. A differenza delle opere più note del nostro autore quali “Madame Bovary”, “L'educazione sentimentale” o “Salammbô”, infatti, gli scritti giovanili di Flaubert occupano ancora un ruolo marginale. Eppure le tematiche trattate e lo stile adottato lasciano già presagire la dimensione letteraria che assumerà poi il Flaubert della maturità. Il sogno, l'evasione mentale, le allucinazioni regalano attimi di speranza fugace a personaggi ben tipizzati che, annientati da una natura "che si è fatta matrigna", lottano contro la sofferenza e le ingiustizie sociali. Alla fine chi vincerà?


Ramona Loperfido: Pugliese, classe ’84, inguaribile francofila. Nata e cresciuta con una passione smisurata per le lingue straniere, i libri e le parole. Ha studiato traduzione economico-giuridica all’Université Jean Moulin di Lione e si è specializzata in Traduzione Editoriale presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori di Forlì. Attualmente lavora come traduttrice e consulente linguistica freelance specializzata in francese europeo e canadese e in inglese, soprattutto nell’ambito dell’amministrazione e del marketing aziendale, anche se la letteratura rimane comunque il suo interesse più grande. Adora la lettura in lingua originale, la scrittura creativa e i viaggi culturali. Scrive di lingue e traduzione sul suo blog (RL Traduzioni) e ha un romanzo in cantiere.

A presto con un nuovo titolo inedito direttamente da La bottega dei traduttori.

Antonella Iuliano

giovedì 8 settembre 2016

Charlotte Brontë. Una vita appassionata di Lyndall Gordon

"La voce di Charlotte Brontë offriva al lettore un'esperienza condivisa, coinvolgente, di autentica confessione, spogliata dei lussuosi orpelli delle storie romantiche ambientate nell'alta società e capace di giungere alle nude verità della vita interiore." 

Buon giorno lettori,
Finalmente oggi vi parlo della mia ultima, densissima lettura brontëana: Charlotte Brontë. Una vita appassionata di Lyndall Gordon, edita lo scorso aprile da Fazi Editore, in occasione della ricorrenza del bicentenario della nascita dell’autrice inglese.

Lyndall Gordon, docente di letteratura inglese a Oxford e biografa d'importanti scrittrici del passato, in questa biografia traccia un ritratto di Charlotte Brontë che punta a dare risalto a quel fuoco sepolto e a quella passionalità che appartennero all’amata mamma di Jane Eyre, ma che in epoca vittoriana erano malviste e, specie se possedute da una donna, tacciate di volgarità. Siamo dinanzi a un lavoro che, attraverso un attento esame dei documenti e delle fonti, auspica di colmare la distanza tra la timidezza che Charlotte Brontë mostrò sempre nella sua vita pubblica e quello che lei stessa definiva il suo “carattere domestico”, conosciuto da pochi intimi. 

Per raccontare la storia di Charlotte Brontë in modo efficace bisogna partire da quella canonica squadrata e costruita in pietra grigia immersa nelle brughiere dello Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra. Quella “Terra del Silenzio” come Charlotte stessa la definì, dove con le sorelle e l’unico fratello, rimasti orfani di madre, avevano libero sfogo dopo essere rimasti stipati nella loro piccola stanzetta a immaginare e a scrivere di mondi fantastici. È appunto partendo dall’infanzia e dall’adolescenza dei giovani Brontë che Lyndall Gordon ci accompagna nel percorso di formazione di una ragazza prima e una donna poi, che combatté il grigiore di un’esistenza appartata e i tanti dolori che il destino le inflisse con il suo dono più prezioso: l’immaginazione. 
La sete di conoscenza e di parole che caratterizzò la sua vita era ben celata dietro la modesta facciata di figlia di un curato. Un desiderio di essere e di vivere oltre la realtà che le era concessa l’accompagnò sempre. Il suo era uno spazio non visto, una copertura silenziosa che rappresentava una protezione ma allo stesso tempo anche una sfida. Era una donna dall’aspetto singolare, non in linea con i canoni di bellezza vittoriani, piuttosto anonima all’apparenza ma accesa da un fuoco interiore che si rifletteva nei suoi occhi luminosi, nelle sue risposte perspicaci e intelligenti, ma soprattutto nelle sue opere. Una scrittrice che scelse di camminare invisibile sotto lo pseudonimo maschile di Currer Bell.

"In pubblico parlava solo di disperazione e dovere, ma tra le mura domestiche teneva in vita una forma di esistenza alternativa - la vita ininterrotta dell'arte."


In questa biografia che ripercorre le tappe della sua esistenza, ben note ai lettori delle sorelle Brontë, grande rilevanza assume la disamina che Gordon fa proprio dei romanzi di Charlotte. Dall’appassionante Jane Eyre che la consacrò tra i grandi della letteratura al romanzo sociale Shirley, da Il professore al più personale e maturo Villette, riusciamo a intravedere la mano che li compose e la mente che li ideò, quando, come e perché. 
Molto spazio è dedicato anche ad alcuni legami particolari che Charlotte strinse durante la sua vita. Certamente fu centrale il suo rapporto con il professore belga Constantin Heger che ne influenzò la maturazione e le opere, e su tale relazione Gordon indugia molto per chiarire che l’interesse della Brontë verso quest’uomo non era di natura romantica o sessuale, bensì puramente intellettuale: lui fu il primo a cogliere la sua vera natura e il solo a saperla stimolare verso nuovi orizzonti. Lo stesso accadde in seguito, quando ormai era un'autrice affermata, nel rapporto, soprattutto epistolare, che ebbe con il suo editore, George Smith. 
Si tratta di una biografia che cerca la vera natura di Charlotte attraverso i suoi scritti, molto ricca, curata nei dettagli, forse un po’ ripetitiva in alcuni punti che rischiano di rallentarne il ritmo. Bisogna prendersi il giusto tempo per leggerla e soprattutto per goderla in ogni sua parte. Un memoriale, dunque, senza il retaggio dell’epoca in cui Charlotte Brontë visse e dal quale emerge una scrittrice che nella solitudine trovò la sua più grande libertà, l’arte; ma anche una donna che seppe sollevare il capo e vivere nonostante le numerose perdite che costellarono la sua esistenza. 

"Charlotte, in quanto sopravvissuta, vide sei vite recise. Una persona normale sarebbe rimasta schiacciata dal dolore, ma Charlotte Brontë non era una persona come le altre. Più volte, grazie all'immaginazione, seppe reinventarsi la vita a partire da trame esistenziali che altri avrebbero trovato scoraggianti: la governante senza volto, l'inutile zitella, la figlia e moglie devota. Ebbe la determinazione del pellegrino... quando le speranze venivano a mancare da un lato, si voltava dall'altro."

Consiglio Charlotte Brontë. Una vita appassionata soprattutto a chi ha letto tutti i romanzi della Brontë e magari anche alcuni scritti giovanili, perché ritengo sia una biografia adatta a lettori già rodati.
  
Antonella Iuliano
Link acquisto Qui 

mercoledì 7 settembre 2016

La biblioteca di Eliza: "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano - Recensione

"Storia di perdita e di ricerca, Come petali sulla neve è un romanzo dal taglio particolare. La passione per la letteratura e per i classici dell'autrice si sente in ogni parte del libro, dalla trama, allo stile, dai personaggi alle tematiche, e questo fa si che il romanzo, pur ambientato nella modernità, acquisisca comunque un taglio quasi da "altri tempi".


Da questo amore per la letteratura deriva anche un stile piuttosto preciso, alto, dalla prosa fine, ricercata, elegante..."

Leggi la recensione su La biblioteca di Eliza

martedì 6 settembre 2016

Presentazione: Classici da (ri)scoprire: Voltaire

Buongiorno cari lettori,
Oggi inauguro la nuova collaborazione del blog presentandovi il primo classico riscoperto da La bottega dei traduttori: si tratta di una raccolta di tre racconti di Voltaire intitolati Cosi-Sancta, Il Sogno di Platone, Avventura indiana e tradotti da Sergio Piscopo.



Titolo: "Il Sogno di Platone, Avventura indiana, Cosi-Sancta: tre racconti di Voltaire"
Autore: Voltaire
Traduttore: Sergio Piscopo
Editore: "La bottega dei traduttori" (Youcanprint)
Pagine: 23
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 0,99 euro
Prezzo cartaceo: 6,00 euro (Link)
Disponibile su: Amazon e tutti gli store digitali

Sinossi:
Nel boccaccesco racconto Cosi-Sancta (1746), testo fintamente mutuato da La Città di Dio di Sant'Agostino, la protagonista si troverà, suo malgrado, a tradire suo marito per ben tre volte, nonostante le sue intenzioni siano sempre state virtuose. Cosi-Sancta dovrà svelare un arcano, rispondendo a un quesito alquanto singolare: può da un piccolo male derivare un grande bene?
Ne Il Sogno di Platone (1756), Voltaire immagina che il filosofo ateniese abbia avuto un sogno, nel quale fantastica di una ipotetica diatriba scaturita tra i geni che hanno creato i vari pianeti. Uno di questi deride con malizia Demogorgone, il creatore della Terra, rinfacciandogli di aver plasmato un pianeta imperfetto. La sentenza del grande Demiurgo, nondimeno, risulta essere una lezione piuttosto pungente, accompagnata da una scarsa dose di modestia.
Nella Avventura indiana (1766), il filosofo parigino ci racconta di un Pitagora sventurato il quale, trovandosi in India, assiste al supplizio di due giovani indiani condannati al rogo per aver dubitato della sostanza di due divinità indù. Tuttavia, egli riuscirà a salvarli anche se, per uno scherzo del fato, non riuscirà a salvare se stesso. Non a caso, la lapidaria chiosa finale porta con sé un'amara ironia: "si salvi chi può!".


Sergio Piscopo: Laureato in linguistica e traduzione specialistica, è attualmente dottorando presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. Ha tradotto per la Società Editrice Montecovello “Taide” di Anatole France e pubblicato per “La Bottega dei Traduttori” tre racconti brevi di Voltaire (Cosi-Sancta, Il Sogno di Platone, Avventura Indiana).

A prestissimo con una nuova chicca dalla letteratura francese tradotta in bottega. 

Antonella Iuliano

lunedì 5 settembre 2016

Ambasciatrice de La bottega dei traduttori

Carissimi lettori,
Ben ritrovati! Settembre è finalmente arrivato e le attività letterarie stanno man mano riprendendo il loro normale corso. 
Per me questo mese è iniziato con una graditissima novità, infatti, questo breve post lo sto scrivendo per annunciare a chi mi segue e a chi, invece, passa di qui per la prima volta, che una nuova, interessantissima collaborazione si aggiunge all'agenda del blog.  
Mi è stata offerta la possibilità di diventare Ambasciatrice de La bottega dei traduttori, un progetto davvero valido per ogni amante della letteratura straniera; ovviamente ho accettato con gioia, per cui prestissimo, già tra poche ore, vi presenterò una chicca letteraria tradotta per la prima volta in italiano.  
Prima, però, passo a illustrarvi di cosa si occupa lo staff di traduttori laboriosi presenti nella bottega.  


L’iniziativa nasce per dare risalto ai classici della letteratura straniera mai tradotti in lingua italiana (o le cui precedenti traduzioni sono ormai introvabili perché fuori commercio) di autori noti e meno noti del panorama letterario mondiale, con particolare attenzione alla forma del racconto breve, genere oggigiorno da rivalutare e diffondere il più possibile.
Il progetto mira, col tempo, a creare una solida community di traduttori, animati dalla passione per la letteratura, il desiderio di sfruttare le proprie competenze per condividere con i lettori piccole grandi gemme dimenticate e maturare esperienza attraverso il confronto e lo scambio reciproco.

Ringrazio Annarita Tranfici per la fiducia e la stima,

Antonella Iuliano

giovedì 18 agosto 2016

I Gillespie

Può un pittore dare alle fiamme le sue tele, la propria arte, quando la disperazione è il solo colore rimasto sulla sua tavolozza? Per Ned Gillespie è stato così.

Jane Harris
I Gillespie di Jane Harris è, per restare in tema, un affresco del lato oscuro dell’epoca vittoriana in piena Esposizione Universale. 
Harriet Baxter è una protagonista che non spicca certo per simpatia, ma è lei a narrarci l’intera vicenda quando ormai è un’ottuagenaria che, dal suo appartamento di Londra, decide di scrivere il memoriale dei suoi anni trascorsi in Scozia e del suo legame con i Gillespie. 

Ci troviamo a Glasgow e Harriet è una donna nubile, intraprendente, benestante e sola al mondo che decide di trascorrere un periodo di riposo nella città scozzese dopo la perdita di una cara zia di cui si è presa cura.
Nel 1888 Glasgow è una città che pullula di talenti conosciuti e non, e tra questi ultimi si cela Ned Gillespie. 

Una drammatica ma fortuita coincidenza introduce Harriet in casa Gillespie: salva da uno strozzamento la madre del pittore, e da quel momento diviene intima conoscente e amica della famiglia. Così intima che il lettore percepisce una sorta d’invadenza da parte sua: nelle sue osservazioni, nei suoi desideri, nelle frequenti visite a casa del pittore, negli incontri che lei definisce casuali. 
Ned è un artista di talento e come ogni vero artista che si rispetti, non riesce a farsi un nome e a guadagnare con la propria arte, ma è anche un premuroso padre di famiglia e un marito innamorato. La moglie Annie, una creatura angelica e delicata, condivide con lui l’amore per la pittura e due bambine, Sybil e Rose. Presto Harriet Baxter si accorge dei comportamenti anomali di Sybil, la primogenita, che si rivela una bambina difficile da trattare.
La donna si convince fino a esserne ossessionata, di dover aiutare Ned a farsi strada, di salvarlo da una famiglia turbolenta che non lascia pieno sfogo alla sua creatività, e si adopera affinché raggiunga la fama. In agguato, però, c’è un tragico destino e proprio quando Ned Gillespie riesce finalmente a esporre le sue tele migliori in una rinomata galleria di Glasgow, la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, colpendo proprio le sue amate figlie.
Pagine di suspense, dubbi ricorrenti e apprensione accompagnano il lettore da questo punto in poi e tutto è messo in discussione. Harriet Baxter è davvero una premurosa e gentile signora? O piuttosto un’ammaliatrice, una capricciosa, subdola sfascia famiglie? La piccola Sybil ha davvero dei disturbi mentali o è solo una vittima silenziosa? C’è forse la signorina Baxter dietro le piccole e grandi disgrazie della famiglia Gillespie? 

Tanti colpi di scena accompagnano la lettura di questo bellissimo romanzo, dove ogni tassello ha un suo posto ben preciso in una macchina narrativa costruita magistralmente. Una storia intensa, ombrosa e affascinante, nella quale il lettore che avanza si ritrova a domandarsi se non gli è sfuggito qualcosa, un dettaglio, un indizio. Un romanzo che cattura e che consiglio vivamente a chi ama le storie di stampo classico con pennellate di mistero. 

Antonella Iuliano


martedì 16 agosto 2016

The bookish teapot: Un tè con l'autrice: "I Gillespie" di Jane Harris

The bookish teapot: Un tè con l'autrice: "I Gillespie" di Jane Harris:
Buon pomeriggio lettori e ben ritrovati!
Scusate la mia assenza ma in questo periodo sono in ferie e non riesco molto a star dietro alle letture e al blog. Però ci tenevo a pubblicare quanto prima questo post. Si tratta di un nuovo appuntamento con la rubrica "Un tè con l'autrice" in collaborazione con Antonella Iuliano, deciso all'ultimo momento proprio dopo aver scoperto che la lettura in questione era la stessa lettura corrente per entrambe. Difatti non ci eravamo concordate su questo nuovo libro, ma abbiamo bensì deciso a lettura quasi ultimata di imbastire sù un nuovo "numero" della rubrica.
E senza dilungarci oltre, vi lasciamo ora alle nostre recensioni del romanzo "I Gillespie" di Jane Harris.
Elisa Moda


Leggi le recensioni su The Bookish Teapot

mercoledì 20 luglio 2016

La gente per bene della Marchesa Colombi

"In teatro una signorina non va mai scollata (...) Pochissimi gioielli. I francesi dicono "I diamanti sono fatti per le teste brune, i fiori sono fatti per le teste bionde." (...) Ma finché sono teste da fanciulla, anche le teste più brune debbono accontentarsi dei fiori. Per portare i diamanti ci vuole il permesso della Chiesa e del Municipio. Ma credano a me, signorine, non ci perdono nulla. Il diamante ha un pregio convenzionale: il fiore è una cosa davvero bella. Le arti belle hanno sempre imitato i fiori."

Buon pomeriggio cari lettori,
oggi vi parlo di buone maniere, sì, un po’ di bon ton dei tempi che furono e lo faccio illustrandovi una delle ultime novità di casa flower-ed, casa Editrice digitale che mi regala sempre piacevoli letture. L’opera alla quale mi riferisco è La gente per bene di Maria Antonietta Torriani, meglio conosciuta come Marchesa Colombi (1840 – 1920).
È la prima volta che leggo un galateo e confesso che all’inizio temevo fosse poco più di uno statico elenco di regole sulla buona educazione, invece mi sono ricreduta. Ne La gente per bene vi è una scrittura sì datata (l’italiano dei tempi della Colombi) ma molto ironica e spassosa.

La gente per bene fu pubblicato la prima volta nel 1877
Da acuta osservatrice la Marchesa Colombi consiglia i comportamenti da adottare nelle diverse situazioni in cui sia uomini che donne si ritrovano nelle tappe delle loro vite.  

Il galateo inizia dai bambini e dai fanciulli; mentre i primi sono piccoli despoti ai quali non si può imporre regole di comportamento (almeno non fino a quando possiedono pienamente i doni dell’intelligenza e della parola), i secondi sono spesso egoisti e freddi, formali con gli stessi genitori. Qui mi sono subito resa conto di quanto attuale sia questo testo, specie pensando alla precoce maleducazione dei ragazzini nel nostro secolo di “progresso”. 
L’autrice s’interessa anche ai meno fortunati, ai ragazzini orfani e alla loro situazione disagiata, dispensando consigli su come presentarsi e comportarsi in ogni circostanza.

Molto sfiziosa è la reprimenda che la Marchesa fa alle signorine, perché queste ultime sovente sono  delle ingrate che non vedono l’ora di maritarsi, come se nella casa paterna avessero da soffrire chissà quale pena. Il matrimonio è il loro costante pensiero e non si curano di altro, rivolte a quest’unico scopo futuro. Mi sono tornate in mente certe ragazze di paese, specie del sud dell’Italia, che ancora oggi hanno la stessa visione di vita. Comportamento che l’autrice deplora. Di rimando suggerisce loro i giusti atteggiamenti da adottare in famiglia, in società, durante una visita fatta o ricevuta, a teatro, compreso l’abbigliamento adeguato. Ma la signorina ben presto cresce e diventa matura, e qualcuna  può ritrovarsi, per scelta sua o di altri, zitellona. Sì, questo termine fa sorridere, per mero pregiudizio, e la Marchesa consiglia a costoro le abitudini da adottare, il linguaggio opportuno, i divertimenti da evitare e quelli da scegliere per apparire sempre rispettabile. 
Se da un lato c’è la zitella, dall’altro c’è la fidanzata. L’ultimo stadio prima dell’agognato matrimonio. Qual è il comportamento adeguato da adottare quando si vuole rifiutare un pretendente? E quale quello da tenere se per amore si vuole accettare la corte di un giovanotto? L’Autrice riporta esempi di vita per evidenziare come, in certe situazioni, la cortesia e l’onestà possono risolvere le più intrigate faccende di cuore.
È stato un po’ sorprendente, ma anche interessante, scoprire come le ragazze dell’Ottocento, una volta promesse, erano private di molti divertimenti, tenute quasi lontane dalla mondanità. Tutto il contrario di oggi.
Il fatidico giorno del matrimonio giunge e la sposa è protagonista di molte pagine perché si sa, è così anche oggi, questo giorno comporta tanto trambusto. Interessantissimo è stato scoprire gli usi e i costumi circa il corredo e i doni; il comportamento dello sposo verso la futura moglie e i suoceri; come devono essere fatte le partecipazioni. Tutto, in ogni dettaglio fino all’altare e anche dopo, è descritto come dovrebbe essere per amore del decoro. 
La signorina è diventata signora e dopo il viaggio di nozze ci sono altre regole che si confanno al suo nuovo stato: quale corrispondenza può avere, il giorno in cui può ricevere visite, l’abbigliamento da casa, il riguardo verso i suoceri, l’organizzazione di un pranzo o di un ballo (la giusta biancheria da tavola, le pietanze appropriate da servire, le decorazioni).
Poi c’è la nascita del primo figlio e un nuovo ciclo si apre, un altro piccolo despota per il quale nessun galateo vigerà mai… per lui, sottolinea la Marchesa, non per i neo genitori che dovranno provvedere al corredino, al battesimo e quando il bimbo crescerà, a curare il rapporto con i maestri che li affiancano nella loro istruzione ed educazione.

Alla Marchesa non sfuggono nemmeno le vedove, alle quali non si addice nessuna pomposità. 
Infine, inesorabile come il tempo, affronta l’ultimo stadio della vita, la vecchiaia: i capelli bianchi, com’è intitolata questa parte del galateo. Come invecchiare decorosamente? Quali divertimenti si confanno a una signora di una certa età? Sarebbe ridicola se si presentasse a un ballo di giovinette, mentre lo sarebbe assai meno se organizzasse lei un ricevimento, o se andasse in teatro, ovviamente vestita in modo consono alla sua età.

"L'unica moda della vecchia, sempre uguale, sempre bella, è la dignità."

Infine, pur dichiarando di non aver nulla contro i maschi, l’autrice dedica loro un intero capitolo e tra uomini abitudinari, scapoli solitari, giovinetti la cui compagnia porta il buon umore, emergere la figura del gentiluomo, quello un po’ da romanzo forse, oggi esemplare in estinzione, che non dà la mano ma porge il braccio alla fanciulla, che in viaggio cede ogni comodità alla signora nel suo stesso vagone.

La gente per bene, senza annoiare il lettore con seccanti regole, ma con ironia, garbo e una vena umoristica che ne percorre le pagine, suggerisce le buone maniere da adottare in ogni circostanza per essere un ragazzino, una signorina, una signora, una madre, una vedova, un’anziana, un uomo, un cittadino esemplari

Antonella Iuliano
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