Bram Stoker |
Dall’etimologia della parola in
rumeno si ha un doppio significato: “Drac” significa Diavolo oppure “drago”: il
drago è il simbolo di un ordine di cui era stato insignito Vlad II e da qui il soprannome “Dracula” che in
seguito fu ereditato dal figlio Vlad III. Quest’ultimo fu un uomo terribile e
senza scrupoli, sanguinario e detto
anche “l’impalatore”: il palo era il suo
metodo preferito per procurare la morte ai nemici.
Bram Stoker, scrittore irlandese
vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, si ispirerà proprio a queste notizie
storiche per il suo capolavoro.
La trama del romanzo si dispiega
sottoforma di epistolario. In un primo momento è Jonathan Harker a scrivere,
dipendente di un’ agenzia immobiliare si reca in Romania per la firma di un
contratto riguardante l’acquisto di una casa da parte del conte, a Londra. Il
giovane Harker si ritrova così prigioniero nel tetro castello del conte situato
in Transilvania, nel cuore dei Carpazi. La scena poi si sposta in Inghilterra,
dove a proseguire il racconto è Mina, fidanzata di Jonathan. La giovane donna
insieme a tre suoi amici e al dottor Van Helsing, un professore venuto dal nord
Europa, assistono impotenti alla morte di Lucy, amica di Mina, morsa dal
malefico conte, appena stabilitosi nella capitale inglese, e divenuta vampira.
Decidono così di combattere il male venuto dall’Est, ma le cose si complicano
quando Dracula decide di sedurre proprio Mina e ci riesce. Jonathan riesce a
fuggire e torna in patria, si unisce ai suoi amici e insieme boicottano il
territorio che il conte ha fatto suo, costringendolo così a far ritorno in Transilvania.
È laddove era iniziata la storia che si
conclude, cioè in Transilvania, con la
morte del conte Dracula, con il solo metodo per uccidere un vampiro:
trafiggergli il cuore con un paletto di frassino e poi tagliargli la testa.
Mina in tutto questo vive un’atroce sofferenza che però serve a farla tornare
in
Inghilterra con i suoi amici sana e salva. Al contrario di quanto si possa
pensare il libro non incute timore, forse solo qualche brivido se letto a una
certa ora, ma in realtà costringe il lettore a confrontarsi con misteri davvero
immortali quali: la morte, il sangue, l’amore.
Ma non è finita qui, perché lo seguono per assicurarsi la sua morte che
rappresenta l’ unica speranza di salvezza per Mina, ormai infettata.
Dracula
rappresenta in modo del tutto originale l'eterna vicenda della lotta tra il
Bene e il Male, sullo sfondo di una storia che scaturisce direttamente
dall'inconscio e, come tale, parla in termini che si impongono immediatamente
alla fantasia di ciascuno di noi, per entrare nei nostri sogni più spaventosi.
Antonella
Iuliano
“Pallido come il chiarore lunare, un sorriso affascinante…il volto aquilino,decisamente aquilino; il naso sottile con una gobba pronunciata e narici stranamente arcuate, la fronte ampia, i capelli radi sulle tempie, le folte sopracciglia quasi si congiungevano sul naso, le orecchie pallide e appuntite,la bocca sotto i baffi rigida e con un profilo quasi crudele, i denti bianchi e stranamente aguzzi sporgevano dalle labbra il cui colore acceso rivelava una vitalità stupefacente”(B.Stoker, Dracula).
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