martedì 31 dicembre 2013
Inky mist in a brighter night: Un tè con l'autrice #4: "Il ballo" di Irene Nemirovsky.
The bookish teapot: Un tè con l'autrice #4: "Il ballo" di Irene Nemirovsky: Buongiorno ragazzi. Come ogni mese, arriva anche stavolta l'immancabile appuntamento con 'Un tè con l'autrice', rubrica ideata con la scrittrice Antonella Iuliano.
martedì 24 dicembre 2013
domenica 22 dicembre 2013
Anna Karenina
“Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.” (L.Tolstoj, Anna Karenina)
Dalla rubrica LibriAmo su "Fuori dalla rete" (Dicembre 2013)
Trattasi di uno dei capolavori psicologici dell’800, in cui l'autore, Lev Tolstoj, raggiunge la compattezza d’idee e sentimenti tramite l’introspezione dei suoi personaggi.
Centro della vicenda è la tragica passione di una bellissima signora dell'aristocrazia russa, Anna Karenina, per il giovane ma superficiale ufficiale Vronskij.
Anna è una donna che combatte il dissidio interiore tra la fedeltà, impostale dal sacro vincolo del matrimonio e la passione struggente per un uomo più giovane conosciuto alla stazione di Mosca. Occasione in cui assiste, sconvolta, all’incidente di un uomo che muore schiacciato sulle rotaie da un treno. Quest’amore proibito, che nasce in un'epoca in cui regna la ristrettezza sentimentale, diventa pian piano un tormento quotidiano per lei e cresce di giorno in giorno, fino a farle perdere il totale controllo di sé. La protagonista trova a un certo punto il coraggio di abbandonare il marito, Karenin - uomo politico molto vicino allo zar - e il figlio prediletto, per seguire il suo amante da cui ha una bambina. Lo scandalo suscita il disprezzo della società in cui vive e fa di lei una donna perduta, quando, dopo la fuga amorosa, torna a San Pietroburgo. Non c’è pace per l’eroina del romanzo, la gelosia per le attenzioni che Vronskij riserva a un'altra donna, che sua madre vorrebbe sposasse, porta la protagonista, disperata, a compiere un gesto estremo. Anna sceglie la morte per porre fine alla propria disperazione e alla propria vergogna e lo fa proprio in una stazione ferroviaria, gettandosi sotto un treno, diventando così protagonista della tragedia a cui aveva assistito tempo prima. L’eroina del romanzo è una donna che ha sfidato i precetti, le convenzioni, le regole, le abitudini del suo tempo; che provoca nel lettore sdegno, a volte persino antipatia, ma che nelle pagine che descrivo il suo triste commiato alla vita, suscita pietà. L’autore riesce con maestria a farci sentire la sofferenza da lei provata per aver violato leggi sociali e morali per seguire il desiderio del proprio cuore, per aver forzato le sbarre della sua gabbia dorata.
Attorno a questo nucleo si stagliano anche altre figure e altre vicende: contrapposta e parallela al tragico destino di Anna, Tolstoj narra un'altra storia d'amore, che dopo una sofferenza iniziale conosce il lieto fine, quella tra Levin e Kitty. Questi ultimi sono il simbolo di un amore puro, felice, consacrato con il matrimonio per amore e non per interesse e che è vissuto a contatto con la natura, in un ambiente rurale, ambiente che l’autore reputava superiore rispetto a quello cittadino, per lui superficiale e ricco di frivolezze. Il libro è dominato da un senso religioso dell'esistenza: l'autore condanna e disprezza la falsità e aspira perennemente alla purezza. Un romanzo anche sociale: Tolstoj non manca di rappresentare il rapporto tra contadini e padroni terrieri, tema a lui molto caro. Un libro che è stato definito un' opera d'arte da altri autori russi come Dostoevskij e Nabokov, in cui vi è introspezione psicologica oltre ad un magistrale intreccio di storie d' amore e di vita.
Dalla rubrica LibriAmo su "Fuori dalla rete" (Dicembre 2013)
Lev Tolstoj |
Centro della vicenda è la tragica passione di una bellissima signora dell'aristocrazia russa, Anna Karenina, per il giovane ma superficiale ufficiale Vronskij.
Anna è una donna che combatte il dissidio interiore tra la fedeltà, impostale dal sacro vincolo del matrimonio e la passione struggente per un uomo più giovane conosciuto alla stazione di Mosca. Occasione in cui assiste, sconvolta, all’incidente di un uomo che muore schiacciato sulle rotaie da un treno. Quest’amore proibito, che nasce in un'epoca in cui regna la ristrettezza sentimentale, diventa pian piano un tormento quotidiano per lei e cresce di giorno in giorno, fino a farle perdere il totale controllo di sé. La protagonista trova a un certo punto il coraggio di abbandonare il marito, Karenin - uomo politico molto vicino allo zar - e il figlio prediletto, per seguire il suo amante da cui ha una bambina. Lo scandalo suscita il disprezzo della società in cui vive e fa di lei una donna perduta, quando, dopo la fuga amorosa, torna a San Pietroburgo. Non c’è pace per l’eroina del romanzo, la gelosia per le attenzioni che Vronskij riserva a un'altra donna, che sua madre vorrebbe sposasse, porta la protagonista, disperata, a compiere un gesto estremo. Anna sceglie la morte per porre fine alla propria disperazione e alla propria vergogna e lo fa proprio in una stazione ferroviaria, gettandosi sotto un treno, diventando così protagonista della tragedia a cui aveva assistito tempo prima. L’eroina del romanzo è una donna che ha sfidato i precetti, le convenzioni, le regole, le abitudini del suo tempo; che provoca nel lettore sdegno, a volte persino antipatia, ma che nelle pagine che descrivo il suo triste commiato alla vita, suscita pietà. L’autore riesce con maestria a farci sentire la sofferenza da lei provata per aver violato leggi sociali e morali per seguire il desiderio del proprio cuore, per aver forzato le sbarre della sua gabbia dorata.
Attorno a questo nucleo si stagliano anche altre figure e altre vicende: contrapposta e parallela al tragico destino di Anna, Tolstoj narra un'altra storia d'amore, che dopo una sofferenza iniziale conosce il lieto fine, quella tra Levin e Kitty. Questi ultimi sono il simbolo di un amore puro, felice, consacrato con il matrimonio per amore e non per interesse e che è vissuto a contatto con la natura, in un ambiente rurale, ambiente che l’autore reputava superiore rispetto a quello cittadino, per lui superficiale e ricco di frivolezze. Il libro è dominato da un senso religioso dell'esistenza: l'autore condanna e disprezza la falsità e aspira perennemente alla purezza. Un romanzo anche sociale: Tolstoj non manca di rappresentare il rapporto tra contadini e padroni terrieri, tema a lui molto caro. Un libro che è stato definito un' opera d'arte da altri autori russi come Dostoevskij e Nabokov, in cui vi è introspezione psicologica oltre ad un magistrale intreccio di storie d' amore e di vita.
Antonella Iuliano
lunedì 16 dicembre 2013
Un buon libro non finisce mai: Intervista ad Antonella Iuliano
Un buon libro non finisce mai.: Il calendario dell'avvento #16: Intervista ad Antonella Iuliano...:
" Tempo fa vi ho postato una recensione molto, super positiva: QUI.
Avevo letto e recensito il libro Charlotte, una delle migliori letture del 2013, che ancora una volta voglio consigliarvi! Qualche giorno fa ho avuto la possibilità di intervistare la scrittrice, Antonella Iuliano e adesso è giunto il momento di farvela leggere." ...
Avevo letto e recensito il libro Charlotte, una delle migliori letture del 2013, che ancora una volta voglio consigliarvi! Qualche giorno fa ho avuto la possibilità di intervistare la scrittrice, Antonella Iuliano e adesso è giunto il momento di farvela leggere." ...
Leggi l'intervista QUI
venerdì 13 dicembre 2013
Natale, tempo di regali ... librosi!!!
A Natale nessun regalo è prezioso quanto una storia, specie se è una storia di vita, di coraggio, di speranza.
Come petali sulla neve a prezzo scontato: Qui per l'acquisto
Come petali sulla neve a prezzo scontato: Qui per l'acquisto
A Natale regala una storia di donne, di amore
per i libri e per la scrittura, donerai un mondo fatto di presenze di
grandi autrici del passato e della tenace speranza di una giovane
sognatrice.
DISPONIBILE ANCHE PRESSO L'AUTRICE.
Charlotte a prezzo scontato e disponibiltà immediata: Qui per l'acquisto
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Charlotte a prezzo scontato e disponibiltà immediata: Qui per l'acquisto
sabato 7 dicembre 2013
Reading at Tiffany's: Recensione: Charlotte
Reading at Tiffany's: Recensione: Charlotte:
"Questo libro, devo ammettere, e' stata una piacevole scoperta perche' mi e' piaciuto molto piu' delle mie aspettative che erano gia' alte. La storia e' quella di Charlotte, giovane ragazza che per caso inciampa nella lettura di "Cime tempestose" e da quel momento non piu' per caso capisce come la sua vita sia strettamente legata alla lettura e alla scrittura. Charlotte e' un personaggio nel quale e' facile riconoscersi, ogni lettrice vi puo' trovare un pezzetto in comune e oserei dire anche la scrittrice stessa ..."
Continua Qui martedì 3 dicembre 2013
Giveaway: A Christmas tea with Charlotte
Inky mist in a brighter night: Giveaway: A Christmas tea with Charlotte:
❄️ ❄️Jingle Bells ❄️ Jingle Bells ❄️ ❄️
Visto che a Natale siamo tutti più buoni ho deciso di premiare uno dei partecipanti a questo Giveaway regalando una copia di CHARLOTTE, autografata e con dedica, al vincitore. Mi raccomando, io ed Elisa, che mi ospita sul suo blog saremo fiscali, vi dovete unire ai nostri blog, mettere mi piace alla pagina Charlotte, il romanzo e alla pagina Inky mist in a brighter night. Il 19 selezioneremo chi ha rispettato le regolette e faremo l'estrazione, poi contatteremo il vincitore. Trovate tutte le regole da seguire qui: Regole Giveaway.
Questo il banner da condividere:
<a href="http://elisaswonderlandofbooks.blogspot.it/2013/12/giveaway-christmas-tea-with-charlotte.html"><img src="http://i41.tinypic.com/dovqjk.jpg" width="244">
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Evento Facebook Qui
lunedì 2 dicembre 2013
Lo Scaffale, rubrica del TgR Campania ospita "Charlotte"
Oggi, 2 dicembre 2013, al TgR Campania è andata in onda, nell'edizione delle 14.00, la rubrica LO SCAFFALE, curata da Carlo De Cesare, con protagonista "Charlotte", romanzo di Antonella Iuliano, edito da La Caravella editrice (2013).
Edizione TgR Campania delle 14.00
Intervista a "Il Convivio", giornale telematico di poesia, arte e cultura
Una mia intervista sulla rivista "Il Convivio", giornale telematico di arte e cultura.
Intervista a cura di Katia Belloni.
Parla di te
Mi chiamo Antonella Iuliano, sono nata e risiedo in provincia di
Avellino. Ho frequentato il liceo psico socio pedagogico e in seguito ho
conseguito il magistero per l’insegnamento della religione cattolica.
La mia vera passione però sono i romanzi. Da sempre sono appassionata
dei grandi classici della letteratura straniera, li compro, li
colleziono, li leggo, li amo. Negli ultimi anni ho ampliato il cerchio
delle mie letture inserendo in esso anche una buona parte di autori
contemporanei.
Quando hai cominciato a scrivere?
Da
bambina amavo molto disegnare, poi però crescendo ho abbandonato la
matita perché la mia creatività ha ceduto il posto alle parole scritte.
Ricordo che amavo particolarmente i temi scolastici che lasciavano
spazio alla mia fantasia e nel corso degli anni seppur preferendo la
lettura alla scrittura, a volte capitava che mi mettessi a scrivere
qualcosa. Di solito erano lettere, spesso lunghissime, indirizzate a
persone care che purtroppo in quei momenti si trovavano lontane. Qualche
poesiola e ripetuti tentativi di scrivere un romanzo che all’epoca non
ero in grado di portare a termine. Non c’è una data o un periodo preciso
in cui ho iniziato a scrivere, è stata una cosa graduale che ha preso
piede negli anni.
Quando scrivi cosa provi?
L’oblio.
Scrivere per me è dimenticare il mondo per poter donare proprio al mondo
qualcosa di bello. È una libertà che mi posso prendere senza dar conto a
nessuno. È un qualcosa che mi fa sentire viva, che mi fa assaporare
momenti di felicità, che mi fa accarezzare i confini dell’eternità
perché uno scrittore lascia dietro di sé una scia di parole, di frasi,
d’inchiostro più duratura della vita stessa.
Come si intitola il tuo libro?
Come petali sulla neve il primo, Charlotte il secondo.
Perché questo libro?
Il perché di Come petali sulla neve ha una sola risposta ed è quella
tipica del “sogno nel cassetto”. Essendo una fervida lettrice subisco il
fascino delle librerie, delle biblioteche e di qualsiasi cosa ruoti
intorno alla parola libro, così un bel giorno mi sono resa conto che uno
dei sogni che volevo davvero realizzare era quello di scrivere un
romanzo mio, con il mio nome sopra. Come petali sulla neve è un sogno
realizzato per me, di cui sono molto orgogliosa. Volevo regalare ai
lettori quello che tante volte è stato regalato a me da altri autori
leggendo i loro romanzi. E volevo allo stesso tempo lasciare una traccia
del mio passaggio in questo mondo.
Il perché di Charlotte
invece è diverso. Innanzitutto la stesura di Charlotte è stata una
sorpresa per me perché non credevo di scrivere un secondo romanzo subito
dopo il primo. Però so da dove proviene, perché la mia autrice
preferita corrisponde al nome della famosissima scrittrice della prima
metà dell’800: Charlotte Bronte. Mi piace pensare che mi abbia ispirata
lei. Quindi il perché va ricercato nell’amore per la scrittura, in
effetti “Charlotte” è un libro che parla innanzitutto di questo e ha un
po’ lo scopo di avvicinare le persone alla lettura.
Che cosa significa per te scrivere?
Plasmare personaggi e situazioni. Scrivere è un po’ come giocare a
fare Dio. È qualcosa che mi completa, mi permette di arrivare dove non
posso, colma vuoti che la realtà spesso non può colmare. È una bella via
di fuga, senza dubbio la mia preferita insieme alla lettura.
Quanti libri hai scritto?
A parte questi due ne ho un terzo in stesura, che spero di portare a termine molto presto.
Quale ti piace di più? Perché?
Sono legata ad ognuno di essi per ragioni diverse. Non posso scegliere
perché è come chiedere a una madre quale dei suoi figli preferisce e una
madre dovrebbe amarli tutti allo stesso modo. Posso dire che
sicuramente il primo ha per me un significato particolare perché è il
primo appunto, mi ha regalato le mie prime emozioni da autrice, ma
siccome i miei romanzi sono sempre sentiti da me alla fine mi piacciono
tutti. Credo che il “mi piace più questo o più quello” spetti al
lettore.
Il valore dello scrittore?
Lo scrittore è un
uomo a cui la vita non basta. Quanto vale un uomo a cui la vita non
basta? Forse di più, forse di meno di un uomo comune, non lo so. So però
che vale le parole che scrive e l’impatto che può avere sulle persone.
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