giovedì 24 dicembre 2020

Recensione: La cena di Natale e altri racconti di AA.VV.

Salve lettori e buona vigilia di Natale.
È la prima volta che recensisco un libro in tale giorno ma davvero mi è stato impossibile farlo prima. Poco male, perché è di una lettura natalizia che vi parlo oggi, una coinvolgente raccolta intitolata La cena di Natale e altri racconti che racchiude le penne di quattro scrittori di spicco vissuti nel 1800 e pubblicata nel 2019 da Elliot Edizioni

I racconti che v’invito a leggere in questi giorni di festa sono La calza di Natale di Whistling Dick di O. Henry, Un Natale in campagna di Louisa May Alcott, La cena di Natale, che dà il titolo al volumetto, di Nathaniel Hawthorne e Il venditore ambulante del grande Charles Dickens.


"Ma è noto che non possiamo vivere di torte speziate e charlotte di panna, e sono convinta che i libri sarebbero più corroboranti se fossero pieni di persone e cose di tutti i giorni, come del buon pane e burro. Le storie che mi piacciono sono quelle che arrivano al cuore e non si dimenticano facilmente. I libri di Miss Terry, ad esempio, quelli di Miss Stowe e i racconti di Natale di Dickens."
Louisa May Alcott, Un Natale in campagna

Il primo racconto, che inaugura la raccolta, è stato quello meno nelle mie corde. Narra la vicenda di un vagabondo, Whistling Dick, che girovagando nelle piantagioni del sud degli Stati Uniti, compie una buona azione il giorno di Natale guadagnandosi la stima di un ricco possidente che decide di ospitarlo e trattarlo come un suo pari. La sua libertà, però, sembra non avere prezzo. 

La seconda storia, decisamente più di mio gusto sia per rappresentazione che per scorrevolezza, in perfetto stile Alcott, narra il Natale in campagna di Sophie, una ragazza molto ammirata che invita i suoi amici di città, Emily e Randal, scrittore di professione, a trascorre appunto il Natale in campagna da sua zia Plumy, una saggia donnina, e i suoi figli, Ruth e Saul, eroe di guerra. Qui, tra storie narrate davanti al caminetto mentre la neve cade oltre la finestra, scopriamo il valore dell’amore e del matrimonio in un’atmosfera che richiama le celebri Piccole donne.


Ne La cena di Natale, i protagonisti leggono la storia di un uomo eccentrico che nel suo testamento aveva disposto che ogni 25 dicembre fosse allestito un banchetto per dieci persone infelici, miserabili, angustiate, non per un intento caritatevole ma per dimostrare, attraverso tinte oscure e macabre, ma anche profonde, che non vi è alcuna speranza per il dolore del mondo e le afflizioni degli uomini, nemmeno a Natale.

L’ultimo racconto, Il venditore ambulante dell’imprescindibile Charles Dickens, narra la vicenda del Dottor Marigold che trascorre la vita vendendo merci in giro per l'Inghilterra e dopo aver perso la sua famiglia e vagato per anni, incontra e adotta una ragazza sordomuta per insegnarle a comunicare con il mondo. In perfetto stile dickensiano, per spirito e atmosfera, è una storia toccante e commovente da leggere sotto l’albero.

"In cucina me la cavavo abbastanza bene; perciò voglio dirvi cosa mi preparai per la cena di Natale: un pasticcio di vitello con due rognoni, una dozzina di ostriche e una coppia di funghi. É un pasticcio che concilierebbe un uomo con tutto quanto esiste, tranne che con i due ultimi bottoni del suo panciotto."
Charles Dickens, Il venditore ambulante

Un’antologia natalizia che spazia tra candore, umorismo e sentimento. Lo stile di questi autori, pur differenziandosi, ha in comune una certa eleganza. I loro racconti, ambientati tra povertà e agiatezza, mettono in risalto i valori genuini che caratterizzano il Natale nella sua essenza. Una raccolta, insomma, che ho apprezzato e che consiglio a tutti gli amanti dei classici

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