martedì 10 luglio 2018

Doppio Stradivari sotto il tuo ombrellone!

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Buone letture estive! 

Anteprima: Il fiume della colpa di Wilkie Collins

Buon giorno cari lettori, 
da qualche giorno sulla mia scrivania è arrivata la nuovissima edizione de Il fiume della colpa di Wilkie Collins che troverete in libreria da giovedì 12 luglio 2018 grazie a Fazi Editore che ormai ha riproposto quasi tutti i romanzi di quest'autore e tutti con copertine magnifiche. Questa non fa davvero eccezione e la lascio scoprire a voi...


Trama:
Dopo anni di forzata lontananza, in seguito alla morte del padre, Gerard Roylake fa ritorno alla residenza di famiglia per prendere possesso della casa e delle terre ereditate. Quella che ritrova è una contea avvolta da un groviglio di misteri. L’incontro con Cristel Toller, la bellissima figlia del mugnaio, ridesta in Gerard ricordi sopiti dal tempo dell’infanzia e fa sorgere in lui una passione fatale, ma lo porta anche a imbattersi in un uomo misterioso e affascinante: tutti lo conoscono come “l’inquilino”, un individuo sinistro che la sordità e l’isolamento dal mondo hanno reso insofferente nei confronti di quanti lo circondano. Questi, infatuato di Cristel, finirà inevitabilmente per vedere in Gerard un pericoloso rivale in amore. Un orribile delitto sta per avere luogo, oppure i timori dei protagonisti – e del lettore – sono infondati? E qual è il motivo della strana attrazione che, in segreto, sembra spingere Cristel tra le braccia dell’inquilino?


Wilkie Collins è un maestro nel disseminare la strada di false tracce e, come sempre, tocca al lettore decidere chi amare e chi odiare in attesa della soluzione finale. Come nella migliore tradizione dei suoi romanzi, anche qui, «sulle rive del peggior torrente d’Inghilterra», sono presenti, in un intreccio magistrale, gli elementi d’avventura, mistero e suspense che lo hanno reso celebre.


«È impossibile smettere di leggere Wilkie Collins. Uno dei padri, se non il padre, del romanzo poliziesco… Un maestro, niente da dire». 
Alessandro Baricco

«I romanzi di Wilkie Collins sono viaggi irresistibili: agganciano subito il lettore, che quando parte non riesce più a fermarsi».
Leonetta Bentivoglio



«Wilkie Collins è famoso, nei manuali di letteratura, per avere scritto nel 1868 il primo giallo. Ma non eccelle solo nella suspense. È anche uno scrittore di sentimenti. Ed eccelle nella pittura dei personaggi». 
Antonio D’Orrico

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Ringrazio la Fazi per la copia.

lunedì 9 luglio 2018

Recensione: Lizzie Siddal - AA. VV.


Buon pomeriggio cari lettori,
approfitto di questa giornata un po' più fresca delle recenti per parlarvi di un libricino letto recentemente, Lizzie Siddal, la musa dei Preraffaelliti, di AA.VV.

"La vita e la notte fuggono da me,
la morte e il giorno si aprono su di me,
ovunque i miei passi vanno e vengono,
la vita è una pietosa strada di dolore."

Ho ricevuto quest'opera circa due anni fa grazie alla gentilezza di Milena Esposito della Casa Editrice L'Argolibro, quando in occasione del bicentenario della nascita di Charlotte Brontë, ebbi il piacere di ricevere Storie di Geni e di Fate, pubblicazione riguardante gli scritti giovanili dell'autrice di Jane Eyre. Nel pacchetto c'era un omaggio aggiuntivo e inatteso, dalla copertina rosso fiammante che, come ho detto, ho letto solo nei giorni scorsi (chiedo venia ma sono sempre sommersa di letture). Di Elizabeth Siddal avevo già sentito parlare perché, più o meno nello stesso periodo, avevo visto e amato molto la miniserie Desperate Romantics che la vedeva protagonista insieme al marito Dante Gabriel Rossetti e John Everett Millais. Questa lettura è stata un piccolo e valido approfondimento, soprattutto perché ho potuto scoprire la Siddal poetessa: il volume si apre con una raccolta selezionata delle sue poesie più belle. Versi (tradotti da Gabriella Borrelli e Giovanni Della Porta) che hanno come tema centrale l'amore perduto, che si rimette totalmente a Dio e invoca la pace dell'aldilà. Lizzie Siddal fu una poetessa, una modella e una pittrice, ma fu anche una donna profondamente tormentata che pose fine alla propria esistenza con un'overdose di laudano. Nella sua sua vicenda umana e artistica confluirono amore e morte, fatalità e passione; tutti elementi che furono immortalati dai più grandi artisti del suo tempo, che videro nel suo bellissimo viso e nella sua chioma vermiglia ognuno la propria musa. 

"Ma, vero amore, cercami tra la folla 
degli spiriti fluttuanti nel passato,
e io ti prenderò per mano
e alla fine ti riconosceró mio."

Seguono due brevi saggi: il primo, intitolato La sindrome di Ofelia di Giuseppe Salzano, spiega cos'è la sindrome che portò al suicidio l'Ofelia shakesperiana, la stessa Elizabeth Siddal ma anche molte altre donne dalla natura passionale e auto-distruttiva; il secondo saggio, dal titolo La Fiamma e la falena - Elizabeth Siddal e il mestiere della musa del critico d'arte Antonella Nigro, è un lavoro esplicativo delle molte opere d'arte in cui Lizzie fu ritratta. A partire da Walter Howell Deverell che la scoprì, passando per il genio Millais che la ritrasse nel celebre ritratto di Ofelia (retro copertina in foto) e per il quale lei posò nel suo studio in acqua fredda in una vasca da bagno compromettendo la propria salute, fino ai numerosi dipinti in cui la ritrasse il marito, Dante Gabriel Rossetti, possiamo ammirare numerose tavole di dipinti che si susseguono in bianco e nero rivelandoci le maggiori caratteristiche e i simboli rappresentati in tali opere. 
I due saggi, in aggiunta, presentano entrambi una traduzione in lingua inglese ad opera di Giovanni Della Porta.
Un progetto editoriale che intende riscoprire il volto simbolo di una corrente artistica tra le più amate. 


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