Distese ai
margini,
abbattute,
a terra
riposano
d’arancio  e  cremisi
 
sfumate,
esse che in
alto 
ebbero casa.
Un dì frondose,
fruscianti 
lamelle di
vita.
Tappeto  amaranto
scricchiola
sotto le
suole.
All’occhio  errante,
in lontananza
si
restringe  la via 
fino a
morire
in un misero
punto.
Fermo il
poeta
tra le morte
foglie,
fissa lì in
fondo la sua 
inquietudine.
Distoglie lo
sguardo,
rovescia il
capo,
fugge il suo
demone.
Ed ecco sulla
testa
fulve chiome
si accarezzano
al vento.
Sul suo capo
condannato:
un boulevard
azzurro  
lentamente si schiude 
tra nodose
increspature,
come una
serpe di cielo.
Disarmata, 
l’ammaliata
pupilla  
s’ immerge tra
celesti voluttà
(Antonella
Iuliano)


Antonella, è meravigliosa.. emozioni in versi. Sempre pensato che l'autonno è... poesia..
RispondiEliminaTesoro grazie!!! Si, tu sai che amo l'inverno, ma anche l'autunno m'ispira tantissimo.
EliminaE' stupenda .... chiamale se vuoi emozioni! Brava, grazie per averla scritta ...
RispondiEliminaGrazie Rita. Mi fa piacere ti sia piaciuta. :)
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