Recensione:
Nostra ospite questa sera Antonella Iuliano, tornata su
Gilania per presentare la sua ultima pubblicazione: “Charlotte” (La Caravella
editrice- febbraio 2013)
Charlotte, l’eroina che da il titolo al romanzo, è una
adolescente nell’Inghilterra del 1950 ,la sua esistenza non si presenta
particolarmente rosea.
Siamo nell’immediato dopoguerra e la situazione economica
della sua famiglia non è delle più floride. Cresciuta in un contesto
prettamente femminile -Charlotte è orfana di padre- vive con la madre, figura
poco presente perché impegnata dal lavoro in fabbrica che assorbe la maggior
parte del suo tempo, e con la nonna, completamente assorbita dal ménage
familiare e poco interessata a quelle che considera le frivolezze di una
nipote, a suo avviso, restia a
crescere.
Ancora Charlotte non ha stretti legami con le sue coetanee e
occupa un ruolo marginale nel contesto sociale dell’ambiente scolastico. Non
brilla particolarmente negli studi e dimostra chiaramente uno scarso interesse
per la scuola in se. Charlotte è una ragazzina sola, con la tendenza però a
sognare ad occhi aperti, a fronteggiare
quelli che sono i tipici segni dell’adolescenza.
Una famiglia tendenzialmente abbrutita dalle circostanze e i
limitati orizzonti sono la quotidianità della nostra protagonista, eppure
condurre un’esistenza mediocre e in ombra non è il destino di Charlotte. La svolta per il riscatto si presenta come
“….una copertina verde foglia su cui un intrico di rami formava una cornice dorata che convogliava
verso il centro, dove impresse nel sottile strato di pelle, in caratteri
leggermente incisi sulla superficie, Charlotte lesse “Cime Tempestose di Emily
Brontë”.(cit. pag 14 Charlotte)
Charlotte è fin dalle prime righe rapita dal romanzo, ne è
quasi ossessionata, lo divora in poche ore poi, animata da questo nuovo fuoco
cerca altri libri di Emily Brontë (l’abbiamo detto che non è particolarmente versata negli studi e,
questo è da dire, Cime Tempestose la porterà per la prima volta a varcare la
soglia della biblioteca) . La scoperta di avere tra le mani l’unica opera
dell’autrice che l’ha scossa dalla sua apatia la porterà a bussare alla porta
della signora Cloe, proprietaria del prezioso volume.
La signora Cloe è il riscatto di Charlotte. Diventata sua
mentore la introduce e la guida in quella che è la scoperta dei classici della letteratura britannica: le
opere delle sorelle Brontë, appunto, e Jane Austen.
Questo nuovo mondo affascina la ragazza e guidata dalla
misteriosa Cloe scoprirà e nutrirà quello che è il suo dono: la scrittura. Inizia così il percorso faticoso ma,
gratificante di Charlotte che la porterà a scrivere il suo primo romanzo e, a dedicare la sua vita alla scrittura e
all’amore per lo studio della letteratura.
Un romanzo dalle tinte delicate, un garbato elogio ai buoni
sentimenti, ai valori e all’impegno, un omaggio alle sorelle Brontë a cui la
stessa Antonella guarda con rispettosa ammirazione.
Intervista:
G: Ci siamo
conosciute quando Charlotte era ancora in fase di correzione, sono passati sei
mesi circa e in Febbraio, Charlotte ha finalmente visto la luce. Raccontaci
dell’emozione di vedere pubblicata una storia a cui tieni tantissimo.
A:
Anche noi! Ci siamo
conosciute quando Charlotte era ancora in fase di correzione, sono passati sei
mesi circa e in Febbraio, Charlotte ha finalmente visto la luce. Raccontaci
dell’emozione di vedere pubblicata una storia a cui tieni tantissimo.
G: Conoscendo della tua grande passione per le sorelle Brontë,
quanto hai riversato della tua esperienza di autrice nella tua eroina
Charlotte?
A:
G: Leggendo Charlotte si percepisce una delicatezza e una
pudicizia nella narrazione e nel personaggio decisamente lontani dai costumi
sociali a noi più familiari, è per questo motivo che hai scelto di calare i
personaggi negli anni cinquanta? E come mai ti sei orientata verso uno stile
narrativo tipico dell’epoca ?
A:
A: