domenica 10 novembre 2013

Dracula

Dalla rubrica LibriAmo su "Fuori dalla rete" (Novembre 2013)

Bram Stoker
Definito come l’ultimo grande romanzo gotico, il più spettrale, spietato e sottilmente erotico, ha reso il suo principale protagonista il conte più famoso della letteratura e della cinematografia. Il pallido conte  Dracula  di Bram Stoker è diventato oggi sinonimo di vampiro, creatura assetata di sangue che di notte, sottoforma di pipistrello, per nutrirsi va a caccia di giovani vergini. Dracula è Nosferatu: il non morto, il signore delle tenebre, colui che non si riflette negli specchi, che indietreggia dinanzi al crocifisso e all’odore dell’aglio e che di giorno dorme in una bara.
Dall’etimologia della parola in rumeno si ha un doppio significato: “Drac” significa Diavolo oppure “drago”: il drago è il simbolo di un ordine di cui era stato insignito Vlad II  e da qui il soprannome “Dracula” che in seguito fu ereditato dal figlio Vlad III. Quest’ultimo fu un uomo terribile e senza scrupoli,  sanguinario e detto anche “l’impalatore”: il  palo era il suo metodo preferito per procurare la morte ai nemici.
Bram Stoker, scrittore irlandese vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, si ispirerà proprio a queste notizie storiche per il suo capolavoro.
La trama del romanzo si dispiega sottoforma di epistolario. In un primo momento è Jonathan Harker a scrivere, dipendente di un’ agenzia immobiliare si reca in Romania per la firma di un contratto riguardante l’acquisto di una casa da parte del conte, a Londra. Il giovane Harker si ritrova così prigioniero nel tetro castello del conte situato in Transilvania, nel cuore dei Carpazi. La scena poi si sposta in Inghilterra, dove a proseguire il racconto è Mina, fidanzata di Jonathan. La giovane donna insieme a tre suoi amici e al dottor Van Helsing, un professore venuto dal nord Europa, assistono impotenti alla morte di Lucy, amica di Mina, morsa dal malefico conte, appena stabilitosi nella capitale inglese, e divenuta vampira. Decidono così di combattere il male venuto dall’Est, ma le cose si complicano quando Dracula decide di sedurre proprio Mina e ci riesce. Jonathan riesce a fuggire e torna in patria, si unisce ai suoi amici e insieme boicottano il territorio che il conte ha fatto suo, costringendolo così a far ritorno in Transilvania.  È laddove era iniziata la storia che si conclude, cioè in  Transilvania, con la morte del conte Dracula, con il solo metodo per uccidere un vampiro: trafiggergli il cuore con un paletto di frassino e poi tagliargli la testa. Mina in tutto questo vive un’atroce sofferenza che però serve a farla tornare in
Inghilterra con i suoi amici sana e salva. Al contrario di quanto si possa pensare il libro non incute timore, forse solo qualche brivido se letto a una certa ora, ma in realtà costringe il lettore a confrontarsi con misteri davvero immortali quali: la morte, il sangue, l’amore.
Ma non è finita qui, perché lo seguono per assicurarsi la sua morte che rappresenta l’ unica speranza di salvezza per Mina, ormai infettata.
Dracula rappresenta in modo del tutto originale l'eterna vicenda della lotta tra il Bene e il Male, sullo sfondo di una storia che scaturisce direttamente dall'inconscio e, come tale, parla in termini che si impongono immediatamente alla fantasia di ciascuno di noi, per entrare nei nostri sogni più spaventosi.

Antonella Iuliano
“Pallido come il chiarore lunare, un sorriso affascinante…il volto aquilino,decisamente aquilino; il naso sottile con una gobba pronunciata e narici stranamente arcuate, la fronte ampia, i capelli radi sulle tempie, le folte sopracciglia quasi si congiungevano sul naso, le orecchie pallide e appuntite,la bocca sotto i baffi rigida e con un profilo quasi crudele, i denti bianchi e stranamente aguzzi sporgevano dalle labbra il cui colore acceso rivelava una vitalità stupefacente”(B.Stoker, Dracula).
                                                           
                                                            


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