Suite francese è
un’opera letteraria incentrata su due movimenti, come nella musica classica, ma
che nelle intenzioni dell’autrice doveva consistere di ben cinque stanze.
L’opera - rimasta incompiuta a causa della deportazione della Némirovsky ad
Auschwitz, dove morì il 19 agosto del 1942, è stata pubblicata per la prima
volta nel 2004 grazie a una delle sue figlie - si compone di sole due parti: Tempesta di giugno e Dolce.
Irene Nèmirovsky |
Nella prima
parte l’autrice descrive attraverso una carrellata di personaggi tutti
diversissimi tra loro, quello che fu l’esodo dei parigini durante l’occupazione
nazista del 1940. In essa si alternano protagonisti come I Péricand, famiglia
benestante con molti figli che tra perdite e ritrovamenti, riesce a tornare
sana e salva agli agi della propria vita domestica; lo scrittore Gabriel Corte
che con la sua amante dovrà mischiarsi, trascinando con sé anche i suoi
preziosi manoscritti, alla plebaglia in fuga e sopravvivere ai bombardamenti e
al sudiciume che cambieranno almeno all’apparenza la sua prospettiva di vita; i
Michaud, una coppia di modesti impiegati il cui figlio è arruolato e di cui non
hanno più notizie; Charles Langelet, un ricco scapolo sessantenne che vorrebbe
salvare la sua collezione di porcellane più della propria pelle.
Attraverso
questa rosa di personaggi, la Némorovsky ci mostra la confusione della fuga in
quei giorni di panico e l’attaccamento delle persone non soltanto alle proprie
abitudini, ma anche agli oggetti stessi della propria quotidianità.
Giunti a
“Dolce”, la seconda e conclusiva parte, il lettore può immergersi in una
lettura che perde la frenesia della fuga, ma che si adagia in una strana quiete
dove serpeggia la tensione dovuta alla convivenza tra l’esercito tedesco
occupante e i francesi vinti. Questa
seconda parte è ambientata in una piccola città della campagna della francese,
a Bussy, nei primi mesi dell’occupazione tedesca. Qui le protagoniste sono la
vedova Angellier e la nuora Lucile, che come tutte devono ospitare un tedesco
in casa loro e nello specifico l’ufficiale Bruno von Falk. Nasce una tenerezza tra l’uomo e la giovane donna tiranneggiata dalla suocera che l’accusa di non amare il marito prigioniero in Germania. In questo paesino alle porte di Parigi ritroviamo anche Madeleine, una ragazza che in Tempesta di giugno aveva curato Jean- Marie, il figlio soldato dei Michaud, allora gravemente ferito. Madeleine è una contadina che ha sposato Beinot, un francese rozzo che ben presto si metterà nei guai a causa della gelosia verso Kurt Bonnet, il giovane ufficiale tedesco che vive a casa sua e che corteggia la moglie.
È bello notare come, per donne come Lucile, i tedeschi a un certo punto smettano di apparire come i cattivi invasori, come il nemico, ed esse riescano a scorgere in loro niente più che il ragazzo e l’uomo sotto la divisa.
Lo stile della Némirovsky è leggero e curato; indugia su alcune descrizioni paesaggistiche e dei vari caratteri senza però essere pesante. L’opera è incompiuta, le emozioni non sono fortissime sebbene si legga con una certa rapidità. Per il lettore romantico potrebbe rappresentare una delusione dato che l’amore non è il centro di questo romanzo, l’autrice lo sfiora ma non lo coglie.
Nel complesso ho trovato Suite francese interessante per gli eventi storici narrati e vissuti dall’autrice stessa, come se fosse una sorta di diario camuffato da romanzo, ma non ho riscontrato quel di più che poteva fargli avere un posto di riguardo nelle mie preferenze letterarie.
Antonella Iuliano
Con questa recensione hai dato una bella panoramica del romanzo. Penso che leggerlo sarà un'esperienza a prescindere dal sentimentalismo e dal romanticismo. Talvolta metterli da parte per gettarsi negli eventi freddi e crudi della storia può fare un gran bene. Grazie per la bella presentazione.
RispondiEliminaGrazie a te, cara. Sono d'accordo, per me è stato formativo come romanzo dato che sull'occupazione francese non avevo mai letto nulla e ne sapevo poco.
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