Ljubov'
La neve tra le betulle
(Cieli di Russia, vol.2)
“Domani da Fëdor Michajlovich. Alle 15:00.
Ti aspetterò lì ogni sabato finché non verrai.”
È un luogo tristemente bello quello in cui il destino conduce Yurij Metjanov dalla ragazza che, inconsapevolmente, stava aspettando. Ha imparato dai suoi errori e quando per puro caso, ritrova una copia di Delitto e castigo, romanzo di Dostoevskij censurato dal regime, non immagina che proprio quelle pagine, lette in clandestinità, cambieranno la sua vita. In un freddo sabato pomeriggio, si reca nel Cimitero degli Artisti e lì, sulla tomba del grande scrittore russo, ad attenderlo ci sono due grandi occhi da cerbiatta. Lei è Nina Kameneva o almeno è così che si presenta quando, tra le isbe innevate di Vyrica e Mironov, la sorte li fa incontrare ancora. Nina è attratta da lui ma sfuggente. Indossa una corazza per proteggere se stessa e la dolce sorellina, Polina, chiusa nel suo mutismo, da un passato doloroso. La caparbietà di Yurij, attraverso la voce di chi è fuggito dai ponti di una Leningrado assediata, lo riporta in quel passato che in parte già conosce, perché non tutto è stato svelato e, a volte, anche se il fato riavvolge lunghe matasse, lascia dietro di sé fili spezzati.
Una storia venata di malinconia, travolgente e pura come la neve tra le betulle.
Ushanka
I ponti di Leningrado
(Cieli di Russia, vol.1)
“Pasha si era fermato sotto un’insegna. Aleksandra aveva alzato il capo e letto: “Ushanki i Shapki”: Colbacchi e Cappelli. Poi aveva guardato con più attenzione la vetrina del negozio che mostrava ai passanti ogni sorta di copricapo.”
Pavel Metjanov è incapace di dimenticare Aleksandra e i suoi bellissimi occhi verdi. L’immagine di lei, con l’Ushanka bianco sul capo, non lo abbandona mai. Le sue pene d’amore hanno un colpevole, suo fratello Yurij. Anche il loro rapporto, da sempre speciale, è andato in frantumi, ma Pasha ignora il sottilissimo filo che la vita ha ripreso a intrecciare a loro insaputa e per mano di un personaggio ambiguo, Ivan Orlev. Un filo che lega tutti loro a una storia d’amore sepolta sotto le bombe dell’assedio di Leningrado, vent’anni prima. Ed è solo seguendo a ritroso il filo, lungo i poetici ponti che solcano la Neva e i canali ghiacciati tra gli argini di granito rosso e le superbe cattedrali con le guglie rigonfie, che i nodi iniziano a sciogliersi.
Un romanzo che aspira a essere corale, in cui la forza avvolgente dei rapporti umani si contrappone al freddo dell’inverno russo. Una storia nella Storia che profuma di neve, di cioccolata calda alla cannella, ma anche di guerra e fango.
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Charlotte
La storia della piccola Brontё
Suffolk, 1950. Charlotte, una giovane studentessa intrappolata in una vita monotona e priva di prospettive, scopre per caso una copia di Cime tempestose di Emily Brontë. Affascinata dalla storia, si immerge nelle sue pagine. Il romanzo diventa un rifugio e un faro di ispirazione, spingendola a esplorare i propri desideri e a riscoprire se stessa. Nel frattempo, fa la conoscenza della signora Chloe, che diventerà sua mentore. Parallelamente, Charlotte intreccia un legame speciale con Dylan, il figlio della donna. Tra le pagine dei libri e la realtà del suo cuore, la giovane si trova a fronteggiare passioni inattese e sfide personali, scoprendo che il coraggio di vivere e amare può cambiare ogni cosa. E che, come nei romanzi più appassionanti, la vita può riservare storie d’amore e trasformazioni inaspettate.
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Doppio Stradivari
«Trova il violino nero e portamelo. Lascia che lo veda un’ultima volta.»
Il doppio Stradivari suona e le sue note conducono le fila di una storia lontana, di una melodia prigioniera del silenzio. Quando, però, il vento si leva dal bosco e sferza le fredde pietre della torre dov’è rinchiusa, a Larissa sembra ancora di udire l’eco del suo violino nero. Lena Reiter è cresciuta nel villaggio ai piedi del castello, alle porte di Vienna, e da bambina ha trascorso infinite ore con il naso rivolto al maniero fantasticando di principi e principesse. Quando viene assunta come domestica dalla temuta contessa Zsofia Von Grath, riceve un compito inatteso: recarsi ogni notte in cima alla torre, lasciare qualche vivanda e uscire in fretta senza rivolgere parola ad alcuno, pena la propria vita. Grande è il suo stupore quando nella tetra torre, rannicchiata in un angolo, scorge una ragazza della sua età, dai capelli corvini e dagli occhi neri, con un lungo e lacero abito da lutto addosso. Da quanto tempo è lì? E perché? Notte dopo notte, Lena si attarda rapita dal suono dei ricordi di Larissa. Scopre che il passato e il presente si fondono nella storia di due strumenti unici e preziosi, due Stradivari provenienti dall’Italia, da Cremona: un violino nero e un violoncello bianco. Lena deve ritrovarli a ogni costo perché soltanto la loro musica potrà salvare Larissa dal suo terribile destino.