“Aveva creduto di non essere romantica, che avrebbe potuto accontentarsi di una vita senza amore e affetto. Ora sapeva di avere avuto torto.”
Dopo aver recensito La lettera di Mr Darcy (la recensione Qui), nell’ultimo scorcio del
2013, prima opera tradotta dal marchio editoriale To be continued, ho avuto il
piacere di poter leggere la seconda pubblicazione del suddetto editore, un
lavoro che ho gradito molto più del primo. L’opera in questione edita
all’inizio di quest’anno è Charlotte
Collins di Karen Aminadra, edito in lingua originale con il titolo “Charlotte”.
“I
consigli di mio marito rispecchiano il suo modo di danzare:
è capace di
calpestare molti piedi mentre lo fa.”
|
Tutti conosciamo Orgoglio e Pregiudizio, l’opera più celebre di Jane Austen e tutti sappiamo
che da questo romanzo è stata tratta una grande varietà di sequel, di
rivisitazioni e che tutto un mondo pullula sulle vicende di Elizabeth Bennet e
del suo Mr Darcy.
Karen Aminadra, a mio parere, ha fatto
di meglio. L’autrice del romanzo che mi appresto a recensire, parte si dal
famoso capolavoro austeniano, ma lasciando che la sua penna si concentri con
originalità e sapienza su un personaggio del tutto marginale nella storia della
Austen: Charlotte Lucas - l’amica di Lizzy, figlia del sindaco di Meryton, che
finisce per sposare quell’ometto insignificante di Mr Collins quando proprio
Lizzy lo rifiuta e che con il coniuge è collocata sullo sfondo del romanzo - e
ne fa l’eroina di una storia davvero piacevole e delicata da leggere.
Charlotte è dunque sposata con Mr
Collins, parroco di Hunsford, da circa un anno, ed entrambi vivono nella bella
canonica di Rosings, sotto il dominio della terribile patronessa Lady Catherine
de Bourgh. Sembrerebbe tutto a posto,
ora che è una donna accasata, ammogliata e sistemata, ma la quotidianità
accanto a un uomo goffo e che di certo non ha sposato per amore, si rivela ben
più dura da sopportare, specie se, per non perdere la rendita concessa dalla
loro patronessa, suo marito mette i desideri di una donna capricciosa e
dispotica come Lady Catherine davanti ai bisogni e alle esigenze della propria
moglie. Nell’infelicità del proprio matrimonio Charlotte inizia a provare il
desiderio di nuove emozioni, forse proprio di quell’unica grande emozione che
ha unito così felicemente in matrimonio la sua cara amica Lizzy e Mr Darcy:
l’amore. Consapevole di non essere più giovanissima e nemmeno bella come le
sorelle Bennet, un anno prima, aveva acconsentito ad un buon matrimonio senza
badare troppo ai sentimentalismi, infatti: “Aveva
sempre pensato che la felicità, nel matrimonio, era solo questione di fortuna e
che essere all’oscuro dei difetti del futuro sposo fosse la cosa migliore.”
“Non
era contrario all’affetto,
ma pensava che l’amore ottenebrasse la mente,
confondesse i sensi e rendesse le persone degli zimbelli.”
|
Suo marito è dunque un uomo servile e
impacciato, che spesso la mette in situazioni imbarazzanti a causa della sua continua
ricerca di compiacimento verso chi gli è superiore. Charlotte non lo stima, non
lo ama, ma sopporta stoicamente la sua situazione e nella sofferenza del suo
nuovo stato, si scopre una donna forte e combattiva, decisa a prendersi la
propria libertà dalla dispotica patronessa e anche dal marito, se necessario. Disposta
a cambiare il marito decide di non nascondersi e in qualche modo di metterlo
alle strette affinchè scelga tra lei e il proprio ruolo di lacchè. Charlotte
inizia così a frequentare alcuni parrocchiani che diventano i suoi nuovi amici,
come le signorine Thomas e Mr e Mrs Abbot, tutte persone che apprezzano la
sua bontà di cuore e cercano di venirle incontro nella sua infelicità
matrimoniale e ovviamente tutte persone che Lady Catherine vorrebbe che lei non
frequentasse. Mr Collins viene così a trovarsi nella spiacevole situazione di
dover ammonire la moglie perché preferisce la compagnia di altre persone a
quella di Sua Signoria, di cui ignora volutamente i consigli. L’affetto e la premura
dei nuovi amici di Charlotte, però, fanno in modo, anche attraverso “piani”
organizzati, che Mr Collins inizi a vedere la moglie per quello che realmente
è: non un contratto firmato per adempiere il desiderio della sua patronessa,
che un anno prima gli aveva suggerito di trovarsi una moglie, ma una donna
saggia, accorta e di buon cuore, che merita le sue attenzioni e il primato del
suo cuore. Così tra cene, colazioni, incontri e passeggiate nei boschi di
Rosings assistiamo al cambiamento di Charlotte che si scopre donna desiderosa
d’amore e di passione e per la quale la figura del colonnello Fitzwilliam diventa
cruciale, in quanto scatena in lei quelle farfalle nello stomaco che il marito
non riesce a procurarle; e dall’altra parte, proprio quest’ultimo, inizia ad
aprire gli occhi affezionandosi e poi innamorandosi della propria moglie e
scoprendo la necessità di essere un uomo migliore, diverso, che meriti l’amore
della moglie, che sia capace di farla innamorare a sua volta. Il cambiamento di
quest’ometto insulso, uomo di chiesa, che nella confusione del suo cuore finisce
per leggere un romanzo d’amore della moglie e che arrossisce comicamente alle
scene descritte di un bacio passionale, è delizioso per il lettore, più volte
mi sono ritrovata a sorridere di gusto, immaginandomelo nel suo studio mentre
tirandosi il colletto si domandava: “Cercava
forse nei romanzi l’amore e la passione che mancavano nel loro matrimonio?”
Insomma, questo è un bel romanzo, dove
due personaggi minori di un classico della letteratura, si evolvono in un
percorso tutto loro, maturano alla ricerca di se stessi e che seppur insieme a
causa di un matrimonio combinato si riscoprono, tra incomprensioni e
vicissitudini varie, innamorati l’uno dell’altra. Il finale ovviamente lo
lascio scoprire al lettore: come sarà il nuovo Mr Collins innamorato di sua
moglie? E Charlotte, così insignificante, nel romanzo della Austen, quale
mutamento la porterà ad essere, in questa storia, un’eroina che non ha nulla da
invidiare alla più celebre Lizzy Bennet, in quanto a compostezza, educazione,
eleganza dei modi, bontà d’animo e spigliatezza?
Lo stile dell’autrice è morbido,
elegante, piacevole e mai banale. Forse manca qualche descrizione fisica dei
personaggi, ma nel complesso la Aminadra dimostra di conoscere profondamente il
mondo di Jane Austen, gli usi, i costumi e il linguaggio dell'epoca.
I miei complimenti alla To be continued
per aver tradotto questo romanzo. Ho riscontrato grande cura nell’editing e nell’impaginazione
del libro, sempre chiaro e fluido.
Ringrazio di cuore la curatrice, Daniela Mastropasqua, per avermi permesso di trascorre ore piacevoli
in quel di Rosings. Auguro a lei e al suo staff di giungere presto alla terza
pubblicazione.
Thank you, Antonella! :D
RispondiElimina