Buon dì cari lettori,
Da un paio di giorni ho terminato la lettura de
La Primula Rossa della baronessa
Emma Orczy, un classico che racchiude in sé diversi generi letterari, infatti, si tratta di un romanzo storico, d’avventura e con una spruzzata di romance.
La Primula Rossa è il primo di un ciclo di dodici romanzi (la storia ha comunque una sua conclusione) pubblicato per la prima volta in volume agli inizi del 1900 con grande successo. Lo scorso aprile è ritornato in libreria grazie a
Fazi Editore in un’edizione davvero meravigliosa nella sua semplicità. Per me si è rivelata – e avevo pochi dubbi a riguardo – una lettura fantastica, avvincente e senza una battuta d’arresto. Un classico a 5 stelle, o meglio a 5 primule. ^^
“La cerchiam di qua, la cerchiam di là,
la cercano i francesi ovunque va.
Che sia lassù nel cielo o nell’infernale fossa
la dannata e inafferrabile Primula Rossa?”
Nel settembre del 1792, a Parigi, Madama Ghigliottina reclama nobili teste in quantità. Gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità hanno trionfato e infiammato il popolo che sventola ovunque i simboli della rivolta e della vittoria. A pagare con la vita perché ritenuti nemici della Repubblica, sono uomini, donne e bambini colpevoli di avere gocce di sangue blu nelle vene, di essere quindi discendenti o lontani parenti dei vecchi oppressori, l’ormai decaduta aristocrazia.
È in questo scenario che si muove l’enigmatica Primula Rossa, un eroe impavido e temerario che, con piani astuti e ingegnosi travestimenti, sottrae le povere vittime alla lama insanguinata della Rivoluzione. Nessuno sa chi sia; il suo è il nome di un semplice fiore con il quale si firma e che nasce ai bordi delle strade in Inghilterra, dove porta in salvo intere famiglie di Aristos; al suo servizio c’è una lega composta di giovani gentiluomini inglesi che hanno giurato fedeltà alla sua nobile causa. La Primula Rossa è scaltra, astuta e audace per questo le porte di Parigi pullulano di guardie civili con l’ordine di catturare lo sfrontato inglese ficcanaso, che, sprezzante del pericolo, puntualmente riesce a farsi beffe di capi e generali. In Inghilterra egli è considerato un uomo coraggioso e leale, una figura misteriosa e romantica sulla quale le donne amano fantasticare.
"Lei splendeva nella Parigi repubblicana, rivoluzionaria, sanguinaria come una stella cometa che trascina nella sua scia tutto ciò che di più eccellente e interessante emergeva dal panorama intellettuale europeo."
Marguerite St. Just è una donna bellissima e ammirata da tutti, considerata nei salotti la mente femminile più intelligente d’Europa; sposata con Sir Percy Blackeney, un ricco baronetto ritenuto un po’ stupido ma che veste sempre in modo impeccabile. Marguerite è francese e vive a Londra ma non è più felice del suo matrimonio. Sir Percy non la guarda più come un tempo perché convinto simpatizzi velatamente per i suoi sanguinari compatrioti. Ad aumentare l’infelicità della donna arriva Chauvelin, un ufficiale del governo francese sulle tracce della misteriosa Primula Rossa. Chauvelin è disposto a tutto pur di catturare il fantomatico paladino e ricatta Marguerite affinché diventi i suoi occhi e le sue orecchie in società. La dama deve aiutarlo a smascherare la Primula Rossa o il suo amatissimo fratello, Armand, che si trova in Francia, morirà.
"Ah! Ecco un uomo che avrebbe potuto amare, se mai l'avesse incontrato.
Ogni cosa in lui allettava la sua romantica immaginazione: la personalità, la forza, l'audacia, la lealtà di coloro che sotto di lui servivano la stessa, nobile causa e, soprattutto, l'anonimato che lo circondava come un'aura di gloria romantica."
Al lettore spetta scoprire cosa accade e soprattutto l’identità della famigerata Primula Rossa.
Pagine avventurose e ricche di colpi di scena accompagnano una scrittura vivida, cinematografica e scorrevolissima che non ci lascia mai abbassare la guardia. Alcuni passaggi sono davvero uno spasso: io mi sono ritrovata a sorridere più di una volta, sorpresa e soddisfatta.
La Primula Rossa è un romanzo che consiglio davvero a tutti e in particolar modo ai nostalgici dei classici quali Lady Oscar, I tre moschettieri, Il tulipano nero, per rivivere quelle stesse atmosfere. Una storia dinamica, rocambolesca che vi trascinerà via dalla poltrona per approdare sulle rive di Dover e di Calais, nelle luride locande per viaggiatori situate lungo le due sponde della Manica, dove le onde s’infrangono monotone a ridosso delle scogliere frastagliate e dove vi aspetterete sempre di trovare, da qualche parte, un biglietto scritto in fretta, firmato con lo stemma di un piccolo fiore scarlatto a cinque punte.