martedì 16 ottobre 2018

Recensione: Il fiume della colpa di Wilkie Collins

Buon pomeriggio cari lettori e ben ritrovati.
La scorsa domenica ho terminato la lettura de Il fiume della colpa di Wilkie Collins edito da Fazi Editore per la collana Le strade.
È per me doveroso confessare che pur essendo una lettrice da moltissimi anni ormai, non avevo mai letto Collins prima d’ora quindi non posso fare paragoni con le sue opere più note che, dopo questa lettura, sono ancora più curiosa di conoscere.

"Quel poco che so dell'esistenza mi ha insegnato che non è molto comune nella vita delle donne sposare l'oggetto del loro primo amore."


Gerard Roylake dopo anni di lontananza vissuti in Germania, alla morte del padre ritorna nella natia Inghilterra per ereditarne le proprietà e riagganciare i fili di una vita passata che non sente più sua. È lui stesso a raccontarci la vicenda che dopo questo rientro a casa lo vede protagonista.
Appassionato di libri e collezionista d’insetti, una sera intraprende una passeggiata nel vicino bosco, dove sulle rive del peggior torrente d’Inghilterra, come lo definisce Collins, incontra Cristel Toller, la figlia del mugnaio. Riconosce nella ragazza la bambina con la quale da piccolo giocava nello stesso bosco e se ne innamora. Accompagnandola al vicino mulino, però, scorge alla finestra del cottage la figura di un uomo dall’aspetto bellissimo che gli viene presentato come l’Inquilino.
È con questo nome che conosciamo un personaggio sinistro, a tratti inquietante, che la sordità ha reso insofferente e irascibile nei confronti degli uomini. L’Inquilino è un uomo che un tempo studiava medicina, ritiratosi dal mondo in quel luogo solitario dopo aver perso l’udito e il cui spirito, a causa della malattia e dell’isolamento forzato, è passato attraverso una dura prova uscendone profondamente mutato. Quest’uomo compie strani esperimenti ed è innamorato, anzi è ossessionato da Cristel: lui vorrebbe sposarla, lei lo detesta.
Geloso del suo nuovo rivale, l’Inquilino malefico inizia a tessere un sottile gioco per sbarazzarsi di Gerard. La bella Cristel, invece, cerca di aprire gli occhi del giovane e ingenuo Mr Roylake che finisce col credere alla maschera di quell’uomo senza nome. Con coraggio e consapevolezza la figlia del mugnaio compie una scelta decisiva, dove proprio quel fiume torbido e tetro che fa da sfondo alla vicenda si rivela risolutivo. 


Questo romanzo di sole 184 pagine firmato dal padre del genere poliziesco è un concentrato di suspense, mistero e avventura. Scorrevole e accattivante quanto basta, ne Il fiume della colpa troviamo atmosfere all’ombra della luna e in riva a un corso d’acqua dove si ha sempre la sensazione che il peggio stia per accadere. 




Un classico che pur non essendo un grande romanzo è narrato con abilità mettendo insieme quei pochi ma sicuri elementi capaci di coinvolgere emotivamente il lettore. 

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